Il distacco del lavoratore subordinato
Con il termine distacco, o comando, generalmente si intende quella pratica attraverso la quale il datore di lavoro per soddisfare un proprio interesse pone un suo lavoratore a servizio di un altro soggetto. Esso rappresenta una forma lecita di somministrazione di mano d’opera, non attuata tramite agenzie che può costituire, al pari del trasferimento d’azienda, o di ramo di azienda, uno strumento di decentramento produttivo.
Il distacco è un fenomeno interpositorio lecito disciplinato per la prima volta, nel settore privato dal dlgs del 10 Settembre 2003 n 276 in attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, la così detta legge Biagi di riforma del mercato del lavoro.
Prima dell’intervento legislativo, non esisteva una regolamentazione del fenomeno del distacco e le indicazioni circa il suo inquadramento giuridico dovevano essere dedotte dalle interpretazioni giurisprudenziale e dottrinali e dall’applicazione analogica delle disposizioni che lo disciplinavano all’interno del settore pubblico.
Di fatto il distacco era stato regolato nell’ambito del pubblico impiego a partire dalla seconda metà degli anni cinquanta dagli artt. 56 e 57 del Trattato Unico 1957 e in seguito ammesso dalla prassi giurisprudenziale nell’impiego privato dagli anni settanta, considerato entro determinate condizioni, come un atto di gestione imprenditoriale che non rientra nella fattispecie vietata della fornitura di mano d’opera.
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Informazioni tesi
Autore: | Marta Ferrara |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Marina Nicolosi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 31 |
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