Skip to content

Misurare l'Attention Deficit Hiperactyvity Disorder (ADHD): primi dati su un nuovo strumento di misura

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (DDAI), conosciuto anche con l’acronimo inglese ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), è uno dei più comuni disordini dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente (American Psychiatric Association, 2000; Istituto Superiore di Sanità Dipartimento del Farmaco, 2007).
Il primo a descrivere questa patologia fu il Dottor. Hoffman, attorno al 1845.
Hoffman, oltre a scrivere libri di medicina e psichiatria, si dilettava a scrivere poesie per bambini, con contenuti che riguardavano i bambini stessi e le loro caratteristiche. Una di queste poesie, The Story of Fidgety Philip , consisteva proprio in una descrizione accurata di un bambino con ADHD.
Nel 1902, Still descrisse un gruppo di bambini impulsivi con problemi comportamentali significativi, problemi indipendenti dal tipo di accudimento delle famiglie e presumibilmente dovuti ad una disfunzione genetica: oggi Still definirebbe questi bambini come affetti da un disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( Strock, 2006 ).
Ma cos’è che caratterizza questo disturbo? Come è possibile riconoscerlo? Quali sono le implicazioni diagnostiche, in un’epoca in cui questo tema è trattato tanto spesso, quanto in modo disomogeneo e parziale dall’opinione pubblica? Perché scrivere una tesi su un argomento già da tempo molto studiato e conosciuto? Cosa può voler dire essere un bambino con disturbo dell’attenzione e iperattività? E ancora, quanto di ciò che attira è “moda” e quanto è bisogno di aiutare, bambini in primis e genitori poi, ad affrontare le dure conseguenze di questo disturbo?
Ciò che seguirà sarà un tentativo di rispondere a queste domande e a porne di altre.
Il primo capitolo della tesi, ha l’obiettivo di inquadrare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività attraverso una sua definizione accurata, toccando aspetti che riguardano le principali problematiche inerenti la sua classificazione, l’incidenza, l’ insorgenza e il decorso del disturbo, nonché le principali cause scatenanti, la difficile questione della comorbilità e infine, le principali linee guida per una diagnosi accurata e dettagliata.
Il secondo capitolo ha invece lo scopo di presentare i principali strumenti utilizzati in fase di diagnosi, compresi questionari e test di vario tipo.
Questo capitolo permetterà di avere una visione completa degli strumenti necessari per fare una diagnosi di ADHD vera e propria e di comprendere la necessità di avere fonti di informazione e strumenti aggiuntivi per poter effettuare diagnosi precoci sempre più accurate che fungano da input per approfondimenti clinici\professionali e come ulteriore aiuto per una diagnosi successiva.
L’idea di questa tesi nasce proprio allo scopo di aggiungere un ulteriore tassello per il conseguimento di questo obiettivo, cercando di includere tra le fonti di informazione, coloro che più di altri dovrebbero essere considerati gli attori principali nella valutazione del disturbo: i bambini stessi.
Vedremo più avanti le modalità con le quali si è cercato di rendere questa idea una realtà concreta, nella speranza di raggiungere gli obiettivi desiderati.
La prima parte è stata così strutturata per permettere un graduale avvicinamento al principale lavoro svolto nella tesi proposta, cercando comunque di non trascurare quelle conoscenze teoriche e quelle problematiche pratiche che inevitabilmente costituiscono tutta la realtà ADHD nella sua complessità.
Nella seconda parte vengono definiti i principali obiettivi della tesi proposta e le modalità con le quali si è proceduto alla costruzione di un test a vignette
da somministrare direttamente a bambini/ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni e da affiancare a questionari per genitori e insegnanti in una fase preliminare di raccolta descrittiva dei comportamenti sintomatologici dell’ADHD.
Nella parte successiva (parte terza) viene descritto li metodo di somministrazione del test, volto ad effettuare un primo adattamento dello strumento.
Nella parte quarta sono presentati i risultati ottenuti con l’indagine, attraverso il supporto di tabelle e grafici che agevolino la lettura, discussi poi nella parte successiva (parte quinta), ovvero quella dedicata alla discussione e alle conclusioni.
Quest’ultima parte, ha lo scopo anche di riassumere tutto il lavoro svolto nella tesi, specificando gli obiettivi raggiunti e i possibili futuri punti di approfondimento, nonché analizzando criticamente la possibile rilevanza teorica ed empirica che la costruzione del test e i risultati ottenuti dalla sua somministrazione possono avere nell’ ambito dell’ ADHD.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
I PREMESSA Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (DDAI), conosciuto anche con l’acronimo inglese ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), è uno dei più comuni disordini dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente (American Psychiatric Association, 2000; Istituto Superiore di Sanità Dipartimento del Farmaco, 2007). Il primo a descrivere questa patologia fu il Dottor. Hoffman, attorno al 1845. Hoffman, oltre a scrivere libri di medicina e psichiatria, si dilettava a scrivere poesie per bambini, con contenuti che riguardavano i bambini stessi e le loro caratteristiche. Una di queste poesie, The Story of Fidgety Philip , consisteva proprio in una descrizione accurata di un bambino con ADHD. Nel 1902, Still descrisse un gruppo di bambini impulsivi con problemi comportamentali significativi, problemi indipendenti dal tipo di accudimento delle famiglie e presumibilmente dovuti ad una disfunzione genetica: oggi Still definirebbe questi bambini come affetti da un disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( Strock, 2006 ). Ma cos’è che caratterizza questo disturbo? Come è possibile riconoscerlo? Quali sono le implicazioni diagnostiche, in un’epoca in cui questo tema è trattato tanto spesso, quanto in modo disomogeneo e parziale dall’opinione pubblica? Perché scrivere una tesi su un argomento già da tempo molto studiato e conosciuto? Cosa può voler dire essere un bambino con disturbo dell’attenzione e iperattività? E ancora, quanto di ciò che attira è “moda” e quanto è bisogno di aiutare, bambini in primis e genitori poi, ad affrontare le dure conseguenze di questo disturbo? Ciò che seguirà sarà un tentativo di rispondere a queste domande e a porne di altre. Il primo capitolo della tesi, ha l’obiettivo di inquadrare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività attraverso una sua definizione accurata, toccando aspetti che riguardano le principali problematiche inerenti la sua classificazione, l’incidenza, l’ insorgenza e il decorso del disturbo, nonché le principali cause scatenanti, la difficile questione della comorbilità e infine, le principali linee guida per una diagnosi accurata e dettagliata.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

adhd
alberto cecchini
analisi fattoriale
analisi statistiche
anova
autosomministrato
bambino adhd
cause adhd
child behavior checklist
compromissione sociale
costruzione
curva roc
diagnosi
disattenzione
firenze
impulsività
iperattività
misura adhd
psicologia
strumento
swanson, nolan and pelham- iv
test
test adhd
vignette

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi