Skip to content

Tecnologie biologiche di bonifica. Dalla normativa di settore all'esperienza in situ: il caso Europa Metalli.

Alla luce dell’entrata in vigore del nuovo Testo Unico in materia di diritto dell’ambiente (D.lgs del 3 aprile 2006, n.152), le tecnologie biologiche di bonifica si rivelano essere uno strumento di bonifica efficace, non invasivo ed in totale compatibilità con le innovative politiche promosse dagli enti pubblici, fondate sui princìpi di un utilizzo razionale delle risorse e sul recupero di tutto ciò che, in un certo qual modo, può essere “riciclato”. Si tratta, nello specifico, di tecniche in grado di sfruttare le potenzialità biodegradative di microrganismi e batteri autoctoni (già presenti nella matrici ambientali impattate) capaci di riconoscere nella sostanza organica contaminante una valida fonte di nutrimento e sostentamento. Dall’ossidazione di tali composti, per lo più idrocarburi aromatici di origine petrolifera, la flora microbica ivi sviluppatasi ricava energia necessaria per il proprio metabolismo. Alla fine del processo gli agenti inquinanti saranno metabolizzati a composti semplici quali acqua ed anidride carbonica o a composti più complessi come acetil-CoA e succinil-CoA. Da un punto di vista tecnico-pratico, queste metodologie consistono sia nell’accelerazione dei processi biodegradativi tramite immissione (diretta o indiretta) di ossigeno e nutrienti (tipologia in situ), sia nel mettere a contatto il materiale oggetto della contaminazione con le popolazioni microbiche idrocarburo-ossidanti (tipologia on site).
Nel caso in cui la contaminazione sia stata causata da inquinanti di natura inorganica e laddove essa sia estremamente diffusa ed interessi un’elevata area di matrice ambientale, meglio impiegabili sono le tecnologie riconducibili alla phytoremediation. In questo contesto piante tolleranti quali le leguminose, le Brassicaceae e le Salicaceae vengono utilizzate come veri e propri “filtri biologici” in grado di fitoestrarre e bioaccumulare i contaminanti.
Nel caso dell’intervento di bonifica eseguito sull’area di proprietà dell’ex fonderia Europa Metalli le concentrazioni, superiori ai limiti di legge, di metalli pesanti come il Cu e lo Zn sono state “abbattute” tramite l’impiego di specie vegetali ad alto fusto (noce e ciliegio da legno) e di essenze arboree (carpino). Le specie vegetali sfruttate in questo ambito sono in grado sia di contenere nell’apparato radicale gli agenti xenobiotici (in questa disamina metalli pesanti), sia di traslocare nella porzione aerea ed epigea i medesimi. La capacità e la modalità di bioaccumulo delle piante viene valutata tramite il calcolo del BAF (bioaccumulation factor) identificabile sia per le radici che per le foglie. Il parametro, dato dal rapporto tra la concentrazione del metallo nella pianta (radice o foglia) e la concentrazione del metallo nel substrato, ci fornisce una stima delle capacità sequestranti della pianta in esame. Se il BAF radicale è >1 allora la pianta sarà ben impiegabile nella fitostabilizzazione. Al contrario, il TF (translocation factor), dato dal rapporto tra la concentrazione del metallo nella porzione aerea e la concentrazione del metallo nelle radici, ci permette di sapere quantitativamente quanti mg/kg di contaminante la pianta è in grado di traslocare nelle foglie e nella parte epigea. Una pianta con TF>1 (e quindi inevitabilmente con un BAF fogliare >1) sarà una buona iperaccumulatrice e quindi adottabile nella fitoestrazione.
Occorre infine rammentare che il successo delle tecniche di bio e fitorisanamento è fortemente dipendente da parametri e fattori chimico-fisico-ecologico-biologici quali il pH, la temperatura, l’umidità, la salinità, il potenziale redox, la riserva alcalina, l’insolazione, il vento, la granulometria del suolo e soprattutto la frazione biodisponibile dell’inquinante che è legata alla sua solubilità in acqua.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1 CAPITOLO I NORMATIVA DI SETTORE Prima di addentrarsi nel campo delle bonifiche da un punto di vista scientifi- co-tecnologico è doveroso fare un cenno alla normativa di settore. Il documento fondamentale in merito è il D.M. 471/99 recante criteri, proce- dure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati. Con l’emanazione del suddetto D.M. è diventato operativo il sistema previsto dall’articolo 17 del Dlgs 22/1997 (il cosiddetto Decreto Ronchi) in materia di bonifi- ca dei siti contaminati. Si definisce in questo modo un campo di applicazione molto ampio, in quanto vengono stabiliti i limiti di accettabilità della contaminazione non solo del suolo e del sottosuolo, ma anche delle acque superficiali e sotterranee. È importante precisare che si parla di inquinamento causato oltre che da rifiuti, anche da un qualsivoglia e- vento, quale ad esempio una dispersione accidentale sul terreno durante il trasporto di sostanze contaminanti. Secondo il D.M. 471/99 l’obbligo di bonifica scatta solo al momento del superamento dei limiti di accettabilità stabiliti (Maglia e Santoloci, 1999). Ciò significa che il procedimento di risanamento ambientale è disposto dalla legge non solo quando il verificarsi di un fatto illecito può causare danno alla salute pubblica, ma anche quando un fenomeno accidentale può comportare comunque il superamento dei limiti di accettabilità. In quest’ultimo caso chi ha causato il poten- ziale evento di contaminazione è tenuto a notificare l’accaduto alle autorità compe- tenti. Qualora, dopo un’indagine di tali autorità, sia rilevabile un superamento dei so- pracitati limiti di accettabilità, l’autorità stessa emana un’ordinanza per dare inizio alle procedure di bonifica.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Tommaso Armano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Biologia
  Relatore: Graziella Berta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

baf
biodegradazione
biorisanamento
bioventing
europa metalli
fitorisanamento
landfarming
phytoremediation
tf

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi