Le pistole non discutono - tracce degli anni di piombo nello Spaghetti-Western
Il Western è un genere che attraversa, tra alti e bassi, tutta la storia del cinema, a partire dai suoi esordi fino ai giorni nostri. Da sempre viene considerato un genere tipicamente americano, per la sua tendenza a raccontare la genesi degli Stati Uniti, attraverso la messinscena, in verità più mitica che storicamente filologica, di vicende legate all'epopea dell'andata ad Ovest. Negli anni Sessanta però, anche le cinematografie europee furono invase da un abnorme quantità di film ascrivibili al genere Western, pur essendo le loro culture sottostanti lontane anni luce dalle vicende d'oltre oceano. In particolare in Italia si assiste ad un fenomeno di portata planetaria che verrà definito Spaghetti-Western. Analizzando le differenze più evidenti, sia tematiche che linguistiche, tra alcuni film nostrani e i grandi capolavori del Western classico, emergono tratti che inequivocabilmente ci riportano alle vicende italiane del medesimo periodo in cui le pallottole di Sergio Leone cominciavano a fischiare sul grande schermo. Una carrellata di personaggi che riassumono i tratti tipici dell'italianità in ambientazioni in cui il pessimismo verso la società, la sfiducia verso le istituzioni politiche e religiose, la disistima nei confronti delle forze dell'ordine, sembrano riportarci a capofitto all'attualità dei fatti occorsi tra gli anni Sessanta e Settanta nella nostra nazione. Le prime rivolte studentesche e operaie, la nascita di Lotta Continua, il terrorismo, le stragi, fino al rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, sembrano nascere da una filosofia che aborrisce il dialogo e la diplomazia, e preferisce lasciar parlare le armi e la violenza. Una società che assomiglia moltissimo alle città semi-deserte dei Western italiani, dove esistono solo sceriffi corrotti e pavidi, pistoleros silenziosi e scaltri che brillano per il loro individualismo e il loro cinismo, e una violenza nemmeno troppo latente che diventa l'unico sistema di amministrazione della giustizia, surrogato di istituzioni non in grado di assolvere ai propri compiti.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Ughetto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | D.A.M.S. |
Relatore: | Giulia Carluccio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 65 |
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