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L'Italia degli anni Settanta: ''Luci e Ombre''. Dai moti del 1968 al rapimento di Aldo Moro.

Tra il 1969 e il 1980 l'Italia ha vissuto una stagione difficile e complessa, costellata di avvenimenti di una certa portata, che ancora oggi mantiene un posto centrale nel dibattito storico e pubblico. Avendo sempre nutrito una grande passione per la Storia, in particolare quella del Secolo breve, la scelta della materia sulla quale individuare l'argomento oggetto della mia relazione finale, è stata ovvia. Più difficile è risultato individuare il tema da trattare ma, alla fine, la decisione è ricaduta sull'Italia degli anni Settanta. La tematica in questione ha sempre suscitato in me una profonda curiosità, scaturita soprattutto dalla descrizione che sul web, sulla televisione e nel credo comune veniva data a questo decennio. Per lo più etichettati come anni di Piombo, di terrorismo, di stragi e del sequestro Moro, vengono circondati ancora oggi da un certo alone di mistero, come se non sapessimo nulla di ciò che è accaduto e come se dovessero emergere chissà quali verità da far cambiare il corso della Storia. Dunque, per redigere questa relazione, ho cercato di rispondere all'interrogativo «se quegli anni potessero essere descritti in quel modo e se veramente il mistero li avvolge e ne fa da cornice». Su questa base ho quindi improntato il mio studio. Studio che naturalmente non poteva essere svolto avendo di mira solo quel decennio, ma richiedeva una conoscenza generale dell'Italia del secondo dopoguerra. E dato che nessun avvenimento può prescindere dal contesto storico nel quale è inserito, ho deciso di dividere la relazione in due capitoli più le conclusioni. Il primo capitolo affronterà in maniera generale la situazione dell'Italia dopo la Seconda guerra mondiale fino al 1969, passando per gli anni della ricostruzione e quelli del miracolo economico, per giungere alla fine degli anni Sessanta dei moti studenteschi e operai. La seconda parte della relazione – concentrata nel Capitolo 2 – rappresenta il tema centrale dello scritto, ovvero, gli anni Settanta. Qui verrà descritto un intero decennio di storia d'Italia che non potrà essere slegata dal contesto storico internazionale, il quale svolge un ruolo di cornice per gli avvenimenti trattati, senza cui sarebbe impossibile comprenderne le dinamiche. L'elaborato verrà ultimato con il capitolo contenente le conclusioni e la risposta agli interrogativi che mi sono posto in fase di studio e stesura. Sperando di aver ottenuto un testo scorrevole, comprensibile e ordinato, nonostante la complessità degli argomenti trattati, passo all' enunciazione degli obiettivi di questo lavoro. Oltre all'intento di ottenere un elaborato fluido, ho cercato di fare luce sulle ombre degli anni Settanta per mettere in risalto quanto oggi si conosca e quanto effettivamente manca per completare il puzzle storico. Inoltre, essendomi basato su fatti accertati, mi sono posto l'obiettivo di non alimentare dietrologie e falsità; forse la cosa più difficile da fare, dato l'elevata presenza di fatti non appurati. Nella speranza di aver ottenuto un'analisi storica e apolitica, da «spettatore imparziale», lascio al lettore fare i conti con il passato.

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4 Introduzione Tra il 1969 e il 1980 l’Italia ha vissuto una stagione difficile e complessa, costellata di avvenimenti di una certa portata, che ancora oggi mantiene un posto centrale nel dibattito storico e pubblico. Avendo sempre nutrito una grande passione per la Storia, in particolare quella del Secolo breve, la scelta della materia sulla quale individuare l’argomento oggetto della mia relazione finale, è stata ovvia. Più difficile è risultato individuare il tema da trattare ma, alla fine, la decisione è ricaduta sull’Italia degli anni Settanta. La tematica in questione ha sempre suscitato in me una profonda curiosità, scaturita soprattutto dalla descrizione che sul web, sulla televisione e nel credo comune veniva data a questo decennio. Per lo più etichettati come anni di Piombo, di terrorismo, di stragi e del sequestro Moro, vengono circondati ancora oggi da un certo alone di mistero, come se non sapessimo nulla di ciò che è accaduto e come se dovessero emergere chissà quali verità da far cambiare il corso della Storia. Dunque, per redigere questa relazione, ho cercato di rispondere all’interrogativo «se quegli anni potessero essere descritti in quel modo e se veramente il mistero li avvolge e ne fa da cornice». Su questa base ho quindi improntato il mio studio. Studio che naturalmente non poteva essere svolto avendo di mira solo quel decennio, ma richiedeva una conoscenza generale dell’Italia del secondo dopoguerra. E dato che nessun avvenimento può prescindere dal contesto storico nel quale è inserito, ho deciso di dividere la relazione in due capitoli più le conclusioni. Il primo capitolo affronterà in maniera generale la situazione dell’Italia dopo la Seconda guerra mondiale fino al 1969, passando per gli anni della ricostruzione e quelli del miracolo economico, per giungere alla fine degli anni Sessanta dei moti studenteschi e operai. Per comodità sarà diviso in cinque paragrafi con i primi due che tratteranno un ventennio (anni ’50 e ’60), il terzo e il quarto improntati sui movimenti collettivi e sul ’68 italiano, fino ad arrivare all’ultimo che tratta della discesa di Berlinguer nel PCI; personaggio che risulterà utile per comprendere meglio la politica degli anni di Piombo. Per fare ciò ho utilizzato come libro generale quello consigliato per il corso di Storia Contemporanea, L’età contemporanea di Salvatore Lupo e Angelo Ventrone, utilizzato come base di partenza per fornire una descrizione del contesto storico italiano e internazionale. Per descrivere gli anni Cinquanta ho utilizzato il testo della professoressa Cecilia Dau Novelli, Politica e nuove identità nell’Italia del “miracolo”, che fornisce degli elementi importantissimi per comprendere non solo il “miracolo” ma altresì gli anni

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