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La pedagogia del territorio. Modello territoriale di programmazione educativa

Questo lavoro di tesi intende approfondire due aspetti tra loro fortemente interconnessi: da un lato la nozione di educazione permanente, il cui ingresso nel dibattito è avvenuto in coincidenza con l'acquisizione di una dimensione autonoma delle discipline pedagogiche e con la conseguente rivisitazione dei suoi scopi e dei suoi metodi; dall'altro la sua traduzione pratica che, attraverso la fondamentale mediazione teorica del territorio, ha coinvolto i comuni del XXV Distretto scolastico della Campania nell'esperienza di ricerca Mo.ter. che costituisce il centro di questo elaborato.
Il primo capitolo presenta l'idea di educazione permanente in rapporto con la riconfigurazione teorica della pedagogia di fronte agli sviluppi della società contemporanea, caratterizzata da una crisi che investe tanto l'istituzione scolastica, la cui funzione risulta bloccata entro meccanismi statici e autoreferenziali, quanto l'intera società, i cui repentini cambiamenti, al contrario, impediscono di individuare le principali tendenze evolutive della società attraverso una teoria univoca. Da questa condizione conflittuale emerge la necessità di costruire un nuovo modello educativo che si caratterizza per l'allargamento del tradizionale concetto di educazione e per la stretta collaborazione tra le scienze umane, proponendo un modello che considera l'apprendimento come un pro- cesso ininterrotto che coinvolge l'intera esistenza dell'uomo, promuovendone gli aspetti relazionali per contrastare i fenomeni tipici delle moderne società industriali attraverso l'estensione dell'educazione anche agli adulti e la promozione di una mentalità scienti- fica, multidisciplinare e aperta al cambiamento.
Da questa prima caratterizzazione l'educazione permanente si presta però ad una molteplicità di proposte ed orientamenti prevalentemente metodologici che concorrono a definirla più come un'idea guida che come una prassi strutturata. Tra i possibili mediatori di questo conflitto tra teoria e prassi dell'educazione permanente si prende in esame il concetto di territorio, intorno al quale la collaborazione tra le scienze umane ha permesso di elaborare un modello che, mettendo al centro i bisogni di una comunità di uno specifico territorio, si pone l'obiettivo concreto di incentivare la partecipazione dei soggetti e di incentivarne i margini di apertura e adattabilità all'interno del conflitto tra cultura di base, o subalterna, e cultura ufficiale, o dominante. La mediazione del territorio apre così la possibilità di invertire questo rapporto, consentendo ad un insieme di individui dotato di caratteristiche omogenee di approfondire la conoscenza di sé in un rapporto non più antitetico, bensì continuativo, con la cultura ufficiale attraverso l'attivazione di percorsi di prassi cooperativa finalizzata all'uscita dall'isolamento culturale. L'educazione permanente a base territoriale si orienta dunque verso lo sviluppo di una prassi cooperativa che, in quanto orientata alla trasformazione di comportamenti e convinzioni molto radicati in determinate aree, pone la necessità di stabilire un legame con le istituzioni per supportare il proprio programma di trasformazione; sotto questo profilo le pratiche istituzionali del decentramento democratico costituiscono il principale referente.
Il secondo capitolo di questo lavoro si occupa di approfondire gli orientamenti teorici della ricerca ‹‹mo.ter.›› (modello territoriale di programmazione educativa), svolta dall'Istituto di Pedagogia e Filosofia Morale dell'Università di Napoli tra il 1977 e il 1979 nel comprensorio flegreo del XXV° Distretto Scolastico della Campania.
Essa rappresenta un esempio concreto del fruttuoso contributo sorto dall'intreccio tra educazione permanente, misure d'intervento territoriali e decentramento istituzionale. La ricerca mo.ter si propone come ricerca scientifica, educativa e soprattutto come ipotesi di modello metodologico di programmazione dell'innovazione educativa e didattica su base territoriale.

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3 Introduzione Questo lavoro di tesi intende approfondire due aspetti tra loro fortemente interconnessi: da un lato la nozione di educazione permanente, il cui ingresso nel dibattito è avvenuto in coincidenza con l’acquisizione di una dimensione autonoma delle discipline pedago- giche e con la conseguente rivisitazione dei suoi scopi e dei suoi metodi; dall’altro la sua traduzione pratica che, attraverso la fondamentale mediazione teorica del territorio, ha coinvolto i comuni del XXV Distretto scolastico della Campania nell’esperienza di ricerca Mo.ter. che costituisce il centro di questo elaborato. Il primo capitolo presenta l’idea di educazione permanente in rapporto con la riconfigu- razione teorica della pedagogia di fronte agli sviluppi della società contemporanea, ca- ratterizzata da una crisi che investe tanto l’istituzione scolastica, la cui funzione risulta bloccata entro meccanismi statici e autoreferenziali, quanto l’intera società, i cui repen- tini cambiamenti, al contrario, impediscono di individuare le principali tendenze evolu- tive della società attraverso una teoria univoca. Da questa condizione conflittuale emer- ge la necessità di costruire un nuovo modello educativo che si caratterizza per l’allargamento del tradizionale concetto di educazione e per la stretta collaborazione tra le scienze umane, proponendo un modello che considera l’apprendimento come un pro- cesso ininterrotto che coinvolge l’intera esistenza dell’uomo, promuovendone gli aspetti relazionali per contrastare i fenomeni tipici delle moderne società industriali attraverso l’estensione dell’educazione anche agli adulti e la promozione di una mentalità scienti- fica, multidisciplinare e aperta al cambiamento.

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Valentina Masucci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Vincenzo Sarracino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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Parole chiave

educazione permanente
programmazione educativa
mo.ter
territorio, teoria locale e decentramento
educazione permanente come autoeducazione delle co
origine, teoria e metodologia della ricerca
un modello territoriale di programmazione educativ
il distretto scolastico nella regione campania
l’intervento nei quattro comuni del xxv distretto
l’educazione permanente: modelli e pratiche pedago

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