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Contratto a tempo determinato e pubblica amministrazione con particolare riguardo all'utilizzo di tale tipologia contrattuale nella regione abruzzo

Il presente lavoro, che conclude il Corso di Laurea in Scienze Politiche, è nato dalla necessità di capire meglio e di approfondire le tematiche relative all’utilizzo del contratto a termine nel pubblico impiego dopo la privatizzazione e la riforma operata dal D.Lgs, 368/2001.
Tra i contratti flessibili che si possono applicare, attualmente, nella pubblica amministrazione il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, detto anche a termine, era presente nel nostro ordinamento già nel Codice Civile del 1942, anche se al tempo possedeva caratteristiche molto differenti da quelle attuali. Ma è anche vero che il decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, recependo la Direttiva comunitaria 1999/70/CE, non solo ha abrogato la previgente normativa in materia di contratto di lavoro a termine, ma ha introdotto nel nostro ordinamento una disciplina del tutto innovativa, imponendo così agli interpreti una nuova linea di pensiero rispetto a tale istituto.
L’obiettivo di questa tesi è proprio quello di verificare se tale linea di pensiero ha trovato poi espressione nella pubblica amministrazione o se invece è stata travolta, piegando le reali intenzioni che avevano portato il legislatore alla riforma della disciplina a necessità “storiche” di contenimento della spesa, di carenza di personale persino di clientelismo.
Il primo capitolo presenta un excursus storico del rapporto di lavoro a termine dalle origini fino alle prime applicazioni nel pubblico impiego, oltre che ad un’analisi della direttiva europea e sulla necessità di doverla recepire nel nostro ordinamento con il decreto legislativo n. 368 del 2001;
Il secondo capitolo affronta gli aspetti principali della normativa introdotta dal D.Lgs. 368/2001, anche in riferimento alle sostanziali differenze dalla disciplina precedentemente in vigore.
Il terzo capitolo tratta l’evoluzione della normativa sul contratto a termine dopo il D.Lgs. 368/2001 fino ai giorni nostri, approfondendo la tematiche inerenti il ruolo della contrattazione collettiva con particolare riferimento al comparto Enti Locali e della contrattazione decentrata per quanto riguarda la Regione Abruzzo.
Il quarto ed ultimo capitolo è uno studio sull’uso del contratto a termine e delle collaborazioni coordinate e continuative nella Giunta Regionale d’Abruzzo. Lo scopo è di verificare il mutamento dei rapporti di lavoro e della organizzazione dell’Ente alla luce dell’ingresso del lavoro flessibile, quali sono i vantaggi e quali le criticità.

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1 3.1 L’evoluzione della normativa sul contratto a termine nel pubblico impiego dopo il D.Lgs. 368/2001 fino alla legge finanziaria 2007. Importante passaggio, dopo il D.Lgs. 368/2001, è stato l’esclusione del pubblico impiego dall’applicazione della legge delega n. 30/2003 (art.6) e del D.Lgs. n. 276/2003 (art.1 c.2), salvo per quanto attiene i contratti di somministrazione a tempo determinato (art. 86 c.9). Per la pubblica amministrazione il Decreto 276, all’art. 86 comma 9, aveva previsto dei <<profili di armonizzazione conseguenti la entrata in vigore del presente decreto legislativo>> che sono rimasti inattuati nonostante il testo indicasse il termine di sei mesi. D'altronde, neanche per quanto riguarda la contrattazione collettiva si registrano novità in materia di flessibilità contrattuali, neppure di quelle previste come la somministrazione a termine La politica di contenimento dei costi, introdotta dalle leggi finanziarie attraverso la fissazione di limiti quantitativi di spesa, validi per tutte le amministrazioni, con riguardo all’utilizzo di contratti a tempo determinato, di formazione e

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