Le mutilazioni genitali femminili
Da qualche anno a questa parte il tema delle mutilazioni genitali femminili viene periodicamente riproposto all'attenzione della società grazie a numerose campagne di sensibilizzazione a favore della tutela dei diritti umani. Il fenomeno è oramai di portata mondiale, perché non riguarda più solamente i cosiddetti Paesi in Via di Sviluppo (PVS), ma anche le diverse realtà nazionali del Nord del Mondo, che sono interessate dai flussi migratori.
In Occidente il problema suscita regolarmente una reazione di sdegno, orrore e condanna, poiché le MGF vengono interpretate come forme di tortura e di violazione dei fondamentali diritti dell’uomo. In Africa, tale indignazione viene vista come imperialistica, ignorante ed aggressiva. Il problema deriva dal fatto che molto spesso per gli occidentali risulta difficile evitare di esprimere giudizi morali, quando si discute di pratiche culturali diverse dalle proprie.
Ogni cultura, però, ha i propri precetti morali ed il proprio punto di vista. Le convinzioni riguardo i diritti umani, ad esempio, non sono in tutte le società equivalenti a quelle espresse nel contesto del dibattito occidentale. Le MGF sono spesso praticate da donne che vi credono fortemente, non sono sempre percepite come mutilazioni, ma al contrario come atti compiuti nel migliore interesse della donna. Renteln sostiene che "La cultura è così potente nel modo in cui forma le percezioni degli individui, che capire il modo di vivere nelle altre società dipende dal riuscire a vedere a fondo in ciò che si potrebbe chiamare la logica culturale interna" .
È necessario, quindi, considerare il fatto che le donne oggetto di tali pratiche sono attori sociali, in costante interazione con la loro cultura, la loro religione, i loro sistemi di credenze e di significati, le loro reti locali di potere e gerarchie istituzionali,... Bisogna perciò portare avanti un approccio contestualizzato, che eviti giudizi morali. In tale modo è possibile mettere in campo conoscenze e capacità di comprensione dei fenomeni socio-culturali e capire sino in fondo le logiche di funzionamento e le implicazioni di queste pratiche. Soltanto in tale modo, sarà possibile intervenire adeguatamente. L'antropologo deve porsi come obiettivo la comprensione dal punto di vista degli altri, il che non vuol dire assumere un atteggiamento giustificatorio e/o relativista bensì una posizione aperta alla conoscenza che contribuisca a mettere in atto interventi fondati sul dialogo e realmente pensati in una prospettiva interculturale.
Tale obiettivo è anche quello della nostra relazione, che si propone di studiare il problema delle mutilazioni genitali femminili, da un punto di vista antropologico.
Nel primo capitolo si definisce il problema in esame, presentando una classificazione delle tipologie di mutilazioni genitali femminili effettuate oggigiorno e cercando di contestualizzarle (ad esempio, localizzandole geograficamente).
Il secondo capitolo consiste in un breve percorso storico, avente lo scopo di ricercare l’origine delle pratiche e l’evoluzione degli studi e dei resoconti aventi come oggetto le MGF.
Nel terzo capitolo si effettua una descrizione delle pratiche e delle loro conseguenze (di tipo fisico, psicologico e socio-culturale), a partire dal resoconto di Amina, una donna somala, mutilata all’età di sette anni ed intervistata da Igiana Scebo.
Nel quarto capitolo verranno prese in esame le motivazioni che spiegano ancora oggi il protrarsi della pratica.
Nel quinto capitolo si offre una panoramica generale sulla necessità di guardare oltre i diritti fondamentali e di porsi in una situazione intermedia tra relativismo culturale e universalismo. In più verrà presa in analisi la posizione di coloro che difendono la validità delle MGF, tra cui l’etnopsichiatra Tobie Nathan e l’antropologo Claude Lévi-Strauss.
Il sesto capitolo analizza l’evoluzione dell’approccio al tema delle MGF, tenendo in considerazione gli importanti contributi forniti dall’antropologia culturale.
Il settimo capitolo si concentra sulla posizione che le donne interessate dal fenomeno oggetto del nostro studio hanno assunto alla luce delle inevitabili pressioni sociali cui sono soggette.
L’ottavo capitolo approfondisce le modalità con le quali si è cercato di favorire un abbandono graduato della pratica, mettendo in piedi campagne di sensibilizzazione a livello nazionale e internazionale, che accompagnano gli strumenti legali di cui la comunità internazionale e i singoli paesi si sono dotati nel tempo.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Francesca Barbieri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze internazionali e diplomatiche |
Relatore: | Alberto Antoniotto |
Coautore: | Davide Argento, Marta Guerriero |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 48 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Il Tahur del Sudan. La circoncisione faraonica in una ex colonia inglese.
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi