La sinestesia: una prima indagine con i neonati
La sinestesia è quel fenomeno che si realizza quando la presentazione di uno stimolo in una modalità sensoriale causa percezioni non solo in quella modalità, ma anche in una seconda modalità sensoriale.
È stato ipotizzato che la percezione dei neonati possa essere sinestetica: le loro indifferenziate vie sensoriali fanno sì che abbiano esperienze percettive cross-modali, risultando come esperienze percettive che somigliano alla percezione degli adulti con sinestesia. Questo implica che alcune corrispondenze cross-modali sono un aspetto innato della percezione. Assumendo ciò, Walker, Bremner et al. (2010) hanno condotto uno studio sui bambini di 3-4 mesi, indagando la sensitività alle corrispondenze cross-modali. Per farlo, hanno esaminato le preferenze visive a stimoli in cui il tono uditivo e l’altezza visuospaziale erano concomitanti, nel primo studio; nel secondo, erano concomitanti il tono uditivo e la forma visiva. I bambini di 3-4 mesi, nello studio, hanno guardato per un tempo maggiore agli stimoli visivi quando questi erano accompagnati da un suono congruente, piuttosto che da un suono incongruente.
Questo lavoro di tesi, intendeva replicare lo studio di Walker, Bremner et al. (2010) con i neonati. È stato condotto il primo esperimento tono uditivo-altezza visuospaziale, adattando gli stimoli al sistema visivo dei neonati. Sono stati testati 12 neonati sani e nati a termine e i risultati delle analisi confermano i risultati trovati da Walker et al.: i neonati guardano per un tempo maggiore allo stimolo congruente con il suono, piuttosto che a quello inconcludente.
Il secondo esperimento tono uditivo-forma visiva è in corso di svolgimento. I neonati finora codificati sembrano non mostrare alcuna preferenza, ma ci si riserva di completare il campione e fare le analisi per i dati definitivi. Una delle ipotesi per cui non mostrino preferenza è quella che non percepiscano la differenza visiva tra le due forme (appuntita e curva), ma anche su questa ipotesi si riserva successivamente di indagare.
I risultati positivi del primo esperimento non vengono immediatamente interpretati come una prova che le corrispondenze sinestetiche cross-modali sono un innato aspetto della percezione. La strada per arrivare a questa conclusione è ancora lunga e questo rappresenta solo un primo tassello, su cui sono necessari controlli e successive indagini.
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Informazioni tesi
Autore: | Valeria Parente |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione |
Relatore: | Francesca Simion |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 83 |
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