Le politiche di sicurezza e difesa dell'Unione Europea nel Mediterraneo
La nascita della Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea rappresenta l’evoluzione storica della Cooperazione Politica Europea e la risposta dell’Unione ai mutamenti politici che rapidamente si susseguirono nel mondo, tra il 1989 e il 1991. Evolutasi grazie ai trattati, la PESC ha affrontato un importante banco di prova: il Mediterraneo. E’ stata la PESC in grado di proporre al Mediterraneo una politica che rispondesse ai cambiamenti che avevano investito l’area? E’ stata l’UE capace di dotarsi di strumenti e misure adeguate ad affrontare rapidamente le conseguenze degli eventi, che hanno alterato il quadro politico internazionale? Queste sono alcune delle domande, a cui ambisco a dare risposta. Il Mediterraneo offre numerose chiavi di lettura in quanto è legato alla civiltà europea ma anche culla della civiltà araba. Un importante nodo da sciogliere è dunque definire il Mediterraneo, al fine di individuare le caratteristiche della politica mediterranea dell’UE e le innovazioni che essa apporta al contesto delle relazioni internazionali. L’elaborato è composto da tre parti e copre un arco temporale che va dalla fine della guerra fredda ai giorni nostri. La prima e seconda parte sono strutturate in base ad un ordine cronologico e tematico rispetto alle quali, gli eventi dell’11 settembre 2001 fanno da spartiacque. Questa divisione permette di enfatizzare i mutamenti che quei fatti, hanno contribuito a creare nel contesto mediterraneo e nelle politiche europee. Nella prima parte, si evidenzia il percorso di formazione ed evoluzione della PESC e della PESD dal Trattato di Maastricht al Trattato di Lisbona. Si tratta di una parte propedeutica alla comprensione dei temi successivi, in quanto fornisce le linee guida della politica estera, oltre che illustrare l’architettura istituzionale dell’Unione con particolare riferimento agli organi competenti per le materie del secondo pilastro. La seconda parte tratta la dimensione mediterranea della politica estera dell’Unione e le sfide che essa comporta per l’Europa, con particolare attenzione alle percezioni di sicurezza del Nord e del Sud del bacino, e le motivazioni storiche che le giustificano.In seguito si dà uno sguardo al panorama della cooperazione nel Mediterraneo, per addentrarsi poi, nell’analisi del principale strumento europeo verso il Mediterraneo: il processo di Barcellona o Partenariato Euro-Mediterraneo. Nel capitolo finale di questa parte viene invece trattata l’Unione per il Mediterraneo.
La terza ed ultima parte della tesi è dedicata all’illustrazione della Politica Europea di Vicinato, che ritengo una politica mediterranea “atipica”, dato che contempla il Mediterraneo nella sua azione politica, ma esso non è l’unico ambito in cui questa si sviluppa. Il nodo cruciale della terza parte risiede nel confronto tra PEV e PEM al fine di valutare se queste due politiche siano in conflitto tra loro, o se possono essere considerate indipendenti se non addirittura complementari.
Le conclusioni dell’elaborato offrono l’occasione per delle riflessioni alla luce degli eventi che hanno interessato la sponda Sud del Mediterraneo negli ultimi 15 mesi. Ho ritenuto fondamentale contestualizzare i recenti eventi che hanno interessato la sponda Sud del Mediterraneo, osservando come la Politica Europea Mediterranea, abbia potuto o meno favorirli. Una delle domande che è indispensabile porsi è: “la Primavera Araba si sarebbe verificata nel 2010-2011 senza che per oltre 15 anni l’Europa si fosse interessata a questa parte del globo?” La risposta a mio avviso è probabilmente no. Ritengo che la Primavera Araba sia fondamentalmente un fattore endogeno, ma in parte il frutto di un successo esterno. Sostengo quindi che il ruolo dell’UE non sia stato indispensabile alla ribellione e che questa rivolta contro la tirannia non sia da ritenere un certo e sicuro trionfo della democrazia, ma è altresì vero che l’UE ha saputo parlare a questi Paesi, e ha saputo coniugare i suoi interessi con i valori che l’hanno da sempre ispirata e che in buona parte è stata capace di non tradire.
L'operato dell’UE nel Mediterraneo è l’esempio di una nuova filosofia delle relazioni internazionali? E’ la dimostrazione che il miglior modo per garantire al proprio popolo pace, sicurezza e prosperità sia quello di preoccuparsi che prima di tutto siano i proprio vicini ad avere le stesse cose? A me piace pensare di sì.
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Informazioni tesi
Autore: | Diego Castellani |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Relazioni internazionali |
Relatore: | Luigi Moccia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 161 |
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