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I Piani Individuali di Risparmio (PIR) : profili normativi, operativi e finanziari

L'elaborato analizza in dettaglio gli aspetti normativi, operativi e finanziari dei Piani Individuali di Risparmio (PIR).
Si individuano i punti di forza e i possibili elementi di criticità di tali piani di investimento.
L'elaborato studia il mercato di riferimento dei PIR, ossia il mercato delle piccole e medie imprese italiane. Si confrontano questo mercato con quelli di altre realtà.
Inoltre l'elaborato analizza i fondi PIR disponibili sul mercato, studiando le caratteristiche e le discrasie fra questi.
Infine si analizza i piani individuali francesi e inglesi: i Plan d’Epargne en Action e i Plan d’Epargne en Action PME, gli Individual Saving Account.

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7 CAPITOLO 1: La struttura e gli aspetti normativi 1.1 La struttura Il Piano Individuale di Risparmio è un contenitore di investimenti che può assumere le vesti di fondo comune d'investimento, deposito amministrato, gestione patrimoniale o polizza assicurativa. Il Piano Individuale di Risparmio può altresì contenere diverse forme di prodotti finanziari quali azioni, obbligazioni, ETF, depositi e conti correnti, purché vengano rispettate, nella composizione del portafoglio, le limitazioni previste dalla legge. Sono, appunto, previsti specifici limiti relativi la composizione del patrimonio, il periodo di detenzione degli strumenti finanziari detenuti nel piano stesso e l’ammontare dell’investimento. Tali vincoli sono tesi a sfavorire l’approccio di tipo speculativo e incentivare l’investimento stabile e duraturo in strumenti finanziari emessi da imprese residenti o aventi stabile organizzazione in Italia, specialmente di piccola e media dimensione. Quest’ultime si connotano di una struttura che necessita inevitabilmente di un capitale paziente per realizzare investimenti e implementare progetti di sviluppo, i quali fungeranno da stimolo per la crescita del sistema economico italiano. Le norme di riferimento sono la legge dell’11 dicembre 2016 n.232 ossia la Legge di Bilancio 2017, articolo 1, commi 100-114 e il decreto legge 24 aprile 2017 n. 50, articolo 57. Di seguito si propone un’analisi dettagliata comma per comma della sezione dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2017 che concerne i Piani Individuali di Risparmio. 1.2 L’analisi dei commi 100-114 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2017 Il comma n.100 della Legge di Bilancio definisce i limiti del beneficio fiscale. La disposizione di legge prevede il regime di non imponibilità per taluni redditi di natura finanziaria conseguiti al di fuori dell’esercizio di impresa commerciale, da persone fisiche residenti nel territorio dello Stato, derivanti dagli investimenti effettuati nei Piani Individuali di Risparmio a lungo termine. In particolare, non sono soggetti a imposizione i redditi di capitale di cui all’articolo 44 del testo unico delle imposte sui redditi e i redditi diversi di cui all’articolo 67, comma 1, del medesimo testo unico. Sono escluse dal regime

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Scala
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università della Valle D'Aosta
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Maria Debora Braga
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

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Parole chiave

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pir
fondi pir
piani individuali di risparmio
legge di bilancio 2017
individual saving account
piani di risparmio
normativa pir
plan d’epargne en action
legge di bilancio 2018

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