Obiettività ed indipendenza nei media americani: l'operazione Iraqi Freedom e le armi di distruzione di massa
Il mio lavoro è basato sull’analisi della copertura che le due più note ed influenti testate americane, «The Washington Post» e «The New York Times», hanno effettuato a riguardo degli eventi e del dibattito che hanno portato, nel Marzo del 2003, all’invasione dell’Iraq da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti d’America. Prendendo le mosse da una riflessione generale sul ruolo del giornalismo nella società contemporanea e sulla sua funzione di mediatore nell’organizzare e dare un senso alla realtà che ci circonda, descrivo il processo giornalistico nella negoziazione che viene quotidianamente intrapresa tra i suoi attori: le fonti, i giornalisti, il pubblico. Uno sguardo approfondito è dedicato al concetto dell’obiettività, ai problemi ad esso legati, alle limitazioni che impone e ad un possibile ripensamento dell’ideale che, secondo il parere di Cunningham e di diversi altri autori, sta conducendo ad una perdita del ruolo di analisi ed interpretazione tipico del giornalista.
Dopo una panoramica sul concetto di marketing della guerra e la sua evoluzione nel corso degli anni, presento i risultati della mia ricerca. Dal punto di vista metodologico, essa si basa su un’analisi quantitativa e qualitativa degli articoli delle due testate considerate nell’arco temporale che va dal Settembre 2002 al 20 Marzo 2003 (recuperati elettronicamente tramite l’archivio LexisNexis Academy), data di inizio delle operazioni militari in Iraq. Lo scopo dell’indagine è quello di individuare le fonti maggiormente utilizzate e i frames narrativi impiegati nel descrivere il dibattito intorno alla crisi irachena, in particolare al riguardo delle giustificazioni che l’Amministrazione Bush userà per legittimare l’intervento armato: l’effettiva presenza in Iraq di un arsenale di armi di distruzione di massa, la minaccia posta da tale paese nei confronti degli Stati Uniti e di tutta la comunità internazionale, i suoi legami con il terrorismo e con la rete di Al Qaeda, la necessità di un intervento armato che neutralizzi tale presunta minaccia. I dati e le conclusioni ottenute sembrano indicare un operato definibile se non altro superficiale e poco professionale da parte delle due testate (eloquenti sono i mea culpa pubblicati tardivamente da entrambe le testate), che si limitano ad amplificare le dichiarazioni e la posizione dell’Amministrazione, la quale, peraltro, non esita a ricorrere ad un massiccio uso di tecniche di news management e spin doctoring per favorire la propria rappresentazione e prospettiva degli eventi. Le fonti che contestarono o misero in qualche maniera in discussione tale “verità” vennero sistematicamente escluse dal dibattito, e la visibilità che gli venne concessa fu del tutto insufficiente per permetterli di raggiungere la grande opinione pubblica americana. Di conseguenza, il dibattito sulla crisi irachena fu dominato da un unico grande frame, che corrisponde esattamente a quello sostenuto dall’Amministrazione: l’Iraq, dotata di armi non convenzionali e collegata al terrorismo internazionale, costituisce una minaccia sia per gli Stati Uniti che per la comunità internazionale. Il rovesciamento del suo regime e la rimozione del suo arsenale diventa pertanto il prossimo obiettivo della guerra al terrorismo proclamata da Bush all’indomani dell’attentato dell’11 Settembre 2001. L’assenza di alternative a tale visione ha portato l’opinione pubblica a condividerla, seppure parzialmente e in maniera temporanea.
In conclusione, affronto una riflessione sul giornalismo americano e sul sistema d’informazione degli Stati Uniti, in particolare nei suoi rapporti con il potere durante quei momenti cruciali in cui le issues che dominano il dibattito riguardano questioni relative alla sicurezza del paese. Emerge la necessità di un ripensamento dei criteri che guidano l’operato dei professionisti dell’informazione, se realmente la stampa americana vuole assolvere a quel ruolo di watchdog e di controllo dell’elite e al potere che le assegnarono i Padri Fondatori. Il caso da me esaminato mette infatti in luce diverse problematiche che impediscono una reale autonomia del giornalismo americano: i ritmi sempre più incalzanti delle esigenze produttive del mondo dei news media incoraggiano un eccessivo utilizzo di fonti ufficiali, d’Amministrazione in questo caso, data la loro capacità di fornire materiali già “preconfezionati” per la divulgazione e necessari di poca rielaborazione, il meccanismo del rally’round the flag agisce come una sorta di freno inibitorio impedendo ai giornalisti, in situazioni di crisi nazionale, di contestare i frames narrativi proposti dal governo, infine, il criterio dell’obiettività porta ad una sorta di “pigrizia” del giornalista nel momento in cui si limita a riportare le dichiarazioni delle varie fonti senza fornire una reale ed approfondita trattazione del dibattito.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Luca Costa |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Marcella Emiliani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 143 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
L'Iraq del The New York Times (2003-05) - Una grande lezione giornalistica
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi