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Il ruolo dell'attività fisica nel miglioramento delle abilità sociali nei soggetti autistici

Il motivo per il quale ho scelto di affrontare il tema dell'autismo parte dalla mia esperienza di tirocinio universitario svolto durante la laurea triennale in “Scienze motorie, sportive e della salute”. Data la mia grande passione per il nuoto avevo deciso di svolgere il tirocinio in una piscina, seguendo un gruppo di bambini con Sindrome dello spettro autistico. Ancora non conoscevo bene questa condizione, ma giorno dopo giorno mi rendevo sempre più conto di quanto fosse importante per questi bambini fare sport e giocare con i loro coetanei. Questa prima esperienza mi ha aperto le porte a questo mondo da prima sconosciuto e mi ha donato una grande carica per studiare e approfondire questa disabilità. Fin da subito sono rimasta colpita e allo stesso tempo affascinata dal grande ruolo che possiede lo sport per questi soggetti. Così ho deciso di scrivere la mia tesi di laurea triennale dal titolo “Autismo infantile e Terapia Multisistemica in acqua”. Ora, a distanza di due anni, ho deciso di continuare su questa strada e di approfondire ulteriormente una tematica così delicata come è l'autismo. Questa tesi si concentra sul ruolo che possiede l'attività fisica, in particolare il tennis, nel miglioramento (incremento) delle abilità sociali, le quali rappresentano la limitazione principale in soggetti autistici. La prima parte della tesi si concentra sulla definizione di autismo, sulla sua classificazione, i suoi sintomi e la sua eziologia, le tipologie di trattamento e di intervento. Al giorno d'oggi esistono molte strategie di intervento e una di queste è sicuramente lo sport. Nella seconda parte della tesi viene affrontato l'argomento del ruolo che possiede l'attività motoria per questi soggetti e delle abilità sociali: cosa sono, come si sviluppano e come possono essere migliorate o allenate. L'ultima parte della tesi parla invece della mia esperienza personale, svolta nell'ultimo anno di corso, grazie alla quale ho avuto modo di seguire personalmente un gruppo di ragazzi autistici di età compresa fra i 13 e i 18 anni, nello svolgimento dell'attività di tennis, e di monitorare il miglioramento delle abilità sociali grazie a questa disciplina, ed in particolare l'incremento della frequenza con la quale si manifestano. Infine, vengono descritti i metodi, gli strumenti utilizzati per monitorare i cambiamenti, ed i risultati ottenuti. Questa tesi vuole essere un contributo che permettere a istruttori, allenatori o educatori di progettare attività motorie adatte e adattate a questi soggetti, fornendo degli spunti per quanto riguarda il potenziamento delle abilità sociali. Lo sport può essere la chiave vincente per questi ragazzi. Perché lo sport è sinonimo di inclusione, partecipazione e integrazione. E di questo ne sono fermamente convinti gli stessi genitori di questi bambini e ragazzi cosi speciali. Uno di loro afferma:” P. è molto felice, soprattutto di poter stare insieme agli altri ragazzi... È un momento significativo di aggregazione”.

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21 1 Dawson, Lubetsky, McGonigle, Handen (2008). Early Start Denver Model. Un modello Evidence Based per l’intervento educativo precoce nei Disturbi dello Spettro Autistico p . 2.4 E P IDE M IOL OGIA Ne gli ultimi c inqua nt’ a nni si è a ssistito a d un a ume nto e spone nz ia le de i c a si di a utismo a live llo mondia le , ta nto c he si è a rriva to a pa rla re di “ pa nde mia di a utismo” , c ome a ffe rma to da lla rivista T he L a nc e t (L a nc e t, 2006). In re a ltà la ma ggior pa rte de gli e spe rti ritie ne c he l’a ume nto de ll’inc ide nz a non rispe c c hi un re a le inc re me nto di c a si (Frith, 2003). Più c he pe r un re a le a ume nto de i c a si, l’inc re me nto se mbra e sse re dovuto a d una ma ggiore c onsa pe vole z z a rigua rdo que sta pa tologia e d a c rite ri dia gnostic i più a c c ura ti. Sulla ba se di da ti re c e nti, si stima c he ne sia c olpito 1 ba mbino ogni 100 (OMS, 2007). In Ita lia il proble ma c oinvolge c irc a 500.000 fa miglie . Un re c e nte studio ha dimostra to c he la pre va le nz a di ASD in Ita lia ne i ba mbini di e tà c ompre sa tra i 7 e i 9 a nni è di c irc a 1 su 87 (Na rz isi e t a l., 2018). Dive rsi studi e vide nz ia no c ome la sindrome di Aspe rge r sia molto più diffusa rispe tto a ll’ a utismo c la ssic o: si stima c he ra ggiunga punte di 20-25 c a si su 10000 na ti (Sc hople r, 2001). T utti gli studi si a c c orda no sul fa tto c he la Sindrome de llo spe ttro a utistic o sia molto più c omune ne i ma sc hi, rispe tto c he ne lle fe mmine , a nc he se a nc ora oggi la c a usa risulta sc onosc iuta . Il ra pporto è pa ri a 4:1 pe r i ma sc hi (APA, 2013). Se c ondo uno studio de l 2016 svolto da l C e ntro Sta tunite nse pe r il C ontrollo de lle Ma la ttie e la Pre ve nz ione , è risulta to c he 1 su 68 ba mbini in e tà sc ola re pre se nta no que sta c ondiz ione . In ge ne ra le que sta sindrome non è a ssoc ia ta a pa rtic ola ri luoghi ge ogra fic i o pa rtic ola ri gruppi e tnic i. È sta ta risc ontra ta infa tti in tutte le popola z ioni, in tutte le c la ssi soc ia li e in tutto il mondo.

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Parole chiave

disabilità
sport
tennis
autismo
esercizio fisico
abilità sociali

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