Indagini multispettrali e di fluorescenza Xrf per la caratterizzazione dei materiali pittorici su un dipinto di Massimo d'Azeglio
Nel periodo compreso tra maggio e settembre 2006 si è svolto uno stage basato su un lavoro d’indagine diagnostica compiutosi sull’opera del pittore Massimo d’Azeglio intitolata “Interno del Colosseo (Rovine di un teatro romano) ” risalente al 1822 e appartenente alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Lo stage si è incentrato sulle analisi di tipo non invasivo ed il dipinto è stato selezionato grazie alla gentile collaborazione della dottoressa Virginia Bertone, conservatrice delle collezioni presso la suddetta GAM.
L’esperienza e le attrezzature del professor Thierry Radelet hanno permesso in un primo tempo di studiare l’opera attraverso analisi multispettrali, basate cioè sull’ausilio di raggi ultravioletti ed infrarossi a diverse lunghezze d’onda, nonché attraverso una serie di analisi eseguibili a luce visibile.
Successivamente sono state completate da ulteriori analisi effettuate grazie alla disponibilità del dottor Angelo Agostino, tecnico del Dipartimento di Chimica Generale Applicata di Torino, che ha fornito le strumentazioni necessarie ad effettuare l’analisi XRF.
Una volta terminate queste indagini si è potuto risalire alla tecnica utilizzata dall’artista per realizzare l’opera, alle sue scelte stilistiche comprendenti la gamma dei materiali impiegati sia per la stesura del film pittorico che per lo strato preparatorio del dipinto.
Questo genere di indagini sono utili a livello conoscitivo e per effettuare una diagnosi nel caso si avesse intenzione di intervenire sull’opera, ma le informazioni che forniscono devono esser supportate, in determinati casi, da indagini invasive che permettano il prelievo e l’identificazione sicura dei composti perché, come risulterà evidente alla fine di questo lavoro, le analisi non invasive non sono in grado di fornire risposte definitive.
Sono però innegabilmente importanti per evitare prelievi in zone dell’opera non utili a fornire risposte, sono fondamentali per escludere parte delle molte ipotesi avanzate riguardo alla natura compositiva - e non solo - di un dipinto e dovrebbero esser considerate indispensabili per uno studio più consapevole dell’opera su cui s’intende intervenire.
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Informazioni tesi
Autore: | Benedetta Bodo Di Albaretto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienza e Tecnologia per i Beni Culturali |
Relatore: | Oscar Chiantore |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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