Stress e comportamenti controproduttivi (CWB)
La presente tesi tende ad analizzare lo stress ed i comportamenti controproduttivi (CWB) che rappresentano uno dei fattori contingenti più importanti all’interno delle organizzazioni (Chappell e Di Martino, 2006), tanto che possono portare fino al fallimento dell’organizzazione stessa in un contesto economico caratterizzato forte crisi come quello dei nostri anni e comprendere quali possono essere le variabili, i fattori moderatori, che portano a mettere in atto i CWB. La necessità di analizzare lo stress percepito dai collaboratori visti come persone e non più come mera forza lavoro, nasce dalla presa di coscienza che per ottenere dei risultati economici non ci si può più basare sulle idee di una persona che guida e su linee guida comunicate una tantum alle persone che compongono un’organizzazione, ma si deve valorizzare e sfruttare la diversa personalità dei collaboratori abbassando il livello di stress e diminuendo il ricorso ai comportamenti contro produttivi (Counterproductive Working Behaviour) favorendo la comunicazione. Per comportamenti contro produttivi si intendono i vari comportamenti che si possono mettere in atto ed hanno come fattore comune gli effetti consapevolmente lesivi nei confronti dei membri dell’organizzazione o dell’intera organizzazione (Spector e Fox, 2005; Giacalone e Greenberg, 1997).
I CWB possono essere definiti anche violazioni messe consapevolmente in atto dalle persone dalle persone dell’organizzazione in risposta a particolari condizioni di stress percepite ( Collin & Griffin 1998; Robinson & Bennet 1995; Spector & Fox 2005). Verranno prese in considerazione variabili come sensazione di controllo sulla situazione, personalità, stressors presenti oggettivamente e percepiti soggettivamente ed ancora il ruolo delle emozioni positive, ma soprattutto negative, come ansia e rabbia, nel processo decisionale che ci fanno mettere in campo un determinato comportamento. Il modello di riferimento in questa tesi è il modello Stressor-Emotion di Spector e Fox (2004) dell’analisi che fanno delle stress percepito sul lavoro dalle persone e i CWB come conseguente risposta. Essendo questo processo centrato sulle emozioni, verranno considerati i processi decisionali caldi (emotivi) e freddi (razionali) come fattori importanti nella decisione di mettere in atto comportamenti devianti. In seguito parlerò anche del disimpegno morale come fattore che può facilitare la messa in atto dei comportamenti contro produttivi. Nel secondo capitolo parlerò della leadership etica, come possibile soluzione per ridurre lo stress ed i comportamenti contro produttivi, soluzione che verrà valutata in chiusura, nel terzo capitolo.
Inizialmente la psicologia della personalità ha basato i propri obiettivi di studio sulla ricerca di elementi coadiuvanti lo sviluppo della persona e sulla promozione di comportamenti costruttivi cercando di individuare dei metodi meccanicistici tipo stimolo-risposta per la costruzione della persona secondo le esigenze ed i canoni del momento. Verso la fine del 1800 lo studio dell'emergente psicologia si orientò maggiormente verso la ricerca di meccanismi di funzionamento universali riscontrabili e verificabili in tutte le persone; le ricerche di Pavlov in Russia, lo strutturalismo in Europa ed il comportamentismo americano di Watson davano spiegazioni meccanicistiche che si adattavano alle esigenze di semplicità dei dati e facilità di utilizzo richieste dalle grandi aziende. In quel momento storico la moda epistemologica offriva spiegazioni semplicistiche dei comportamenti. Si ricercavano quindi risposte definitive, universali, con approcci nomotetici e ciò che non rientrava nella spiegazione offerta veniva catalogato come disturbo del comportamento. L’esigenza era capire l’essere umano con parametri chiari e rigidi, formule precise che dessero dei validi strumenti per controllare la massa.
La psicologia nel corso degli anni, si è dedicata allo studio della persona nei vari contesti per meglio comprendere il comportamento dell’essere umano ed i fattori che influenzano i processi percettivi, decisionali e comportamentali. Il mito dell’uomo giusto al posto giusto è stato sfatato, lasciando spazio alla formazione della persona. Bisogna prendere in considerazione un orientamento più ampio che consideri le molte variabili connesse al processo decisionale unendo approcci nomotetici ed idiografici considerando la persona e le sue emozioni.
In questa analisi dei comportamenti contro produttivi cercherò di estrapolare studi ed esperimenti che trattano il perché dei CWB, dando una definizione al costrutto, identificando contesti, stimoli che possono favorire e ridurre i CWB.
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Informazioni tesi
Autore: | Riccardo Caprai |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università Telematica Internazionale Uninettuno |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Discipline Psicosociali |
Relatore: | Marinella Paciello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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FAQ
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