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Sostegno familiare, autostima e comportamenti problematici nei giovani adulti omosessuali

La ricerca presentata in questa tesi indaga principalmente la percezione del sostegno familiare e come questo può incidere sul livello di autostima di un/a giovane omosessuale, di come conseguentemente vengano o meno intrapresi comportamenti problematici in assenza di più adattive strategie di coping. Per comportamenti problematici si intendono pratiche quali il fumo, il bere alcolici, il consumo di cannabinoidi e di sostanze stupefacenti, i rapporti sessuali a rischio ed infine l'ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio.
Questi elementi sono presi in considerazione proprio perché la letteratura attuale sottolinea come questi siano fortemente presenti nella vita di molti ragazzi gay e ragazze lesbiche, le relative percentuali risultano essere nettamente superiori in questi giovani rispetto alla media generale. Questi dati portano rapidamente a comprendere quanto sia ancora necessario studiare e approfondire l'origine di tali comportamenti per poi trovare qualche elemento che permetta di modificare la realtà circostante a queste persone, una realtà ancora costellata da pregiudizi e stereotipi radicati nella nostra cultura. Spesso, non ci rendiamo conto di ragionare e pensare sempre ad una sola via; ciò non crea problemi o non lede la personale dignità di chiunque sia eterosessuale, ma colpisce profondamente chi non lo è. Ho sempre nutrito la convinzione che anche solo il parlare dell'esistenza delle persone omosessuali sia già un piccolo passo per uscire dall'indifferenza, perché spesso il problema maggiore non è il fatto che di queste persone si parli in modo dispregiativo, è proprio che non se ne parli, ci si dimentica che esistano.
Il primo capitolo illustra la letteratura riguardante lo svelamento in famiglia e le conseguenze che questo porta con sé; il secondo capitolo illustra i comportamenti problematici quali il fumo, l’uso di alcolici, l’assunzione di sostanze stupefacenti, i rapporti sessuali a rischio, l’ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio; nel terzo capitolo vengono illustrati i metodi di svolgimento della ricerca con una descrizione del questionario utilizzato, delle procedure e dei partecipanti; i capitoli quarto e quinto sono dedicati ai risultati, mentre nel sesto capitolo si trovano le conclusioni.
Desidero quindi ringraziare tutti coloro che si sono mostrati disponibili alla compilazione del questionario rendendo così possibile questa ricerca, tra i quali agli amici del Gruppo Pesce di Bologna, gli Arcigay di Cremona, Roma, Siena, Milano, Pisa, l'associazione Volare, il Glo, lo Scigay e il Gate volley di Milano, il gruppo Kairos, il gruppo La Fonte e la redazione di Gay.it.

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1 INTRODUZIONE La ricerca presentata in questa tesi indaga principalmente la percezione del sostegno familiare e come questo può incidere sul livello di autostima di un/a giovane omosessuale, di come conseguentemente vengano o meno intrapresi comportamenti problematici in assenza di più adattive strategie di coping. Per comportamenti problematici si intendono pratiche quali il fumo, il bere alcolici, il consumo di cannabinoidi e di sostanze stupefacenti, i rapporti sessuali a rischio ed infine l'ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio. Questi elementi sono presi in considerazione proprio perché la letteratura attuale sottolinea come questi siano fortemente presenti nella vita di molti ragazzi gay e ragazze lesbiche, le relative percentuali risultano essere nettamente superiori in questi giovani rispetto alla media generale. Questi dati portano rapidamente a comprendere quanto sia ancora necessario studiare e approfondire l'origine di tali comportamenti per poi trovare qualche elemento che permetta di modificare la realtà circostante a queste persone, una realtà ancora costellata da pregiudizi e stereotipi radicati nella nostra cultura. Spesso, non ci rendiamo conto di ragionare e pensare sempre ad una sola via; ciò non crea problemi o non lede la personale dignità di chiunque sia eterosessuale, ma colpisce profondamente chi non lo è. Ho sempre nutrito la convinzione che anche solo il parlare dell'esistenza delle persone omosessuali sia già un piccolo passo per uscire dall'indifferenza, perché spesso il problema maggiore non è il fatto che di queste persone si parli in modo dispregiativo, è proprio che non se ne parli, ci si dimentica che esistano. Il primo capitolo illustra la letteratura riguardante lo svelamento in famiglia e le conseguenze che questo porta con sé; il secondo capitolo illustra i comportamenti problematici quali il fumo, l’uso di alcolici, l’assunzione di sostanze stupefacenti, i rapporti sessuali a rischio, l’ideazione suicidaria ed i tentativi di suicidio; nel terzo capitolo vengono illustrati i metodi di svolgimento della ricerca con una descrizione del questionario utilizzato, delle procedure e dei partecipanti; i capitoli quarto e quinto sono dedicati ai risultati, mentre nel sesto capitolo si trovano le conclusioni. Desidero quindi ringraziare tutti coloro che si sono mostrati disponibili alla compilazione del questionario rendendo così possibile questa ricerca, tra i quali agli amici del Gruppo Pesce di Bologna, gli Arcigay di Cremona, Roma, Siena, Milano, Pisa, l'associazione Volare, il Glo, lo Scigay e il Gate volley di Milano, il gruppo Kairos, il gruppo La Fonte e la redazione di Gay.it. Un grazie speciale al mio speciale amico Alessandro che si è dimostrato anche un prezioso collaboratore oltre ad aver motivato profondamente tutto questo mio lavoro.

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Informazioni tesi

  Autore: Caterina Serena
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Luca Pietrantoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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