Quando le vittime sono i bambini. Analisi approfondita dell’infanticidio in relazione a condizioni psicopatologiche
L’argomento del figlicidio è un tema molto discusso, sembra quasi che negli ultimi anni si sia scatenata quasi un’epidemia. In televisione si sentono sempre più notizie di bambini uccisi e di madri sospettate del crimine o di madri che confessano di aver ucciso il proprio figlio. In molti reputano questo atto come qualcosa che va contro la natura umana, ci si chiede come fa una madre ad uccidere il proprio bambino. La verità è che non possiamo sapere cosa si cela dietro questo atto, quale tipo di pensiero scatta nella mente di queste madri, quale sia il meccanismo che le porta a compiere un’azione così crudele e incancellabile, dal quale non si può tornare indietro. Ma questo non vuol dire che non ci si può provare. Diversi studiosi quali psicologi, sociologi, neuropsichiatri infantili e filosofi hanno scritto libri, studiato casi e fatto ricerche per cercare di comprendere e spiegare al meglio questo fenomeno. Questo elaborato vuole fare un’analisi di questo ampio tema usando un approccio bibliografico. L’obiettivo è di verificare se esiste una correlazione tra figlicidio e depressione post – partum, spiegando meglio la differenza di quest’ultima dalla maternity blues e dalla psicosi post – partum. In prima battuta si chiarisce la differenza di significato tra il termine infanticidio e il termine figlicidio. Il primo termine si riferisce alle madri che uccidono il proprio figlio quando è ancora un neonato, mentre il secondo riguarda uno dei genitori che uccide il figlio indipendentemente dall’età che ha. Si passa poi ai cenni storici su tale concetto, partendo dal mito di Medea dal quale deriva il nome e spostando poi l’attenzione sulle madri e sulle loro caratteristiche. Poi si analizza il concetto di madre, cosa significa per una donna diventare madre, cosa la porta a comportamenti negativi verso il suo stesso sangue, una sorta di analisi positiva e negativa dei cambiamenti che avvengono in lei dopo questo grande evento. Da qui derivano i riferimenti alla Sindrome di Münchausen e alla depressione post – partum. Al fine di spiegarli entrambi al meglio ci si avvale di casi già documentati e analizzati.
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Informazioni tesi
Autore: | Kirby Marcolongo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Marco Monzani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 132 |
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