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Verifica dell'identità tramite elettrocardiogramma e impronta digitale

In questa tesi si è ricercata la possibilità di verificare l’identità di un individuo in uno scenario d’uso reale, tramite la combinazione multibiometrica tra L’ECG e l’impronta digitale. Per l’impronta digitale si è scelto di utilizzare il software del NIST: NBIS. Questo sul database FVC2006 DB2-A ha prodotto un EER di 1,35%. Per la verifica dell’ECG sono stati provati due nuovi metodi: ECGConvNet e l’algoritmo DMEAN. I test condotti sulla CNN ECGConvNet hanno ottenuto un EER dello 0% sia sul database PTB che sul database ECG-ID. I test svolti con l’algoritmo DMEAN si sono attestati su un EER di 3.32% sul database ECG-ID e su un EER del 8.82% sul database PTB. Si è poi proceduto con la combinazione dei due tratti biometrici tramite una fusione a score level essa ha ottenuto un EER di 0.55% per la fusione tra gli score prodotti dal NBIS e l’algoritmo DMEAN, mentre ha ottenuto un EER dello 0% nella fusione tra gli score del NBIS e quelli dell’ECGConvNet.

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1 Capitolo 1 Introduzione 1.1 Biometria I sistemi biometrici sono metodi per l’identificazione automatica degli individui basati su una caratteristica fisiologica (impronta digitale, impronta palmare, iride, battito cardiaco, ecc.) o comportamentale (camminata, voce, firma). I tratti biometrici a differenza delle password o delle tessere magnetiche sono impossibili da dimenticare o perdere e sono molto più difficili da copiare o rubare. Negli ultimi anni la domanda di dispositivi per il riconoscimento biometrico ha subito una impennata portando alla produzione di dispositivi sempre più a basso costo. I sistemi di autenticazione automatica sono molto utili in diversi campi tra i quali troviamo controllo degli accessi, sistemi di sorveglianza, sicurezza delle reti e delle transazioni. Due parametri risultano fondamentali per stabilire la bontà di un tratto biometrico: la sua accettabilità e la sua unicità. Tratti biometrici come l’impronta digitale godono di ottima accettabilità e di una buona unicità, ciò ha reso l’impronta digitale uno dei tratti biometrici che più si è diffuso nell’ultima decade. Altri tratti biometrici come il volto stanno occupando grandi fette di mercato. Una delle problematiche che però affligge questi tratti biometrici è la possibilità di essere replicati da un impostore. Il furto di un tratto biometrico comporta più problematiche di quello di una password, poiché una volta che esso è stato copiato

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Informazioni tesi

  Autore: Mario Lilli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze e Tecnologie Informatiche
  Corso: Informatica
  Relatore: Donato Impedovo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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