Prove di incollaggio per legno lamellare di Robinia Pseudoacacia L. destinato all'impiego in ambiente esterno
La robinia (Robinia pseudoacacia L.) è una specie esotica ormai naturalizzata nel nostro paese ed ampiamente diffusa (circa 150.000 ha). L’uso del legno è ancora limitato ad impieghi poco remunerativi (legna da ardere e paleria) nonostante le pregevoli caratteristiche tecnologiche: elevata durabilità naturale ed eccezionale resistenza meccanica.
Tra le varie possibilità d’impiego, la produzione di elementi in legno lamellare incollato destinati all’impiego in ambiente esterno (strutture esterne, giochi per bambini, arredo urbano), è sembrata la più idonea per la valorizzazione di questa risorsa, sia per la possibilità che offre di sfruttare assortimenti di piccole dimensioni e/o difettosi che di realizzare prodotti a basso impatto ambientale (possibilità di evitare trattamenti preservanti di impregnazione).
La sperimentazione, condotta nell’ambito di un progetto di ricerca industriale tra l’azienda TLF s.r.l, l’IVALSA-Cnr ed il Dipartimento di scienze e tecnologie ambientali forestali dell’Università di Firenze, ha utilizzato come riferimento normativo la specifica di prodotto per il legno lamellare incollato destinato ad impiego strutturale UNI EN 386 verificando la possibilità di utilizzare un adesivo a base poliuretanica monocomponente (Purbond HB 110), di recente introduzione nel settore lamellare e vantaggioso sia dal punto di vista tecnico che economico. Oltre a verificare l’influenza, sulla qualità dell’incollaggio, di fattori come lo spessore lamelle, la grammatura colla ed il tempo di pressatura, si sono svolte prove comparative d’incollaggio verificando anche le prestazioni di altre tipologie di adesivi normalmente utilizzati nel settore lamellare (a base fenol-resorcinica e melamminica).
La colla poliuretanica, fornendo prestazioni insoddisfacenti sia nella prova di delaminazione (UNI EN 391) che di taglio (UNI EN 392), non può essere raccomandata per l’incollaggio del legno di robinia destinato ad applicazioni esterne. L’adesivo a base fenol-resorcinica (Synteko 1711) ha fornito le migliori prestazioni mentre, quello a base melammina urea formaldeide (Synteko 1242), ha prodotto risultati intermedi. Comunque, nessuno è risultato capace di soddisfare i requisiti minimi previsti dalla norma UNI EN 386 che, tuttavia, è stata messa a punto e finalizzata principalmente al controllo di qualità del legno lamellare di conifere trascurando le altre specie legnose ed inoltre, nel fissare i limiti prestazionali, non tiene conto delle prestazioni dell’adesivo in rapporto a quelle del legno, con il con il risultato di fissare requisiti difficilmente raggiungibili con legni pesanti come quello di robinia.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Campani |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Corso: | Scienze Forestali ed Ambientali |
Relatore: | Luca Prof. Uzielli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 353 |
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