Regioni e recenti riforme istituzionali
In questi ultimi anni, lo Stato italiano, in particolare sul versante regionale, è stato profondamente rimodellato, anzi rivoluzionato, da una serie di riforme costituzionali che hanno introdotto profonde modifiche nel Titolo V della nostra Costituzione. Ci si riferisce in particolar modo alle leggi costituzionali n. 1/1999 e n. 3/2001.
La portata fortemente innovativa di questi atti non è trascurabile: essi, infatti, segnano il decisivo superamento di un’idea che informava di sé l’intera disciplina dettata dall’Assemblea costituente, ossia l’idea che, nonostante il riconoscimento alle Regioni di sfere di autonomia costituzionalmente garantite, comunque allo Stato dovesse spettare una funzione di tipo “tutorio” nei loro confronti, analoga a quella che ad esso competeva tradizionalmente nei confronti degli enti territoriali minori.
La riforma è stata piuttosto radicale: l’eliminazione della disciplina dei controlli statali sugli atti regionali, il rovesciamento dell’enumerazione delle competenze, l’attribuzione alle regioni di una competenza legislativa veramente esclusiva (e la previsione che essa abbia ad oggetto tutte le materie non riservate espressamente alla legge dello Stato), l’ampliamento dell’oggetto e l’alleggerimento dei limiti della potestà statutaria regionale; la rimodulazione delle regole relative alla distribuzione delle funzioni amministrative, hanno introdotto, infatti, un notevole elemento di discontinuità rispetto al passato.
Ne è derivato un modello di Stato decentrato che, pur abbandonando il regionalismo, tuttavia, non presenta neppure i connotati propri dei regimi federali.
Tuttavia, anche se è ancora troppo presto per poter esprimere un giudizio sufficientemente sedimentato e consolidato, la riforma del Titolo V Cost., attualmente non sembra affatto in grado a risolvere i problemi del passato, come ci si attende, invece, dalle riforme, in genere e da quelle costituzionali, in modo particolare.
Ciò, si ritiene, sia in parte dovuto al clima particolare in cui è stata approvata la l. cost. n. 3/2001 che ne ha condizionato fortemente il contenuto, tanto per gli aspetti problematici, quanto per quelli maggiormente innovativi.
Del resto si tratta di una riforma solo avviata che dovrà trovare completamento, anche, eventualmente, con la riforma di altre parti della Costituzione, in modo particolare del Titolo I della parte seconda.
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Informazioni tesi
Autore: | Luisella Cerquiglini |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Raffaele Chiarelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 145 |
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