Deregolamentazione del mercato del lavoro e domanda aggregata secondo l’approccio della Teoria Monetaria della Produzione
Secondo gli economisti classici la diminuzione dei salari determina aumenti della domanda di lavoro per effetto della riduzione dei suoi costi, spingendo gli imprenditori a preferire il fattore lavoro agli altri fattori produttivi. La riduzione dei costi del lavoro, dando vita ad aumenti dei profitti, determina aumenti degli investimenti e quindi nuova occupazione. La flessibilità aumenta la discrezionalità delle imprese in riferimento a scelte che riguardano le assunzioni (flessibilità in entrata) e i licenziamenti (flessibilità in uscita), aumentando l’occupazione poiché la rimozione dei vincoli normativi sulla libertà di licenziamento aumenta l’efficacia e la credibilità della minaccia del licenziamento stesso, comportando un aumento della produttività del lavoratore grazie all’effetto disciplina. Il presente lavoro è volto ad analizzare se tali assunti della dottrina mainstream riguardante gli effetti positivi su occupazione, investimenti e profitti, deregolamentando il mercato del lavoro siano raggiunti utilizzando l’ approccio, principalmente Keynesiano e Post-Kaleckiano, della Teoria monetaria della produzione, in cui l’economia è descritta come una successione di fasi, scandita da flussi monetari, in cui la moneta non è delegata a semplice intermediario degli scambi, ma assume ruoli diversi e condiziona l'agire degli operatori economici. Per raggiungere tale obiettivo, è stato necessario innanzitutto ricostruirne la tradizione di tale teoria a partire dai primi autori quali K. Marx, K. Wicksell, A. Schumpeter, D. H. Robertson e J. M. Keynes, per poi far riferimento ad una scuola specifica di pensiero, poiché tra gli anni 1970-1980 si assiste ad una fioritura della letteratura sul circuito della moneta. Per rispondere agli interrogativi posti in apertura, la Teoria monetaria della produzione di Augusto Graziani, è stata presa come punto di riferimento, illustrando il funzionamento di un’economia monetaria, sia per aver una risposta italiana all’interrogativo, sia perché tale tradizione è diventata un punto di rifermento per chiunque aspiri a misurarsi criticamente con la teoria monetaria tradizionale. Costante è il confronto con gli altri aspetti del funzionamento del sistema economico secondo la dottrina neoclassica, poiché per rispondere compiutamente all’interrogativo posto, non è possibile non tener conto delle relazioni tra gli agenti e del sistema economico nel suo complesso. Tale percorso è stato compiuto nel primo capitolo. Il circuito monetario proposto da Graziani, è stato successivamente sviluppato in Italia in varie direzioni. E’ stato funzionale riportare tali sviluppi poiché il mercato del lavoro assume un ruolo centrale nella teoria ai fini del raggiungimento dell’equilibrio macroeconomico. Si è riportato la metodologia di tale approccio, che si incentra sul realismo storico marxiano e post-Keynesiano, cercando di dare una visione d’insieme agli sviluppi del circuito di Graziani ricostruendo anche un modello macroeconomico. Il ruolo delle aspettative e dell'incertezza nella dimensione e della sorte della domanda aggregata e della moneta permette alle ipotesi della Teoria generale, di essere, attraverso un approccio continuista, legate alle ipotesi del Trattato sulla moneta di J. M. Keynes e della distribuzione del reddito di Kalecki, accolte da Graziani. Costruito l’impianto teorico e il modello macroeconomico, nel secondo capitolo, si è raggiunto l’obiettivo di aver tutti gli strumenti per poter finalmente analizzare, nel capitolo conclusivo, gli effetti della deregolamentazione sul mercato del lavoro e i riflessi sulla domanda aggregata, e quindi aver una risposta chiara secondo l’approccio della Teoria monetaria della produzione al neo-liberismo che dagli anni 1970-1980 soprattutto dagli anni ’90 domina il capitalismo, attraverso un keynesismo finanziario e la precarizzazione del mondo del lavoro.
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Giovino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi del Sannio |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Guido Esposito Tortorella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 153 |
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