Il gioco nella risoluzione dei conflitti
Nella creazione della mia tesi ho deciso di orientarmi verso la prima infanzia (0-5 anni), individuando in tale target un possibile terreno di rimando per l’importanza del gioco, e i benefici che esso crea.
Il gioco rappresenta uno strumento notevole per la formazione dell’uomo, in particolar modo durante la prima infanzia ricopre appunto un ruolo fondamentale nello sviluppo affettivo, cognitivo, relazionale dell’individuo.
Ho proposto questa tesi, sul gioco nella risoluzione dei “conflitti” in quanto secondo me,
la valorizzazione della dimensione ludica può essere considerata la caratteristica principale delle metodologie e delle tecniche usate per perseguire gli obiettivi educativi.
secondo il mio punto di vista solo attraverso il gioco che i bambini, di qualsiasi età, si appropriano del mondo e costruiscono se stessi.
Giocare è molto di più che “fare un’attività”, “usare un giocattolo”, “passare il tempo”, “ricrearsi”, giocare significa fare “come se”, sperimentare regole e regolarità, sintonizzare interazioni e raffinare sequenze d’azione. Significa rielaborare il passato, anticipare gli eventi futuri, riflettere sulle proprie emozioni e, soprattutto, sperimentare piacere. Giocare è, in sintesi, un modo di porsi di fronte al reale, uno stile libero e attivo, curioso e creativo di mettere alla prova il mondo e se stessi.
Il gioco è occasione di socializzazione e apprendimento: consente di scoprire il proprio io interiore e il mondo, di entrare in relazione con se stessi e con il proprio ambiente, gli oggetti e le persone che lo popolano; ha una funzione di autoconoscenza, ma anche di legame con gli altri e di connessione con il mondo della natura. L’atto ludico non può essere ricondotto a una semplice pratica biomeccanica, ma rappresenta una struttura complessa che richiede e sollecita capacità decisionali e progettuali. È un bisogno imprescindibile, una forma di espressione e comunicazione, un’esperienza personale, e allo stesso tempo, globale.
Attraverso il gioco il bambino progetta, crea, distrugge e ricostruisce in un susseguirsi continuo di azioni che lo inducono, di volta in volta, a provare emozioni diverse, spesso contraddittorie ma indispensabili al proprio sviluppo psicofisico.
L’attività del gioco è dispendio di energia, uso del corpo, della mente e del cuore per realizzare e vivere una fantasia, una costruzione, una prova di coraggio; rappresenta la risposta più immediata al bisogno di esplorazione e alle curiosità, più o meno dichiarate, riferite a se stessi, a cose, a persone.
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Informazioni tesi
Autore: | Tatiana Terruzzi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Emilio Gattico |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 23 |
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