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La politica petrolifera di Enrico Mattei

La tesi illustra la politica petrolifera italiana dalle origini (inizi del 1900) sino alla morte di Enrico Mattei. E' divisa in tre parti, una prima che considera la politica petrolifera italiana prima del fascismo, poi la politica italiana durante il fascismo con l'istituzione dell'Agip e la politica petrolifera del dopoguerra condotta da Enrico Mattei prima con l'Agip e poi con la fondazione dell'Eni. Viene dato risalto alla politica estera fascista attuata da Mussolini che è la premessa a ciò che Mattei ritroverà nel dopoguerra. La parte di Mattei è completa ed abbraccia tutte le componenti ( politica, stampa, stati uniti, 7 sorelle ) che hanno influito nella storia dello storico presidente dell'Eni.

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4 INTRODUZIONE La tesi intende illustrare il percorso impresso da Enrico Mattei alla politica petrolifera italiana negli anni della gestione dell’AGIP prima e dell’ENI poi (1945-1962). Una scelta dettata dall’importanza che ha avuto sulla politica petrolifera mondiale l’influenza della strategia commerciale di Mattei, tesa a procurare all’Italia approvvigionamenti energetici necessari per il rilancio industriale del Paese nel secondo dopoguerra, e ottenere, per la compagnia di Stato, un posto di primo piano nello sfruttamento delle risorse petrolifere mondiali. La tesi prende l’avvio con l’esamina della politica petrolifera prima dell’avvento di Mattei nel 1945, muovendo dagli albori della ricerca di idrocarburi in Italia, alla nascita dell’AGIP (1926), sino al commissariamento dell’ente (1945). Con la costituzione dell’AGIP il governo era intervenuto in maniera diretta nella politica petrolifera, ma aveva subordinato le strategie di sviluppo dell’ente a quelle politiche e al disegno di Mussolini di espansione dell’influenza nell’area balcanica. Tuttavia i modesti risultati ottenuti dalla ricerca di idrocarburi, uniti alla costante perdita negli investimenti del settore petrolifero, non consentirono all’Italia di liberarsi dalla dipendenza delle importazioni dall’estero che, iniziate nel 1918, coprivano oramai il 90% dei consumi, ed erano appannaggio delle più importanti società petrolifere del settore. Alla fine della guerra il Paese è amministrato provvisoriamente dal Comitato di liberazione del quale fanno parte i cinque partiti antifascisti, il Partito comunista, il Partito socialista, il Partito liberale, il Partito d’Azione e la Democrazia Cristiana; tra le file di quest’ultima forza politica si distingue Enrico Mattei, un piccolo industriale marchigiano emigrato a Milano già capo partigiano durante

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