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Forme di supporto alternativo nella terapia dei tumori. L'uso della musica

La musica può costituire un valido aiuto nelle terapie oncologiche poiché permette al paziente di vivere più positivamente la realtà ospedaliera e di aprirsi e di stabilire un legame con l'operatore. Questo perché la forte presenza dell'elemento tecnologico nella cura e nel sapere medico ha portato ad uno snaturamento del rapporto medico-paziente privilegiando l'aspetto della conoscenza della malattia piuttosto che la relazione con il malato, il medico quindi basa la sua diagnosi su immagini radiografiche o esami di laboratorio perdendo il rapporto con il paziente (disumanizzazione).
Per umanizzazione si intende quel processo in cui si deve porre il malato al centro della cura (centralità del paziente); deve avvenire il passaggio da un modello bio-medico ad un modello bio-psico sociale, in cui l'individuo deve essere considerato globalmente senza mai perdere di vista le diverse componenti di natura fisica, emotiva, mentale o spirituale (concezione olistica). Il supporto di lavoro ideale, proprio per la sua caratteristica di coinvolgere la persona nel suo insieme, è la musica. Essa è uno strumento in più per aiutare la persona ad accettare il suo vissuto e a superare le sue difficoltà. La musica è considerata non solo una modalità di espressione ma anche un mezzo capace di produrre effetti potenti sulla salute umana. Riconoscendole tale prerogativa si può dire che la musica per i professionisti della salute costituisce un nuovo approccio capace di integrarsi alle procedure convenzionali arrivando dove esse non arrivano e facendosi carico della persona nella sua totalità. L'uso della musica consente di gestire meglio le emozioni, le paure, le ansie e le angosce legate alle varie fasi della malattia e quindi di favorire l'instaurarsi di un rapporto positivo con gli operatori. Poiché la situazione del malato oncologico è senz'altro una delle condizioni di maggiore precarietà, assume un ruolo fondamentale la figura dell'assistente sociale. che con la professione prende in custodia il malato e lo aiuta a rendere meno doloroso e penoso il percorso della malattia, aiutandolo sempre a trovare un senso alla vita anche quando la stessa non può esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Il sentire e percepire, l'avere cura del malato non è una cosa semplice da attuare poiché è presente una scarsa formazione del personale nel settore dell'umanizzazione e della psicologia ed inoltre alcuni operatori hanno difficoltà a farsi coinvolgere dalla sofferenza del malato, provando a volte un certo pudore nel far vedere il proprio lato emozionale ed umano. Ci si deve porre, invece, in una posizione di contenitore delle pene, delle preoccupazioni dei pazienti, ascoltandoli e trasmettendo loro una certa disponibilità e comprensione, affinché riescano a prendere consapevolezza della malattia e delle problematiche che comporta per poter raggiungere una complete ripresa fisica e psicologica. L'ascolto della musica può essere utilizzato dall'assistente sociale per stabilire un legame, una comunicazione con l'utente che va oltre le parole e risulta essere anche un ottimo strumento per facilitare un dialogo aperto tra assistente sociale e malato perché quest'ultimo possa esprimere sentimenti ed emozioni che probabilmente in situazioni diverse non verrebbero esternati. L'Unità Operativa di Oncologia Medica del Reparto Oncologico dell'Ospedale Policlinico di Palermo ha attivato il progetto 'Ospedale e suoni' che è consistito nel proporre nelle due stanze dove viene effettuata la chemioterapia, della musica dal vivo eseguita da musicisti professionisti che, a livello volontario, periodicamente, hanno eseguito brani di musica classica. Immediatamente dopo l'esecuzione dei brani musicali da parte dei concertisti è stato proposto ai presenti un questionario volto a conoscere il gradimento di tale iniziativa. L'analisi dei dati effettuata e oggetto della tesi permette di confermare la validità dell'intervento musicale come integrazione alle terapie specifiche che il personale sanitario offre al fine di far raggiungere al malato il miglior benessere possibile.
Inoltre la musica, essendo un linguaggio universale, entra dentro di noi, ci fa emozionare e ci consente di aprirci agli altri, di facilitare cosi' la relazione con l'altro.

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7 Capitolo 1 L'umanizzazione negli ospedali 1.1 Definizione di umanizzazione e sue problematiche. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto nel corso degli anni diverse definizioni di salute indicandola inizialmente come uno stato e poi come un processo. In particolare nel 1948 l'O.M.S. recitava così: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l'assenza di malattia o infermità”. Nel 1978 la definizione di salute è stata modificata considerandola in una dimensione più completa. Più esattamente la salute viene considerata come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non meramente l'assenza di malattia o infermità; è un fondamentale diritto umano e il conseguimento del più alto livello possibile di salute è il più importante obiettivo sociale del mondo intero, la cui realizzazione richiede l'azione di molti altri settori sociali ed economici oltre al settore della salute”. Ma la forte tecnologizzazione della cura e del sapere medico ha portato ad uno snaturamento del rapporto medico-paziente privilegiando l'aspetto della conoscenza della malattia piuttosto che la relazione con il malato, il medico quindi

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