I paradisi fiscali nel diritto tributario italiano
Negli ultimi dieci anni il ricorso ai paradisi fiscali da parte di persone fisiche e giuridiche ha conosciuto una sempre maggiore diffusione, ostacolata solo in parte dal proliferare di ricercate normative destinate a limitarne l'effettiva utilizzazione.
Proprio la presenza di queste nuove legislazioni “anti-paradiso” ha in realtà contribuito a rimescolare le carte.
Accanto, infatti, ai paradisi tradizionali, che hanno mantenuto immutato il proprio quadro normativo di riferimento, sono numerosi i Paesi a regime fiscale privilegiato che hanno privilegiato la ricerca di nuovi sbocchi in attività economiche non necessariamente legate alla concessione di un regime fiscale agevolato.
Di fronte a questa continua evoluzione dei paradisi fiscali si pone l'esigenza di definire, al di là di quanto previsto dalle diverse black list, quando un Paese si possa considerare un vero e proprio “tax haven” e quando invece, pur prevedendo un regime fiscale agevolato, questo non possieda caratteristiche tali da farlo rientrare fra i veri e propri paradisi.
In particolare un paradiso fiscale sarà principalmente caratterizzato da:
- un sistema impositivo estremamente favorevole per i non residenti;
- un rigoroso segreto bancario;
- un settore finanziario particolarmente sviluppato e in ogni caso ampiamente sovradimensionato rispetto a quelle che sono le reali esigenze del Paese.
Individuati i punti fondamentali va però anche sottolineato che alla scelta di un determinato “paradiso” contribuiranno anche ulteriori elementi, quali ad esempio la stabilità politica ed economica, i servizi di comunicazione e telecomunicazione (per svolgere transazioni finanziarie o commerciali nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile)..
D’altra parte, sono numerose le persone che cercano di nascondere i propri redditi completamente o in parte dallo sguardo altrui, e soprattutto dalle autorità pubbliche (fiscali, finanziarie, giudiziarie, di polizia). Può trattarsi di redditi percepiti in maniera lecita, ma con il fine deliberato di sfuggire alle legislazioni fiscali e sociali: pagare meno imposte e tenere nascosti i profitti stipendiati dell’impresa. Può però trattarsi anche di redditi illeciti, frutto di traffico d’armi, droga, contrabbando, abuso di beni societari, etc.
Non sempre gli stati economicamente più potenti hanno adottato misure per contrastare trasversalmente l’uso di questi paesi, anzi, è prevalso un approccio non coordinato che si è basato sul diffondersi di misure unilaterali, intese a scoraggiarne l’uso per ottenere vantaggi fiscali.
Gli Stati leaders dell’economia mondiale sono dotati di sistemi tributari ispirati prevalentemente al principio della tassazione mondiale del reddito, per cui i soggetti residenti sono tassati sui redditi ovunque prodotti (o posseduti), mentre quelli non residenti solo relativamente a quelli prodotti (o posseduti) nel loro territorio.
Le misure unilateralmente introdotte da questi stati per contrastare l’uso dei paradisi fiscali, hanno avuto come iniziale obiettivo quello di rendere imponibile in capo ai soggetti loro residenti l’utile prodotto, ma non distribuito sotto forma di dividendo, da società ivi localizzate e di cui i loro residenti sono azionisti.
Nell’ambito del diritto tributario internazionale tale normativa è denominata Controlled Foreign Company legislation (cosiddetta CFC legislation); introdotta per la prima volta nell’ordinamento tributario americano nel 1962, in Italia ha trovato invece una sua disciplina solo nel 2000 con l’art. 127-bis del T.U.I.R.
In aggiunta all’obiettivo di scoraggiare il ricorso di società offshore al fine di produrre utili non tassati nel paradiso fiscale, e nello stesso stato di residenza dell’azionista (a meno che non previsti sotto forma di dividendi), sono previste norme volte a disconoscere la deducibilità di costi sostenuti da società residenti in favore di società offshore. Tale normativa è stata adottata in Italia nel 1992, e trova una sua disciplina nell’articolo 76 comma 7 bis e ter del T.U.I.R., modificato poi nel 2000.
Il legislatore italiano nell’affrontare queste problematiche ha emanato una black list, che individua i paesi a fiscalità agevolata, i cosiddetti appunto “paradisi fiscali” in riguardo ai quali si applicano tali disposizioni.
Tale strumento è stato adottato anche dall’OCSE, la cui lista è stata poi ridimensionata col tempo ed oggi include 5 soli paesi, gli “irriducibili” che non hanno prestato alcun’intenzione di collaborare, nemmeno per ciò che attiene allo scambio di informazioni relative ai contribuenti con le amministrazioni finanziarie straniere.
E’ importante inoltre ricordare una crescente tendenza dei paesi più industrializzati ad introdurre norme che disincentivano il trasferimento di residenza delle persone fisiche verso Stati aventi un regime fiscale privilegiato.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Jacopo Carrara |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche |
Relatore: | Giuseppe Marino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 62 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
La tassazione delle società controllate straniere - CFC Legislation -
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi