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Anziani, famiglie e assistenti: un'indagine esplorativa nelle città di Venezia, Verona, Padova e Treviso.

Uno degli eventi critici che più turba il percorso evolutivo e l’equilibrio familiare è la non autosufficienza dell'anziano. Rispetto al passato, in cui la famiglia era estesa, stabile e multigenerazionale, dagli anni ‘70, la famiglia risulta diversamente caratterizzata, per eventi demografici quali invecchiamento della popolazione, calo della natalità, separazioni e divorzi, emancipazione della donna. I nuovi bisogni di famiglia non hanno trovato risposta nel Welfare State che negli ultimi decenni ha subito una crisi. La crescita di una domanda di cura insoddisfatta (connessa soprattutto all’invecchiamento della popolazione) e l’esplosione di un’offerta di cura privata (connessa all’immigrazione dai Paesi dell’Europa dell’Est) hanno determinato la nascita di un Welfare nascosto. È sempre più presente nelle case degli anziani la figura dell’assistente familiare, meglio conosciuta come badante, un termine che solo 15 anni fa non esisteva e che oggi fa parte del nostro vocabolario corrente. Il familiare, caregiver informale, trova l’assistente, l’assume, decide la tipologia contrattuale, diventa quindi datore di lavoro. Delega all’assistente la conduzione quotidiana del lavoro di cura del proprio familiare non autosufficiente, ritrovandosi ad assumere un ruolo di tutor, controllando e mediando il rapporto, spesso difficile, tra assistente e anziano assistito. Caratteristiche, problematiche e risorse di questo sistema di cura “fai da te” costituiscono l’oggetto di studio di una indagine esplorativa che ha coinvolto 80 anziani, 80 familiari e 80 badanti in quattro città del Veneto.

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7 INTRODUZIONE Badante, un termine che solo quindici anni fa non esisteva, oggi fa parte del vocabolario corrente, una figura sempre più presente nelle case degli anziani. Il mio interesse per le problematiche degli anziani e di chi si occupa di loro in qualità di caregiver, formale o informale, si è sviluppato nel tempo, per esperienze familiari e attraverso collaborazioni con i servizi sociali del Comune di Padova e con numerose Associazioni dedicate all’Alzheimer. Il presente lavoro è strutturato in nove capitoli, i primi cinque fanno parte della sezione teorica, i successivi quattro appartengono alla sezione empirica. Utilizzando i presupposti teorici di riferimento propri della psicologia sistemico- familiare, nel primo capitolo ho analizzato la famiglia come unità, la relazione familiare, la cura familiare, la famiglia come sistema, gli eventi critici e l’attivazione delle risorse, la malattia come evento critico familiare. Il secondo capitolo è focalizzato sulle trasformazioni strutturali e di processo nella famiglia e le politiche sociali, il lavoro di rete, il diritto alla domiciliarità. I successivi tre capitoli sono incentrati sulla triade di cura, oggetto della mia indagine. In particolare, nel capitolo III analizzo la figura dell’anziano non autosufficiente: le concezioni della vecchiaia nei secoli, la definizione e le implicanze dell’invecchiamento, i dati ISTAT sull’invecchiamento della popolazione, le definizioni di non autosufficienza e di disabilità, i bisogni di questa tipologia di soggetti. Il capitolo IV è dedicato alla figura dell’assistente familiare, le caratteristiche del suo progetto migratorio, i suoi vissuti, i problemi di formazione. Il capitolo V è orientato a conoscere la figura del caregiver informale, i suoi vissuti, le difficoltà organizzative e il suo ruolo di tutor. I restanti capitoli fanno parte della sezione empirica. Caratteristiche, problematiche e risorse di questo sistema di cura spesso “fai da te”, costituiscono l'oggetto di studio della mia indagine esplorativa condotta con tre differenti questionari costruiti ad hoc, somministrati a 80 anziani, 80 famiglie e 80 assistenti in quattro città del Veneto diversamente caratterizzate per contesto socio-economico-culturale.

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Parole chiave

anziani
invecchiamento
famiglie
badanti
domiciliarità
assistenza privata

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