Rilevanza della statistica non parametrica in psicologia

2 Capitolo I Introduzione alla statistica non parametrica Il presente capitolo introdurrà genericamente la statistica non parametrica, illustrandone la sua nascita, le differenze e i punti in comune con la ben piø famosa statistica parametrica, così che si possa avere una visione chiara e completa degli ambiti e dei vantaggi derivanti dall’utilizzo di queste tecniche statistiche e dell’importanza che ricoprono e che potrebbero ricoprire in psicologia. 1.1. Cenni sulla statistica parametrica E’ impossibile introdurre la statistica non parametrica se prima non si accenna quantomeno alla statistica parametrica. La statistica come oggi la conosciamo è nata con l’avvento della psicologia sperimentale; “il calcolo delle probabilità, da semplice curiosità matematica da applicarsi, tutt’al piø ai giochi d’azzardo, si è trasformato dapprima in uno strumento prezioso per le ricerche empiriche e successivamente, in una disciplina autonoma, oggi alla base di tutte le scienze sperimentali ed empiriche” (Caracciolo, 1992, p. XXVIII ). Fra i padri della statistica è necessario citare Sir Galton Francis (1822-1911) scienziato con ampissima preparazione in svariate discipline, nonchØ cugino di Darwin Charles. Fu lui nella continua ricerca di connessioni tra i dati ricavati dalle sue osservazioni e i modelli matematici che via via scopriva, ad imbattersi nella “curva di Gauss”. La curva di Gauss è nota a tutti per la sua tipica forma a campana, divisa in due parti uguali e simmetriche da una linea perpendicolare all’asse delle ascisse che rappresenta la “media aritmetica”. Gauss Karl Friederich (1777-1855) la descrisse nel suo studio dei corpi celesti, ma dopo di lui molti altri studiosi ne studiarono le proprietà matematiche per descrivere molti altri fenomeni rimanendo però convinti