Il goal setting per il performance management
La Gestione per obiettivi risulta funzionale al raggiungimento dei risultati in quei contesti organizzativi nei quali il decentramento di responsabilità, la delega di autorità, l’autonomia nei processi decisionali siano considerati principi cardine attraverso i quali ottenere la massima partecipazione delle risorse umane al conseguimento dei risultati aziendali.
La teoria del goal setting (Locke e Latham, 1990) e il management by objectives (Drucker, 1954) possono entrambi essere considerati “strumenti” utili nella gestione per obiettivi ma è importante sottolineare i principi su cui si fondano e che li differenziano, al fine di cogliere la possibilità di una congiuntura e l’opportunità di integrarli per rendere i processi organizzativi più efficaci.
Nel lavoro di seguito presentato, in primo luogo, si è voluto appunto mostrare un quadro globale di entrambi gli “approcci” e in un secondo momento è stato approfondito l’apporto che il goal setting può fornire al performance management, presentando i risultati di una ricerca condotta in un’azienda di telecomunicazioni italiana.
Nello specifico, la prima parte è articolata in tre capitoli:
il capitolo 1 spiega i principi alla base dell’MBO, gli step da seguire nell’implementazione di tale sistema e approfondisce come esso sia utilizzato a supporto dell’operato manageriale. Inoltre, attraverso vari contributi empirici, è stata valutata l’efficacia di tale strumento nei contesti organizzativi;
il capitolo 2 presenta in primis il nucleo teorico del goal setting; successivamente il focus è sugli sviluppi più recenti, esaminando anche lo stato di avanzamento della teoria nel contesto europeo e presentando infine l’High Performance Cycle;
il capitolo 3 perviene ad un confronto tra l’MBO e la teoria del goal setting, mettendo in luce i punti di contrasto e la possibilità di una congiuntura tra i due “strumenti”.
Nella seconda parte è presentata una ricerca empirica attraverso la quale si è voluto testare il modello dell’ “High performance cycle” (HPC, Locke, Latham, 2007) nel contesto culturale italiano. In particolare, è stato utilizzato un modello di relazioni tra le variabili “revisionato”, che ha avvalorato i nessi di influenza già specificati nella teoria e ha mostrato la presenza di “nuove” relazioni di influenza, non specificate nel modello teorico ma ipotizzate nel modello empirico.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandra Sirianni |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia del lavoro e delle organizzazioni |
Relatore: | Laura Borgogni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 90 |
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