Doping negli sport di resistenza
Quanto impiegherebbe oggi un campione della specifica disciplina per coprire la distanza che allora divise Maratona da Atene?
Filippide si impegnò a percorrere di corsa questa distanza per portare la notizia della vittoria di Milziade sull’esercito di Dario.
La leggenda addirittura vuole che il glorioso soldato morì per la fatica dopo aver dato l’annuncio.Ma da tempo, ormai, non va più così.
L’uomo scopre, linee di confine sempre più avanzate nelle possibilità della propria “macchina”.
Oggi il corpo dell’atleta è considerato uno strumento altamente specializzato che viene alterato per massimizzare le potenzialità psico-fisiche.
Gli scienziati cercano costantemente modi per migliorare le prestazioni sportive.
Negli anni addietro le attività di ricerca erano finalizzate a perfezionare le competenze e le tecniche operative, oggi gli atleti sono attesi ed incoraggiati a cercare ogni mezzo possibile per migliorare le loro prestazioni; i programmi di allenamento sempre più specializzati, le attrezzature i mezzi, l’alimentazione, insomma ogni aspetto è scrupolosamente curato e studiato allo scopo.
Contemporaneamente, purtroppo, si sta affermando e sviluppando l’idea di una ottimizzazione e di un potenziamento di queste prestazioni, attraverso metodi e mezzi illeciti, realizzati da chi, ignorante di ogni regola e incurante dei rischi connessi, fabbrica, commercializza e utilizza sostanze chimiche e in diversi casi, addirittura adopera farmaci il cui scopo primario, destinato alla cura di patologie anche molto gravi ( vedi EPO per anemia o per diverse forme di cancro), e che invece vengono deviati allo scopo di accrescere le capacita’ psico-fisiche degli atleti, ciò anche al fine di ridurre notevolmente il carico di programmi o i protocolli di allenamento, nonché i mezzi.
Persone senza scrupoli che calpestano il lavoro di coloro che hanno dedicato la loro vita alla ricerca di processi naturali e fisiologici, nel pieno rispetto dell’etica, delle regole e sopratutto nella tutela di quel bene così prezioso, quale è la salute degli atleti.
Tutto questo e molto altro è il “doping”.
Ma partiamo dalla definizione integrale del Doping: il Doping è qualsiasi intervento rivolto ad aumentare in maniera non naturale la prestazione fisica e\o psichica, e consiste nella somministrazione o assunzione da parte di individui in buona salute, di sostanze di ogni genere che sono estranee alla costituzione dell’organismo, di sostanze fisiologiche non naturali, o di altri mezzi, utilizzate al fine di migliorare artificialmente e scorrettamente la prestazione di un evento sportivo.
Purtroppo il doping ha investito in misura rilevante ormai tantissimi campi della pratica sportiva a livello agonistico e non, legato ad una visione dello sport ben lontana certo dallo spirito olimpico, sia per un cambiamento dello stesso significato della pratica sportiva, sia per gli interessi economici che, a livello agonistico, sono maturati intorno in maniera enorme.
L’uso di sostanze dopanti è divenuto quindi un problema estremamente rilevante che va ben al di là degli episodi che occupano le prime pagine dei quotidiani per aver coinvolto singoli famosi campioni, diventando così un problema diffuso a tutti i livelli e tutte le età.
Ancor più spesso tale uso indiscriminato lo si può rilevare , soprattutto in quelle discipline sportive, dove il raggiungimento degli obiettivi obbliga un notevole sforzo ed impegno e dove la fatica rappresenta il fattore limitante la prestazione: gli sport di resistenza o endurance.
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Informazioni tesi
Autore: | Vito Samà |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Catanzaro Magna Grecia |
Facoltà: | Scienze Motorie |
Corso: | Scienze Motorie |
Relatore: | Giovanni Cuda |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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