L'importanza delle emozioni nella genesi delle azioni: uno studio di risonanza magnetica funzionale
Comprendere come le emozioni influenzino la genesi delle azioni rappresenta un obiettivo fondamentale per tutte le ricerche cognitivo-comportamentali. Nonostante i molteplici studi condotti su questo argomento, i risultati attuali risultano tuttavia ancora contrastanti, a causa di fattori confondenti presenti nella maggior parte dei paradigmi sperimentali in letteratura. Allo scopo di superare questi limiti, abbiamo sviluppato un nuovo paradigma con due compiti di go/no-go: una versione emotiva ed una di genere. Nella versione emotiva, i soggetti dovevano eseguire il compito di go/no-go in funzione del contenuto emotivo degli stimoli visivi: premendo un tasto in risposta alle immagini di volti esprimenti gioia o paura (go), rimanendo fermi in risposta alle immagini di volti con espressione neutra (no-go). Nel go/no-go di genere, invece, i soggetti sono stati istruiti a reagire agli stessi stimoli (volti emotivi e neutri) cambiando però il loro fattore discriminante: premendo un tasto in risposta ad uno specifico genere sessuale (go) e rimanendo fermi con volti di genere opposto (no-go). Abbiamo sottoposto il paradigma a 25 soggetti sani e destrimani (15 donne; età media= 21,67 ± 3,1) durante una sessione di risonanza magnetica funzionale (fMRI). I risultati preliminari, ottenuti dall’analisi dei dati fMRI dei primi 15 soggetti, evidenziano che il task emotivo coinvolge dei substrati significativamente differenti dal task di genere. La corteccia associativa somatosensoriale (BA5), ad esempio, viene coinvolta in misura maggiore durante il task emotivo ed in particolare durante i suoi trial con volti esprimenti gioia, suggerendo che la discriminazione delle emozioni ed in particolare della gioia siano più complesse della discriminazione del genere. Inoltre, queste analisi preliminari evidenziano che i segnali nel giro frontale superiore (BA9) subiscono un’inversione a seconda del task, ovvero durante il compito emotivo sono maggiori se i volti esprimono gioia e minori se i volti esprimenti paura, mentre durante il compito di genere sono maggiori se i volti esprimono paura e minori se i volti esprimono gioia. Sebbene questi dati siano puramente preliminari, quanto abbiamo ottenuto finora sembra in grado di fornire nuove prospettive per la ricerca, soprattutto rispetto alle regioni cerebrali che valutano gli stimoli emotivi in relazione ai processi di decision-making.
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Sberna |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Neurobiologia |
Relatore: | Maria Egle de Stefano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 64 |
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