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Agenti dopanti di nuova generazione: strategie analitiche per la determinazione di modulatori selettivi del recettore androgenico (SARM) in fluidi biologici

I SARM sono una classe di farmaci ancora in fase di studio e pertanto non sono presenti sul mercato. Essi agiscono sul recettore androgenico (AR) con duplice effetto; si comportano infatti come agonisti anabolizzanti ed antagonisti, o agonisti parziali, dello stesso recettore AR. Tali effetti aprono nuovi scenari sia in ambito clinico, dove potrebbero portare giovamento per la cura di alcune malattie come l'osteoporosi e iperplasia prostatica, limitando o annullando gli effetti collaterali provocati da alcuni farmaci appartenenti alla classe degli Steroidi Anabolizzanti Androgeni (SAA), sia in ambito di frode sportiva. Modulando solo gli effetti positivi anabolizzanti i SARM producono un effetto di potenziamento della massa muscolare senza apportare gli ormai noti effetti negativi androgeni degli SAA. Nasce quindi la necessità di studiare analiticamente queste molecole per poterne rilevare la presenza, mediante tecniche cromatografiche, nelle urine in seguito ad assunzione, dato che, nonosatante tali molecole si trovino ancora in fase pre-clinica, è possibile acquistarle tramite la rete internet.

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1 LA LOTTA AL DOPING Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) è un' organizzazione non governativa nata nel 1894 a Parigi. Oggi ha sede a Losanna, in Svizzera, e vi aderiscono 205 comitati olimpici nazionali. Il principale ruolo del CIO è quello di coordinare i comitati olimpici nazionali ed altre organizzazioni ad essi collegati. Tra i suoi tanti ruoli [1] il CIO si occupa anche della lotta al doping nello sport e della difesa della salute dell'atleta. Per doping si intende qualunque uso, somministrazione e commercio illegittimo di sostanze capaci di alterare la prestazione sportiva, nonché il ricorso a tecniche mediche in grado di mutare la normale performance atletica. I due obiettivi principali della lotta al doping sono sia quello di salvaguardare la salute umana, che quello di tutelare il corretto svolgimento delle varie manifestazioni sportive. Dal punto di vista dell'etica sportiva l'obiettivo da perseguire è la trasparenza della competizione orientata all'ottenimento di un risultato pulito libero da supporti artificiali. Sotto il profilo medico invece, lo scopo è quello di preservare la salute umana dal pericolo che il doping può arrecare all'atleta, con effetti negativi che si possono presentare a breve, medio e lungo termine. In ambito giuridico infine (sia giustizia sportiva che ordinaria), il fine ultimo è quello di formalizzare i casi di violazione oggettiva allo scopo di sanzionare, con criteri differenziati, la frode, la truffa, o il reato contro la persona.[2] 1.1 L' AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING E LA LISTA DELLE SOSTANZE PROIBITE L'Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA) è stata istituita il 10 novembre 1999 dal CIO con il compito di intraprendere la lotta al doping nello sport. Il suo scopo è quello di aiutare le singole federazioni sportive a migliorare i test antidoping incrementando la ricerca in questo ambito. La WADA, oltre a stabilire i criteri da seguire per poter svolgere al meglio i test antidoping, pubblica annualmente una lista delle sostanze e dei metodi proibiti. La lista ha decorrenza dal 1 Gennaio di ogni anno e viene aggiornata annualmente [3]. In Italia la concezione di doping va oltre la sola frode sportiva; tale fenomeno infatti viene definito anche come reato penale. L'emanazione della legge n. 376/2000 “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” consente di individuare più precisamente il fenomeno doping colpendo penalmente sia l'atleta che fa uso di sostanze dopanti, sia il medico che le prescrive o le somministra, sia chi commercia farmaci vietati. 7

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Parole chiave

sarm
recettore androgenico
urine
doping
osteoporosi
gc-ms
analitica
chimica
steroidi

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