Il lavoro sociale di strada tra devianze e forme di controllo: il ruolo dell'educatore
Il termine devianza è stato introdotto nel dibattito sociologico negli anni '50 ed è subito entrato a far parte dei concetti e delle parole della cultura sociale quotidiana. Negli ultimi anni, la valutazione delle diverse teorie sociologiche rispetto alla società contemporanea, ha portato alcuni autori ad affermare che la devianza sia un concetto in dissolvenza, una categoria che si è andata sempre più dilatando nell'uso e nel significato, rendendosi sempre più evanescente, a tale dissolvenza sembra invece aver fatto seguito l'uso della categoria del disagio, per rispondere all'esigenza di un approccio più morbido, meno stigmatizzante. Partendo da queste premesse, nel mio lavoro si è inteso il disagio come un vissuto e la devianza come un comportamento manifesto. Tale comportamento naturalmente, non resta privo di conseguenze, di solito produce una reazione dalla forma diversificata che testimonia il bisogno di controllo sociale che qualsiasi organizzazione sociale in ogni tempo ed in ogni luogo deve manifestare se vuole esistere. In questo panorama si sono sviluppate delle "pratiche di vicinanza" rispetto ai bisogni dei più emarginati, tra cui le attività del lavoro di strada, il cui approccio di fondo nasce dalla consapevolezza che occorre tornare a sostare nei luoghi e frequentare quegli spazi dove vivono le persone e dove si genera il disagio. Per comprendere meglio questa nuova pratica sociale ho preso in esame 5 progetti di lavoro di strada delle città di Milano, Torino, Napoli, Roma e Cremona. Alla luce delle analisi effettuate sulle varie esperienze italiane, appare evidente che vi siano ancora molti interrogativi aperti circa tre ordini di considerazioni: la prima di carattere epistemologico circa la natura educativa del lavoro di strada; la seconda di natura istituzionale circa il buon utilizzo del denaro pubblico; la terza di carattere strettamente politico riguardo alla natura ambigua degli obiettivi del committente, in tensione tra promozione, prevenzione e controllo sociale.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Daniela Masucci |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'Educazione |
Relatore: | Paolo Paroni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 258 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Disagio giovanile e dipendenze patologiche. Progetti di prevenzione nel trapanese
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi