Il See & Treat in Pronto Soccorso. Uno studio retrospettivo quali-quantativo
Il See & Treat è un modello, gestito dall’infermiere di Pronto Soccorso, mirato a dare una risposta assistenziale alle urgenze classificate come minori. È sviluppato sulla base di protocolli medico-infermieristici condivisi e standardizzati ed ha come obbiettivo il prevenire dell’Overcrowding, ovvero il sovraffollamento del Pronto Soccorso.
Il presente elaborato di tesi intende osservarne e valutarne l’attuale stato dell’arte in alcuni degli ospedali dell’area fiorentina che hanno adottato questo modello, andando ad analizzarne i suoi punti di forza e di criticità, al fine di poter formulare ipotesi future mirate al perfezionamento del percorso See & Treat.
Lo studio ha previsto una revisione della letteratura, italiana ed internazionale, sul tema See & Treat e Overcrowding. Si è svolto quindi uno studio di triangolazione attraverso la somministrazione di questionari ad infermieri impiegati nei Pronto Soccorso degli ospedali San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata e AOU Careggi e alcune interviste ad esponenti universitari e dirigenziali infermieristici. Infine, sono stati raccolti ed analizzati i dati statistici di un periodo di 6 mesi di See & Treat nel Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.
La ricerca ha permesso di evidenziare punti di forza e criticità del See & Treat. Tra i punti di forza troviamo la riduzione del tempo di attesa (media di ~22 min.), di permanenza in DEA (media di ~52 min.) e degli allontanamenti spontanei (0,3% nei sei mesi presi in esame) oltre all’assenza di reingressi per complicanze nelle 72H successive. Per quanto riguarda le criticità, si notano la totale mancanza di spazi adibiti al S&T, in particolare per l’ospedale S.M. Annunziata, i numerosi criteri di esclusione dagli attuali protocolli, oltre alla reticenza dei radiologi ad accettare richieste da parte degli infermieri (dato ampiamente rilevato).
Gli infermieri hanno valutato lo stato attuale del See & Treat sufficiente con una media di 6 in una scala da 0 a 10, esprimendo per il 95% la necessità di istituire corsi di aggiornamento.
Inoltre, il 64% ritiene insufficiente il numero di infermieri formati al S&T e il 61% incrementerebbe il numero di protocolli.
Per quanto riguarda il percorso S&T nel territorio fiorentino emerge che la fruizione nell’Ospedale San Giovanni di Dio risulta di gran lunga superiore (592 casi nei sei mesi presi in esame) rispetto agli ospedali S.M. Nuova e S.M. Annunziata (rispettivamente 0 e 7 casi in tutto il 2018).
Dopo la sperimentazione effettuata nel corso dello studio possiamo evidenziare innanzitutto la necessità di prevedere spazi dedicati allo svolgimento delle attività di See & Treat, così che questo diventi uno standard per tutti gli ospedali del territorio italiano. Si ritiene inoltre opportuno inserire la formazione al S&T nel piano di studi del Corso di Laurea triennale e l’istituzione di corsi di aggiornamento specifici a cadenza semestrale e annuale con il referente infermieristico del See & Treat.
Al fine di migliorare la validità e l’efficacia di questo modello si propone quindi la necessità di revisionare gli attuali protocolli operativi valutandone l’eventuale incremento.
Si ritiene però di fondamentale importanza abbattere le reticenze culturali evidenziate dallo studio che interessano principalmente il personale medico nei confronti della continua crescita della figura professionale dell’infermiere, come espresso dalla stessa dirigenza infermieristica nelle interviste da me effettuate.
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Informazioni tesi
Autore: | Niccolò Ignesti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Infermieristiche |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Federico Bacci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 137 |
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