Skip to content

Il Patto di stabilità e crescita: il dibattito recente

La mia tesi di laurea triennale verte sul Patto di stabilità e crescita e consta di due parti.
La prima considera la genesi, il contenuto e gli obiettivi del Patto, introdotto nel 1997 per salvaguardare la solidità della finanza pubblica dell’Eurozona, per poi valutare brevemente come, e fino a che punto, gli Stati appartenenti all’Unione europea ne hanno rispettato i parametri.
La seconda parte, quella principale, si concentra sul dibattito suscitato dal Patto, e svoltosi sia in ambito accademico, sia in quello politico istituzionale.

Le numerose difficoltà incontrate dagli Stati europei a rispettare gli obiettivi di disavanzo fissati nei propri programmi di stabilità hanno portato studiosi e politici a criticare il Patto di stabilità e crescita.
In particolar modo si pensa che il Patto, oltre a mantenere sotto controllo l’andamento delle finanze pubbliche, debba anche garantire le potenzialità di crescita e sviluppo. E’ stata inoltre evidenziata l’esigenza di una maggiore attenzione alla congiuntura economica e alle circostanze specifiche dei singoli Paesi membri. Tali circostanze sono per esempio il potenziale di crescita, i cicli economici, gli oneri previdenziali, le riforme compiute e quelle da compiere, e i livelli di indebitamento.

La trattazione svolta fornisce gli elementi essenziali del problema e le diverse soluzioni proposte dal mondo accademico e politico.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
2 INTRODUZIONE Il Patto di stabilità dell’Unione europea è “stupido come tutte le decisioni rigide, ma necessario”. Questo ha dichiarato il 17 Ottobre 2002 l’allora presidente della Commissione Romano Prodi in un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Le Monde”. Le difficoltà incontrate da numerosi Paesi a rispettare gli obiettivi di disavanzo fissati nei propri programmi di stabilità, unitamente agli aspetti controversi derivati dalla decisione dell’Ecofin di “congelare” la procedura di deficit eccessivo contro Germania e Francia, hanno nuovamente portato l’attenzione sull’opportunità del Patto di stabilità e crescita. Ci si chiede, non solo fra gli studiosi ma anche fra i politici, se il Patto, nella sua attuale formulazione, costituisca il modo migliore per risolvere il problema di mantenere sotto controllo l’andamento delle finanze pubbliche, garantendo al tempo stesso le potenzialità di crescita e sviluppo. Il dibattito riguarda anche la possibilità di riformare il Patto o di emendarlo in favore di alternative migliori. La trattazione che segue fornisce gli elementi essenziali del problema. Il capitolo primo parte dal Trattato di Maastricht e dalla conseguente Uem per poi illustrare la genesi e il contenuto del Patto, rispondendo così alle seguenti domande: Cos’è il Patto di stabilità e crescita? Com’è nato? Perché? Che obiettivo si propone? Che ruolo vi giocano le istituzioni dell’Unione europea? Al fine di inquadrare la situazione, e per capire i problemi reali riguardanti l’applicazione del Patto, si considera l’andamento dei bilanci dell’Ue in generale e dei singoli Stati membri (Ue a 15), dagli inizi degli anni Novanta ad oggi. Si è trattato di verificare l’aderenza ai due criteri di convergenza dei bilanci (3% deficit su Pil, 60% debito su Pil). Il capitolo secondo è dedicato al dibattito recente svoltosi non solo nell’ambito accademico, ma anche in quello politico. Il primo tipo di dibattito ha coinvolto importanti economisti, dei quali sono state riportate le valutazioni positive e soprattutto negative del Patto e le proposte circa suoi miglioramenti e modifiche o eventuali alternative ad esso. Il dibattito politico-istituzionale, tocca non solo un confronto fra gli stati membri e le istituzioni europee, ma anche fra queste ultime tra loro.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

almunia
criteri di convergenza
debito pubblico
deficit di bilancio
delors
disavanzo
ecofin
eurozona
parametri di maastricht
patto di stabilità e crescita
politica fiscale
trattato di maastricht
unione economica e monetaria
unione europea

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi