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Il multiculturalismo australiano: passato, presente e futuro

Lo scopo di questo elaborato è proprio quello di analizzare l’ingombrante passato, il difficile presente e l’enigmatico futuro del multiculturalismo australiano. Il primo capitolo è dedicato al processo storico che è stato da un lato fondamentale per la genesi dell’esperimento multiculturale, ma che dall’altro è anche responsabile delle idee razziste e xenofobe che sono alla base della presente crisi del multiculturalismo.
Il secondo capitolo si occupa invece di quello che viene definito come il momento di crisi del multiculturalismo, analizzando le caratteristiche di due proposte politiche, ovvero quella del partito nazionalista “One Nation”, e quella del Primo Ministro liberale John Howard, entrambi scettici del multiculturalismo.
Nel terzo capitolo vengono invece presi in considerazione due dei principali gruppi verso i quali si è manifestata l’intolleranza “bianca”. Da una parte, il gruppo asiatico, che rappresenta l’insieme delle comunità verso cui si è storicamente rivolto l’astio anglo-celtico, dall’altra invece il gruppo arabo, entrato solo recentemente nella lista nera delle etnie considerate indesiderabili sul suolo australiano.
L’elaborato si conclude con una panoramica sulle diverse direzioni che il multiculturalismo australiano potrebbe prendere in futuro.

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6 Introduzione L’Australia è un Paese di cui sentiamo parlare ben poco alle nostre latitudini, tuttavia questa nazione-continente ha avuto un’esperienza storica piuttosto particolare, a partire dal suo passato come colonia penale britannica, fino a tempi più recenti. Proprio questo suo passato coloniale è stato responsabile della peculiare composizione che la popolazione australiana ha assunto fin dal XIX secolo, e che è sopravvissuta quasi intatta fino alla metà del Novecento. Durante tutto questo periodo, la popolazione australiana presentava una situazione di quasi completa omogeneità, data la massiccia presenza di cittadini con origini anglo-celtiche. Una volta conquistata l’indipendenza dalla madrepatria nel 1901, l’Australia ha deciso di tentare di conservare questa situazione attraverso pesanti restrizioni all’immigrazione non britannica. Tuttavia, giunti ormai alla metà del XX secolo non era più possibile mantenere una politica così discriminatoria, poiché il contesto internazionale era notevolmente cambiato. Si aprì dunque per l’Australia una fase di transizione, al termine della quale venne adottata la politica multiculturale. Con l’avvento di questa politica, l’Australia si impegnava non solo ad ammettere sul suo territorio nazionale cittadini di ascendenza diversa da quella britannica e a tollerare che questi conservassero le loro culture nazionali, ma si spingeva ben oltre. Il fine del multiculturalismo è infatti quello di incoraggiare l’espressione di tutte le varie culture presenti nella popolazione australiana, ritenendo che la condivisione di usi e tradizioni diverse sia un arricchimento per tutti. A partire dagli anni Settanta, quando la politica venne istituita, il multiculturalismo ha iniziato a rappresentare uno dei maggiori motivi di orgoglio per l’Australia contemporanea. Tuttavia, in tempi più recenti, il multiculturalismo sembra aver subito una notevole battuta d’arresto, in seguito all’emergere di istanze xenofobe e nazionaliste sia all’interno del dibattito politico che nella popolazione.

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