Affidamento extrafamiliare e segreti: quali diritti e quali doveri per i soggetti coinvolti?
In questo lavoro ho individuato e analizzato i diversi segreti esistenti nell’affidamento familiare, distinguendoli con riferimento sia ai soggetti coinvolti sia all’oggetto. Innanzitutto ritengo utile la definizione di segreto: “elemento precluso alla conoscenza altrui, con l’idea implicita di una limitazione esclusiva a un ambito ristretto. In alcuni casi, si accentua l’idea di un’accessibilità limitata” . In termini giuridici il termine segreto “realizza uno stato di fatto garantito dal diritto per cui una certa situazione non può essere liberamente conosciuta al di fuori di un ambito circoscritto” . Alla luce della riflessione su quanto esaminato ho individuato i seguenti segreti: il segreto professionale, il segreto deontologico, il segreto d’ufficio. Tali segreti sono funzionali al rispetto della riservatezza dei soggetti coinvolti: la famiglia d’origine, il minore e la famiglia affidataria. Pertanto nell’affidamento familiare è opportuno che l’assistente sociale tuteli le parti coinvolte per quanto concerne i loro dati personali, i quali devono essere trattati con riservatezza verso i terzi (ad esempio i dati della famiglia d’origine da tutelare verso la famiglia affidataria).
Pensare ai segreti dell’assistente sociale, infatti, può indurre a concepire un’idea di limite e divieto, in quanto sono considerati in primo luogo come l’obbligo di non rivelare o divulgare elementi conosciuti nell’ambito esclusivo del lavoro professionale. Tali doveri di segretezza dell’assistente sociale, allo stesso tempo sono limitati dal diritto all’informazione e all’accesso alle proprie documentazioni da parte degli utenti dei Servizi Sociali. Com’è noto, infatti, il diritto all’informazione agli utenti, oltre a favorire un rapporto di fiducia tra gli stessi e l’assistente sociale, attua il principio di trasparenza contenuto nella legge n. 241/1990 che disciplina l’accesso alle proprie documentazioni.
Tra i dati personali trattati dall’assistente sociale nei casi di affidamento familiare vi sono dati sensibili idonei a rivelare “l’origine etnica” e dati riferiti alla sfera privata dell’utente idonei a rivelare lo “stato di salute” della persona (patologie attuali o pregresse, terapie in corso)” , in quanto la comunicazione di questi dati “è ammessa soltanto se indispensabile allo svolgimento dei compiti individuati e per il perseguimento delle finalità stabilite” . Talvolta anche tali dati sensibili devono essere comunicati a terzi, infatti, il trattamento dei dati sensibili da parte dei soggetti pubblici è autorizzato “per il perseguimento delle finalità per le quali il trattamento è consentito” (art. 22 Codice della privacy).
Di conseguenza, mi pare evidente si possa affermare che questo diritto all’informazione richiesto dall’utente e il dovere di segretezza dell’assistente sociale non sono inconciliabili tra loro, poiché in questi casi vi è una deroga del segreto professionale e quindi, la rivelazione di notizie da parte dell’assistente sociale non può essere considerata una violazione del segreto, in quanto tali informazioni sono comunicate nell’interesse del minore in affidamento.
All’interno di questo lavoro ho individuato in particolare, alcune situazioni in cui si presenta il dovere da parte dell’assistente sociale d’informare gli utenti in merito a notizie necessarie ai fini dell’intervento:
a) Notizie riguardanti la famiglia d’origine, fornite alla famiglia affidataria per la cura e la salute del minore.
b) Notizie riguardanti la situazione del minore e accesso alla propria cartella sociale da parte dello stesso, per permettergli di conoscere la propria vicenda nel periodo precedente e durante la durata dell’affidamento.
c) Notizie riguardanti il caso in carico e accesso alle documentazioni (cartella sociale), fornite ad altri operatori coinvolti nel caso.
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Bovolato |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Servizio Sociale |
Relatore: | Joelle Long |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 84 |
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