Il conflitto tra Stati Uniti e Libia durante l'amministrazione Reagan
“Il conflitto tra Stati Uniti e Libia durante l’amministrazione Reagan”
Questo lavoro si pone l’obiettivo di analizzare il conflittuale rapporto tra gli Stati Uniti e la Libia durante il periodo di permanenza di Ronald Reagan alla Casa Bianca, ossia a partire dal 1981 fino al 1989.
Sin dal suo insediamento, il presidente repubblicano Reagan, fece capire che, sotto la sua guida, l’atteggiamento statunitense nei confronti della Libia sarebbe radicalmente cambiato rispetto al passato, specialmente riguardo alla politica tenuta dal suo diretto predecessore, il democratico Jimmy Carter, il quale puntava a mantenere buone relazioni col governo di Tripoli. Inserendosi in una più generale “politica di potenza” su scala mondiale, volta a rinverdire la forza degli USA rispetto all’URSS, in un clima da rinnovata “guerra fredda”, l’atteggiamento reaganiano verso lo Stato africano guidato dal colonnello Gheddafi si rivelò a dir poco aggressivo. Uno dei maggiori punti di attrito tra Stati Uniti e Libia era la questione del Golfo della Sirte, che il governo libico, con un proclama del 1973, aveva dichiarato come rientrante nelle proprie acque interne, basandosi sulla nozione di baia storica. Gli USA avevano fin da subito contestato il contenuto del proclama libico, ma fu con Reagan che si giunse a dei veri e propri scontri armati tra i due Stati nell’area della Sirte, come quelli dell’agosto 1981 e del marzo 1986. In ogni caso, l’accusa maggiore mossa dal presidente americano verso Gheddafi, era quella di aiutare e finanziare il terrorismo internazionale, in particolar modo quello di origine palestinese, riconducibile al gruppo Abu Nidal. Fu proprio in seguito ad un attentato terroristico del 5 aprile 1986 in una discoteca di Berlino, nel quale persero la vita due militari americani, e che fu attribuito ad agenti libici, che l’amministrazione Reagan decise di sferrare un violento attacco sul suolo libico. Il 15 aprile vennero bombardate Tripoli e Bengasi, e lo stesso Gheddafi rimase ferito nell’attacco, dato che tra gli obiettivi americani figurava anche una caserma dove egli risiedeva con la famiglia. Dopo i fatti del 1986, la Libia scivolò in un pressoché totale isolamento internazionale, che si venne acuendo negli anni successivi, dopo che lo Stato africano venne ritenuto responsabile per gravi atti di terrore e dovette fronteggiare pesanti sanzioni ONU. Negli anni ’90 Gheddafi ha cercato di reintegrare il proprio paese nella comunità internazionale con atteggiamenti concilianti verso di essa, giungendo a dichiarare, dopo i fatti dell’11 settembre 2001, che la Libia avrebbe collaborato contro il terrorismo internazionale di matrice islamica. In questo modo, anche i rapporti con gli USA, che negli anni di Reagan sembravano aver conosciuto un punto di non ritorno, sono andati migliorando, fino al ristabilimento, nel 2004, di normali relazioni diplomatiche.
Per quanto concerne le fonti consultate, queste sono prevalentemente in lingua inglese e, buona parte di esse, consistono in articoli tratti da riviste internazionali, quali il “Journal of Palestine studies”, “International affairs”, “Political science quarterly” e “Middle-east report”. Da non dimenticare anche alcune fonti web, come la libreria del Congresso americano, in www.loc.gov.
Sono da ricordare, per quanto riguarda la figura del presidente Reagan e la sua politica, l’opera “L’America di Reagan” di G. Mammarella e il volume “The first war on terrorism” di D. C. Wills. Sempre sullo stesso tema, vale la pena citare anche alcuni articoli, come quelli di C. Wright in “Journal of Palestine studies” e in “International affairs”. Per quanto concerne invece la descrizione degli scontri armati e le circostanze nelle quali questi sono maturati vanno ricordati il già citato volume di Wills e l’articolo di J. Stork “Mad dogs and presidents” apparso su “Middle-east report” del maggio-giugno 1986, oltre ad un’ampia e minuziosa descrizione delle azioni militari USA riscontrata in alcuni siti web, tra i quali www.acig.org e www.afa.org. Infine, per la parte introduttiva del lavoro e per una visione complessiva della Libia e delle sue relazioni internazionali, è giusto accennare al manuale “Lineamenti di storia ed istituzioni dei paesi del Maghreb post-coloniale” di F. Tamburini e M. Vernassa, nella sua parte dedicata allo Stato libico, senza dimenticare l’opera di A. Del Boca “Gli italiani in Libia: dal fascismo a Gheddafi”.
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Informazioni tesi
Autore: | Nicola Gennai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Maurizio Vernassa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 44 |
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