''La Better Regulation e i suoi strumenti'' (La Regolazione Pubblica - A.I.R.-V.I.R.)
LA BETTER REGULATION E I SUOI STRUMENTI
La tesi introducendo l’importanza della regolazione pubblica, quale tutela per gli interessi primari della collettività, individua alcuni problemi che potrebbero essere la causa di un uso sbagliato o eccessivo della regolazione.
Infatti, l’inflazione normativa, cioè un numero elevato di atti regolatori vigenti in un ordinamento come quello italiano, nonché l’inquinamento legislativo, dovuto a un incremento della normativa di settori o microsettori, insieme spesso a una formulazione sbagliata o troppo lunga e confusa del testo ha portato sia a un aggravio sull’azione della Pubblica Amministrazione con costi ingiustificati sia a costi superflui ed esagerati per i cittadini e per le imprese.
Si esaminano quindi sia le condizioni delle pubbliche amministrazioni, attraverso una delle prime indagini governative, sia i costi in termini economici e temporali per adempimenti amministrativi da parte dei cittadini e delle imprese dove l’adempimento di obblighi amministrativi incide in maniera cospicua sulla competitività delle imprese stesse.
Si sottolineano i motivi dell’importanza di una buona regolazione dove oltre la protezione delle parti sociali più deboli vi sono motivi politico-istituzionali, motivi di organizzazione, di stabilità sociale ed economica.
Si evidenziano i problemi che si presentano nell’attività di regolazione e gli strumenti individuati per ottenere una buona qualità della regolazione quali la Semplificazione, la Codificazione, l’Air, la Vir e la Consultazione per operare un cambio di mentalità influenzato anche dalla globalizzazione.
Si esamina la produzione normativa descrivendone i metodi e gli organi istituzionali deputati a questa funzione, si enunciano le prime leggi sulla semplificazione e sulla sperimentazione dell’AIR, nonché le direttive e guide governative del 2000 e 2001 per utilizzare i nuovi strumenti, segue la legge n. 246 del 2005 che ha reso obbligatorio l’utilizzo di AIR e VIR.
Si esaminano altresì anche alcune azioni intraprese da istituzioni statali e regionali riguardanti la qualità della regolazione volte allo studio e allo sviluppo della qualità della regolazione, tra queste si possono annoverare le leggi di semplificazione, le “Guidelines per la qualità della Regolazione”, il “Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione” (PICO) e il primo “Piano di azione per la semplificazione e la qualità della regolazione”.
Si elencano e descrivono le funzioni degli organi parlamentari e governativi che sono parte integrante dell’apparato per lo sviluppo e la realizzazione della “better regulation”.
Si opera una riflessione, dopo la riforma del titolo V della Costituzione, sulle esperienze regionali di sperimentazione AIR, sottolineando la diversa scelta tra codici di settore e testi unici in tema di codificazione statale e regionale.
Uno sguardo sulle ultime direttive di aggiornamento degli strumenti normativi AIR del 2008 e 2009 e sul piano per la semplificazione 2010-2012.
Affermando che la “better regulation” è un interesse di tutti si analizzano alcuni fattori determinanti per una buona qualità della regolazione quali il sostegno politico, il mettere in atto un processo continuo, dove la regolazione andrebbe sempre verificata e valutata, la comparazione tra risultati raggiunti con gli obiettivi prefissati, la necessità di coinvolgere sia i destinatari che coloro che applicano le norme, attraverso procedure idonee di consultazione.
Si rileva l’importanza dell’individuazione delle basi informative per l’attività normativa nonché esperienze e proposte riguardo al drafting legislativo.
Si esaminano tutti i passaggi che comporta l’analisi d’impatto regolamentare dalla fase preliminare alla fase conclusiva, evidenziando alcuni fattori per una corretta realizzazione dell’AIR come il fatto di non avere pregiudizi riguardo certe materie o valutare l’opzione di non intervento, nonché il non creare un altro passaggio burocratico inutile ma dare la giusta importanza all’AIR progettando ex ante sia la tempistica che il campo di valutazione nonché le modalità d’intervento, con un’analisi puntigliosa dei costi e dei benefici.
Per prevedere i fattori di successo e gli errori nell’applicazione dell’AIR diventa basilare avere degli strumenti idonei quali la VIR per una verifica post analisi e la ricerca del consenso attraverso la Consultazione, quest’ultima strumento non solo di trasparenza ma parte integrante del processo normativo.
Concludendo, si ricorda l’attività d’impulso dell’OCSE iniziata negli anni ’90 che ha dato il via a quelle politiche di semplificazione e di ricerca della qualità fatte proprie da tutti i Paesi membri nonché la continua attività di comparazione e valutazione della qualità legislativa operata dall’Unione Europea.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonino Guarneri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Francesco Tufarelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 182 |
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