Modifiche indotte dalla lettura Braille nell'organizzazione cerebrale
Il codice braille è un sistema di scrittura a punti in rilievo, che formano dei caratteri leggibili passandovi sopra i polpastrelli delle dita; è utilizzato da non vedenti ed ipovedenti. L’incremento di acuità tattile nelle persone non vedenti, che consente la fine discriminazione necessaria alla lettura dei caratteri Braille, è possibile grazie ad un’organizzazione cerebrale differente da quella che si riscontra nelle persone vedenti. La mancanza di afferenze visive, anche nel breve periodo, dà luogo a fenomeni di plasticità cerebrale che sono stati solo in parte spiegati. I processi percettivi implicati nella lettura braille possono essere mediati dal sistema somatosensoriale, mentre l’identificazione delle lettere nel vedente avviene solitamente ad opera del sistema visivo. Studi elettrofisiologici e di neuroimaging hanno indicato che il sistema visivo nel non vedente può essere utilizzato per l’elaborazione tattile in luogo del suo scopo originario. Le principali modifiche indotte dalla lettura braille nell’organizzazione cerebrale riguardano dunque il reclutamento della corteccia occipitale per i compiti di discriminazione e riconoscimento tattile e le rappresentazioni delle dita della mano utilizzata per la lettura nella corteccia somatosensoriale. Rimangono alcune questioni aperte su cui si attendono i risultati di ulteriori ricerche, come ad esempio il ruolo della dominanza manuale e della specializzazione emisferica e le differenti modifiche che avvengono nella corteccia dei non vedenti e degli ipovedenti a seguito della lettura braille.
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Informazioni tesi
Autore: | Lara Polsoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Paola Guariglia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 30 |
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