Adolescenti e Suicidio.
Un suicidio è sempre un fallimento: della politica, della cultura, della società, dell'assistenza, e nel caso di un suicidio adolescenziale anche - ed è la cosa più dura da ammettere - dell'amicizia e degli affetti. Il suicidio diventa così una forma ancor più violenta e temibile di morte che, implodendo, atterrisce e sgomenta e davanti alla quale ogni difesa dell’uomo vacilla. Ancora più violento e disarmante è dunque il suicidio compiuto da adolescenti, considerati da tutti esseri spensierati, felici e sempre pronti a costruire e ricostruire il proprio futuro. Futuro, però, che alcuni scelgono di non avere, di non vedere e di non vivere. La domanda forse più banale e allo stesso tempo più naturale che sorge e attanaglia l’opinione comune è: perché?
Perché alla sua età?
Domande alle quali non sempre si riesce a dare risposta e che spesso rimangono velate. Che sia esso una fuga o una macabra provocazione, il suicidio, rimane comunque un progetto unico e singolare che annulla, nel momento stesso in cui si compie, ogni altro progetto di vita.
La trattazione affronta il tema comparando la situazione attuale italiana a quella finlandese: indagando fattori di rischio e protezione e progetti di prevenzione in corso d'atto. Si indagano i ruoli e i limiti delle agenzie e istituzioni educative specifiche e i concetti pedagogici di senso della vita, educazione alla speranza e alla vulnerabilità. Quando il giovane avrà veramente imparato a gustare le cose più belle della vita, non solo distoglierà lo sguardo da quelle vuote e banali, ma avrà anche e soprattutto imparato a vivere.
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Informazioni tesi
Autore: | Cristina Negroni |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Consulenza pedagogica disabilità e marginalità |
Relatore: | Vittore Mariani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 210 |
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