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Il Regolamento UE 2016/679 e il bilanciamento tra diritti degli interessati e obblighi dei titolari del trattamento

Lo scopo della tesi è quello di valutare i passi avanti fatti dalla nuova normativa rispetto alla precedente in tema di diritti e doveri, e valutare se sia giustificato l’aggravio introdotto rispetto a prima o si riveli piuttosto un eccesso burocratico dispendioso economicamente.

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1 Introduzione Il Regolamento 2016/679 con riguardo alla protezione dei dati personali è entrato in vigore il 25 maggio 2016. Esso ha introdotto rilevanti novità all’interno della normativa europea. La necessità di adottare un nuovo testo normativo premeva da anni, soprattutto a causa del rapido progresso tecnologico nell’ambito delle telecomunicazioni. Dal 1995 ad oggi i mezzi di comunicazione sono profondamente cambiati e di conseguenza anche l’ambiente socioeconomico. La direttiva 95/46 è stata adottata negli anni ’90 e oramai risultava poco adeguata alla regolazione della protezione dei dati personali. Dal 2012 dunque è iniziato l’iter legislativo per adottare un nuovo testo che fosse in grado di garantire la tutela dei dati personali efficacemente e potesse colmare le carenze della direttiva 95/46, tenendo conto del contesto storico, in cui il progresso tecnologico è in continua evoluzione. Il regolamento adottato ha dovuto pertanto, disciplinare più dettagliatamente ambiti non ancora regolarizzati dalla normativa, ma allo stesso tempo ha dovuto lasciare un margine per far sì che potesse essere applicato anche in situazioni ancora oggi non immaginabili e pertanto non possibili di regolamentazione. In concreto questo si realizza con la definizione di diversi principi a cui viene lasciata ampia discrezionalità agli Stati membri di specificare settori più circoscritti, e ai titolari del trattamento di individuare le soluzioni più adatte alla propria situazione, nell’attuare i precetti del regolamento. Il Gdpr prosegue sulla via della direttiva madre (Dir. 95/46/CE), mantenendo fedelmente la struttura e seguendo i principi fondamentali del diritto alla protezione dei dati stabiliti fin dalla Convezione di Strasburgo del 1981. Le novità apportate hanno il fine di espandere la protezione degli interessati in relazione ai dati personali che li riguardano e responsabilizzare i titolari del trattamento nell’esercizio dei loro compiti, nel limite in cui la Direttiva non era più efficace. Rispetto alla direttiva 95/46, che è stata il più importante riferimento normativo per più di un ventennio nel diritto europeo, si riscontrano numerosi obblighi in capo ai titolari del trattamento la cui inosservanza causa la potenziale soggezione a ingenti sanzioni pecuniarie. L’obiettivo di questo elaborato è quello di valutare se l’introduzione di nuovi obblighi nel Regolamento 679/2016 relativo alla protezione dei dati personali, sia motivata da un’estensione dei diritti delle persone fisiche interessate al trattamento. Oggetto della tesi

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Scanu
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Parma
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Armando Barani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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Parole chiave

privacy
responsabilità
dati personali
trattamento
diritti
titolari
regolamento europeo
adempimenti
interessati
regolamento 679/2016

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