Gli effetti dell'attività fisica sulla depressione post partum

La depressione post partum è un disordine mentale che si presenta dal 6.5% al 20% dei casi nelle neo mamme; ad oggi i trattamenti proposti risultano essere la psicoterapia, gli antidepressivi, le terapie ormonali e l’attività fisica. In merito a quest’ultima la letteratura ha dimostrato come un protocollo di allenamento adattato per una situazione di gravidanza e di post parto sia utile nel prevenire e trattare la PPD (Post Partum Depression), condizione ad oggi ancora troppo sottovalutata.
Partendo dal presupposto che l’effetto benefico dell’attività fisica sul trattamento della depressione è ormai appurato e che può essere spiegato mediante meccanismi biologici (quali la promozione di una situazione di rilassamento e tranquillità, l’incremento della presenza di beta-endorfine, la prevenzione di malattie cardiovascolari, il miglioramento dell’appetito, della qualità del sonno e della funzionalità dell’apparato scheletrico), l’obiettivo della tesi è stato verificare quanto incida un programma di attività fisica adattata in una situazione di rischio/presenza di PPD.
Attraverso l’analisi degli studi presenti in letteratura, si è confermata l’ipotesi che esiste una riduzione significativa del livello di sintomatologia depressiva, maggiore nei gruppi sperimentali (i quali eseguivano un protocollo di attività fisica) rispetto ai controlli. Nello specifico:
- in materia di prevenzione, fare esercizio va a facilitare il processo del parto, riduce la fatica nelle attività della vita quotidiana, allevia l’ansia e la depressione e migliora la percezione del corpo;
- dal punto di vista del trattamento, risulta fondamentale per alleviare i sintomi della fatica, dell’ansia e della depressione; aumenta il benessere; permette di creare nuove reti sociali; aumenta la self-efficacy, migliora l’umore e la forma fisica.
L’importanza di questi studi risiede nel concetto che la depressione post partum è, e deve essere, un problema che riguarda la comunità e quindi la salute pubblica; purtroppo esiste ancora oggi un divario tra le patologie fisiche e mentali, quando invece è necessario ricordare che sono due facce della stessa medaglia: il benessere della persona.
Dare per scontato che la nascita del figlio/a porti ad un’automatica felicità e benessere psicofisico nella madre è errato, in quanto come sottolineano i numeri, si tratta di un disordine mentale piuttosto comune.
Partendo da queste considerazioni, si auspica pertanto che le Scienze Motorie continuino a percorrere questa strada di ricerca e che, basandosi sulle evidenze ottenute negli anni, l’esercizio fisico venga sempre inserito in un programma multidisciplinare da proporre alle donne che stanno affrontando una gravidanza, sia in ottica di prevenzione che trattamento, in quanto conduce a benefici fisici e psicologici, permettendo alle future mamme di affrontare questo delicato momento con una maggiore tranquillità mentale.