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La stimolazione cognitiva nella malattia di Alzheimer: descrizione di una esperienza

La mia tesi verte su una problematica che al giorno d'oggi affligge migliaia di persone nel mondo: il morbo di Alzheimer.Tale forma di demenza ogni anno colpisce sempre più anziani determinando in loro uno stato di malessere generale, ansie e stress anche in coloro che se ne prendono cura(caregivers).L'argomento centrale è una nuova tecnica di stimolazione cognitiva, la CST.

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3 1 Le Demenze 1.1DEFINIZIONE DI DEMENZA E MORBO DI ALZHEIMER Sono passati più di cento anni, da quando lo psichiatra tedesco Alois Alzheimer descrisse per primo il caso di una donna che presentava una forma sconosciuta di demenza; fu poi nel 1910 che Kraeplin introdusse nel suo trattato “Psichiatria” la nuova forma di demenza, scoperta appunto da Alzheimer, definendola malattia di Alzheimer. Prima di addentrarci nel tema dell’Alzheimer è necessario introdurre il concetto di demenza; Stando al DSM-IV per demenza si intende “un disturbo delle funzioni intellettive acquisito e di natura organica, caratterizzato da compromissione della memoria a breve ed a lungo termine ed almeno una delle attività mentali primarie, quali il pensiero astratto, la capacità critica, il linguaggio e l’orientamento topografico, in assenza di alterazioni della coscienza e con significativa interferenza nell’attività lavorativa e nelle relazioni interpersonali”. Una prima differenziazione delle sindromi demenziali può essere effettuata su base “topica”; è possibile dunque distinguere le demenze in relazione alle strutture cerebrali le cui alterazioni determinano l’inizio della sindrome. Solitamente ci si riferisce a demenze corticali e sottocorticali. Nel primo caso vengono ascritte quel tipo di patologie e manifestazioni cliniche, determinate da alterazioni fisiopatologiche della corteccia cerebrale. Nel secondo caso invece i sintomi sono determinati da processi patologici a livello dei nuclei della sostanza grigia (esempio: locus niger) o nella sostanza bianca (come per la sclerosi multipla) o nelle fibre mieliniche. Inoltre, le demenze possono essere ulteriormente classificate in: demenze vascolari, demenze di tipo tossiche e dismetaboliche, demenze per patologie infettive, demenze ad eziologia diversa e demenze idiopatiche. Mentre nelle prime forme di demenza citate vi è un’origine conosciuta, nelle demenze idiopatiche la causa non è ancora nota; la demenza di Alzheimer è quella che ricopre circa il 60/70 % dei casi all’interno di tali. Per demenza di tipo Alzheimer si intende una malattia neurodegenerativa devastante e irreversibile caratterizzata da un decadimento mentale progressivo a cui vanno accompagnati cambiamenti della personalità e alterazioni della lucidità mentale (Morris, 1996).

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Dall'Acqua
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicobiologia
  Relatore: Patrizio Tressoldi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 34

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