Il Rinascimento Umbratile: Bartolomeo di Tommaso e i suoi ''irrespirabili Paradisi''
Il mio lavoro parte innanzi tutto da due idee portanti: dimostrare che la città di Terni non si struttura soltanto su una produzione materiale,costituita dalla presenza dell'acciaieria e della forza lavoro meccanica,che certamente sono un elemento fonfdamentaledi questa piccola città di provincia,ma che nel suo tessuto si sviluppa anche una ricca produzione per così dire immateriale,costituita da un patrimonio di natura artistica prettamente nascosto ai più,fatto di chiese,palazzi,teatri che possono raccontare molto di questa città e dell'arte umbra in generale.
L'altra linea guida di questo lavoro è proprio questa:da una parte si assiste difatti a un sempre più prepotente processo di globalizzazione e “tecnologizzazione”, fenomeni che alimentano i ritmi del progresso,ma anche di alienazione dei singlio individui,e perciò a questa macro tendenza,ora si assiste sempre più ad una micro tendenza,ovvero la riscoperta delle culture locali,in tutte le loro varietà e diversificazioni. per ritrovare una propria individualità in un mare di omologazione, occorre ripartire appunto da se stessi, perciò dalla propria cultura, dalle origini, dalla storia, dalla lingua, dalle immagini, dal folklore, da tutta una serie di elementi che in definitiva, messi assieme, strutturano una singola popolazione, un singolo individuo.
La ricerca storico-artistica è una delle facce con cui la ripresa della cultura a livello regionale si sta manifestando: è il caso, soprattutto, dell’Umbria,la regione in cui vivo e di cui mi sono interessata.Ho infatti dapprima affrontato la questione dell'arte in Umbria,nel particolare periodo che và dal Trecento al Quattrocento,partendo dalle ricerche archivistiche, studiando le guide artistiche dell'epoca.
L’arte umbra fra Trecento e Quattrocento, conosce una fioritura originale e vivace, che la porta a ricoprire un ruolo fondamentale, ma per molto tempo insospettato da critici e storici dell’arte, nell’assetto di una geografia artistica che abbraccia una vasta area dell’Italia centrale, e che include, oltre all’Umbria, le Marche, la Toscana e molte città dell’Emilia Romagna, e che porta il Longhi a parlare addirittura di un rinascimento Umbratile o Tardogotico Umbratile,proprio per indicare una tendenza artistica diversa,nata da una commistione di stili regionali, cominciata alla fine del Trecento e protrattasi per tutto il secolo successivo, che riguarda l’Umbria ma non solo, e che occorre tenere distinta dalla grande ondata gotica che negli stessi anni si sviluppa tra Gubbio, Fabriano, e tutta l’area adriatica, dove si darà vita a uno stile tardo gotico del tutto personale, senza che se ne ricordino altri precedenti in tutta la penisola.
Ho analizzato perciò alcun efigure di spicco del panorama artistico di quel periodo che hanno interessato la regione come Giotto,Pinturicchio,Perugino,Beato angelico ed altri soffermandomi poi con precisione ad analizzare nel particolare l'arte a Terni in quel periodo,sviluppata essenzialmente sull'architettura civile,di cui tratto alcuni accenni, e sull'arte sacra,soffermandomi nel particolare sulla Chiesa di San Francesco,splendida chiesa francescana nel cuore della città,edificata nel 1265 e da poco diventata santuario, dove al suo interno si trova la Cappella Paradisi,la quale sorge nel lato destro del transetto della chiesa,edificata per volere del nobile signore ternano Monaldo Paradisi,per la cui decorazione si affidò al pittore folignate Bartolomeo di Tommaso.
Il tema che vene scelto fu il Giudizio Universale, e attraverso la dettagliata analisi della genesi di questi dipenti,mi sono soffermata ad analizzare la personalità e l'estro di questo artista considerato per i più di poca rilevanza, ma che lo portano a diventare il creatore di uno stile altamente personale, che riflette una buona conoscenza e assimilazione di elementi dello stile tardo gotico emiliano, mostrando la conoscenza diretta dal Sassetta e di Giovanni di Paolo, il nostro alterna passaggi di singolare naturalismo a momenti di estrema violenza espressiva, e ciò ne fa uno dei massimi esponenti del così detto "Rinascimento umbratile" o "pseudo rinascimento". egli puntava all'immediatezza dell'espressione.
Creatore di uno stile altamente personale, che riflette una buona conoscenza e assimilazione di elementi dello stile tardo gotico emiliano, mostrando la conoscenza diretta dal Sassetta e di Giovanni di Paolo, il nostro alterna passaggi di singolare naturalismo a momenti di estrema violenza espressiva, e ciò ne fa uno dei massimi esponenti del così detto "Rinascimento umbratile" o "pseudo rinascimento". Egli sceglie di interpretare il tema del giudizio universale tramutando in immagini ciò che aveva udito da un frate,San Giacomo della Marca, nel corso di un suo sermone dal titolo De judicio Extremo. Il frate era noto per la forte personalità e veemenza con cui si esprimeva, soprattuto verso la situazione di dissolutezza in cui la città di Terni versava in quegli anni.
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Vetri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università per stranieri di Perugia |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale |
Relatore: | Cristina Galassi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 137 |
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