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L'intervento militare russo nella crisi siriana: profili di diritto internazionale

Scrivere della questione siriana in maniera oggettiva e distaccata risulta essere molto difficile. In questa situazione, che definire tragica è riduttivo, si è cercato trovare un unico capro espiatorio per potergli addossare tutte le responsabilità. In realtà, come spesso accade, un solo responsabile non vi è mai e le colpe ricadono su più soggetti. Il contesto che ci si presenta di fronte risulta essere molto complesso ed esporsi rischia di rivelarsi, delle volte, controproducente. Le manifestazioni si sono evolute in rivolta e quest’ultima si è poi successivamente trasformata in guerra civile, combattuta tra lealisti del governo siriano e ribelli, appartenenti sia alle fazioni antigovernative che a quelle del fondamentalismo islamico. In più, per l’importanza geopolitica che riveste questo territorio, si sono aggiunti anche Stati terzi - per lo più Russia, Cina ed Iran in contrapposizione alla comunità occidentale. I dati ci parlano di circa 350.000 vittime ed un vero e proprio esodo della popolazione siriana verso territori più sicuri.
L’intento di questo mio lavoro non è quello di prendere le difese di uno Stato o di addossare colpe ad un altro. Tramite esso ho cercato, nella maniera più chiara e semplice possibile, di analizzare alcuni eventi verificatisi durante questi anni di crisi e di sottoporli al vaglio del diritto internazionale, per verificarne la legittimità. In particolare, ho deciso di dare maggior attenzione alla decisone, presa nel settembre del 2015 da parte del Cremlino, di intervenire militarmente a fianco del Presidente siriano Bashar al-Assad all’interno della guerra civile. Per riuscire nel mio intento, nel primo capitolo ho cercato di esporre le cause che hanno portato, nel 2011, allo scoppio della crisi, ripercorrendo la storia siriana da inizio ‘900, ovvero da quando era ancora sotto dominazione francese, fino ai nostri giorni. Nel secondo capitolo, invece, mi sono soffermato sulla questione dell’uso della forza – con tutte le sue eccezioni – e su quella che riguarda l’intervento di Stati terzi all’interno delle guerre civili, in modo tale da poter avere maggior consapevolezza di quello che poi avrei esposto all’interno del terzo, ed ultimo, capitolo. In questo, infatti, mi sono soffermato sull’intervento militare russo per verificarne la liceità secondo il diritto internazionale, paragonandolo all’intervento militare condotto dagli USA ed appoggiato dalla comunità internazionale, analizzando, passo dopo passo, quanto sia stato rispettato il diritto in queste circostanze.

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3 INTRODUZIONE Scrivere della questione siriana in maniera oggettiva e distaccata risulta essere molto difficile. In questa situazione, che definire tragica è riduttivo, si è cercato trovare un unico capro espiatorio per potergli addossare tutte le responsabilità. In realtà, come spesso accade, un solo responsabile non vi è mai e le colpe ricadono su più soggetti. Il contesto che ci si presenta di fronte risulta essere molto complesso ed esporsi rischia di rivelarsi, delle volte, controproducente. Le manifestazioni si sono evolute in rivolta e quest’ultima si è poi successivamente trasformata in guerra civile, combattuta tra lealisti del governo siriano e ribelli, appartenenti sia alle fazioni antigovernative che a quelle del fondamentalismo islamico. In più, per l’importanza geopolitica che riveste questo territorio, si sono aggiunti anche Stati terzi - per lo più Russia, Cina ed Iran in contrapposizione alla comunità occidentale. I dati ci parlano di circa 350.000 vittime ed un vero e proprio esodo della popolazione siriana verso territori più sicuri. L’intento di questo mio lavoro non è quello di prendere le difese di uno Stato o di addossare colpe ad un altro. Tramite esso ho cercato, nella maniera più chiara e semplice possibile, di analizzare alcuni eventi verificatisi durante questi anni di crisi e di sottoporli al vaglio del diritto internazionale, per verificarne la legittimità. In particolare, ho deciso di dare maggior attenzione alla decisone, presa nel settembre del 2015 da parte del Cremlino, di intervenire militarmente a fianco del Presidente siriano Bashar al-Assad all’interno della guerra civile. Per riuscire nel mio intento, nel primo capitolo ho cercato di esporre le cause che hanno portato, nel 2011, allo scoppio della crisi, ripercorrendo la storia siriana da inizio ‘900, ovvero da quando era ancora sotto dominazione francese, fino ai nostri giorni. Nel secondo capitolo, invece, mi sono soffermato sulla questione dell’uso della forza – con tutte le sue eccezioni – e su quella che riguarda l’intervento di Stati terzi all’interno delle guerre civili, in modo tale da poter avere maggior consapevolezza di quello che poi avrei esposto all’interno del terzo, ed ultimo, capitolo. In questo, infatti, mi sono soffermato sull’intervento militare russo per verificarne la liceità secondo il diritto internazionale, paragonandolo all’intervento militare condotto dagli USA ed appoggiato dalla comunità internazionale, analizzando, passo dopo passo, quanto sia stato rispettato il diritto in queste circostanze.

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Santucci
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2017-18
  Università: Università La Sapienza - Roma
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Raffaele Cadin
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

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