Gli strumenti finanziari nella fiscalità d’impresa
Nel contesto competitivo attuale, spinte da ragioni di carattere strategico o di mera speculazione, sempre più imprese ricorrono al mercato finanziario, detenendo e/o acquistando di fatto un numero sempre maggiore di strumenti finanziari. A ciò va aggiunto altresì, quanto previsto dalla riforma del diritto societario che, oltre a rendere più elastiche e flessibili quelle che sono le figure tradizionali azioni e obbligazioni, ha introdotto tipologie del tutto nuove di strumenti finanziari. In tale situazione, si è avvertita pertanto l’esigenza da parte delle imprese ma non solo, di fare chiarezza sul trattamento fiscale e tributario riservato ai suddetti strumenti, sulla loro regolamentazione, sulla qualificazione giuridica che incide sulla loro iscrizione in bilancio, oltre che naturalmente, analizzarne la natura e le caratteristiche al fine di essere in grado di portare a termine tutte le valutazioni di merito. Questo lavoro, rispecchiando tale esigenza, si propone in particolare di analizzare quello che è il trattamento fiscale riservato a titoli e partecipazioni presenti nei bilanci di società italiane, siano essi inseriti tra le immobilizzazioni e/o tra le attività finanziarie.
La prima parte del lavoro è essenzialmente dedicata agli strumenti finanziari e alle loro caratteristiche tecnico-economico. Al fine di fornire un quadro generale dopo aver chiarito cosa si intende per strumenti finanziari e quali sono gli elementi che li caratterizzano si sono esaminate separatamente quelle che sono le quattro classi principali in cui tali strumenti possono essere raggruppati, ovvero: titoli di debito, titoli di credito, titoli ibridi e strumenti derivati. Per ciascuna classe si sono descritti gli elementi distintivi, le finalità dell’investimento, le diverse e principali tipologie. Successivamente si sono esaminate le disposizioni civilistiche in merito ai titoli e alle partecipazioni ricompresi nel bilancio d’esercizio, nonché il relativo trattamento contabile, secondo quanto previsto dalla disciplina contabile nazionale e internazionale. In primo luogo si sono considerati i principi contabili elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Ragionieri e raccolti nel Documento n° 20, confrontandoli ed integrandoli con i dettami del Codice Civile: iscrizione in bilancio dei titoli e delle partecipazioni (immobilizzati e non), i procedimenti di valutazione che ne seguono, le principali situazioni che si possono manifestare in bilancio durante il periodo di permanenza dei titoli (la perdita durevole di valore, svalutazioni, ripristino di valore, rivalutazioni). Altro ambito preso in considerazione è stato quello internazionale, con riferimento a quanto predisposto dallo IASB, organismo incaricato dello sviluppo e approvazione dei principi contabili internazionali, si sono poi approfondite le disposizioni contenute nello IAS 39 concernenti la rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari. Nell’ultimo capitolo infine si è entrati nel merito della disciplina fiscale, descrivendo nel dettaglio quanto previsto a seguito della riforma del diritto tributario in materia di possesso e gestione degli strumenti finanziari. In particolare si è fatto riferimento all’ istituto della Patecipation exemption, al regime di esenzione dei dividendi e alle conseguenti fattispecie elusive che ne possono derivare.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Lamberti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e amministrazione delle imprese |
Relatore: | Danilo Tuccillo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 81 |
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