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Profili di responsabilità per illecito utilizzo finanziario delle criptovalute

Il presente elaborato si propone, dunque, nella prima parte, di ripercorrere le tappe fondamentali della nascita di bitcoin. Questo a dimostrazione che la criptovaluta, oggi associata ad uno strumento per commettere illeciti in realtà ha delle origini e finalità del tutto diverse.
Bitcoin nasce nel contesto storico degli anni '90 quando una comunità di attivisti informatici denominati cypherpunk ha lavorato ad un progetto di moneta digitale al fine di creare uno strumento innovativo alternativo al sistema di pagamento tradizionale, dipendente dagli enti sovrani che lo governano e che ne hanno il controllo.
Si passa successivamente a descrivere dettagliatamente gli aspetti tecnici di bitcoin. Questo passaggio è fondamentale per comprenderne il funzionamento e affrontare gli argomenti che seguono con cognizione di causa. Spesso le criptovalute sono al centro dell'attenzione, tutti ne parlano e molti dispensano consigli su come speculare sulle stesse mentre altri fanno ipotesi assurde sulla sopravvivenza di tale tecnologia, ma pochi conoscono effettivamente gli aspetti tecnici e il reale funzionamento e quindi le sue potenzialità.
La scarsa comprensione appena citata e le peculiarità che contraddistinguono bitcoin hanno creato, e continuano a creare, difficoltà nell'inquadramento giuridico tale fenomeno.
A tal proposito il secondo capitolo ripercorre i confusi tentativi di definizione giuridica delle criptovalute partendo da una panoramica generale fornita dalla dottrina per poi scendere nel dettaglio con gli inquadramenti diffusi dalle autorità e dalla giurisprudenza.
Una volta compreso a pieno il fenomeno dal punto di vista tecnico e giuridico si arriva al cuore del presente elaborato: esaminare l'utilizzo illecito delle criptovalute con particolare approfondimento della connessione con il reato di riciclaggio.
Infatti, il capitolo in questione parte con una panoramica sulla attuale normativa antiricilaggio per poi cercare di comprendere se l'acquisto dei bitcoin con denaro di provenienza illecita possa rientrare nei reati di cui agli artt. 648-bis e 648 ter1, c.p.. Si distingue, a tal fine, le ipotesi di acquisto dei bitcoin ad opera di un soggetto diverso dall'autore del reato presupposto, da quelle – molto più diffuse – in cui sia lo stesso autore del reato base a "ripulire" la moneta virtuale. Si procede con una disamina giuridica della connessione tra il finanziamento del terrorismo e il mondo delle crypto. Per completezza di trattazione vengono descritti anche i più frequenti crimini informatici nei quali è presente una condotta attiva dell'autore del reato.
Proseguendo, in qualità di Ufficiale del Corpo, ho esteso il percorso del presente elaborato al ruolo che assume la Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti compiuti grazie e attraverso l'utilizzo delle criptovalute.
L'approfondimento in questione tratta sia le modalità di effettuazione dei controlli e la cornice normativa che li legittima, sia le tecniche operative di identificazione dei flussi illeciti nella rete, considerando quindi l'importanza dell'attività di analisi e di studio del fenomeno.
In conclusione, non ho potuto non riportare i recentissimi interventi legislativi sulla materia da parte delle autorità nazionali ed europee.

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5 Introduzione Solo pochi anni fa era impensabile che un programma informatico potesse elaborare un'entità virtuale, da scambiare fra più parti, in maniera sicura e anonima, senza l'intervento di un'autorità centrale. Bitcoin 1 ha reso possibile tutto questo, inaugurando una nuova fase dell'informatica applicata alla società, dimostrando l'utilità del ricorso al mondo virtuale, rivelando la sicurezza della crittografia, mettendo in dubbio l’indispensabilità degli enti centrali. L'utilizzo della moneta virtuale per effettuare transazioni rappresenta soltanto una, sicuramente quella finora più affermata e sviluppata, delle applicazioni che sfruttano la tecnologia alla base di Bitcoin, la c.d. "Blockchain", tramite la quale in un futuro non troppo lontano moltissime attività potrebbero essere eseguite in ambito esclusivamente virtuale, attravarso protocolli sicuri e decentralizzati. In ambito monetario i bitcoin hanno già stravolto ogni paradigma. Ne è nata, ed è già diffusa, una moneta virtuale dalle potenzialità enormi, utilizzabile in maniera quasi istantanea, senza l'ausilio di alcun istituto finanziario, impossibile da falsificare e molto difficile da rubare, con una circolazione totalmente tracciata e che garantisce la privacy dei suoi utilizzatori, mediante l'anonimato. In un modo digitale in continua evoluzione in cui, non solo le operazioni finanziarie, ma anche gli acquisti di beni di consumo si realizzano in rete con l’ausilio e l’intermediazione dei giganti dell’e-commerce, alla valuta tradizionale, che dall’alba dei tempi domina il mondo finanziario e la società civile, si stanno prepotentemente affiancando le c.d. criptovalute, sottratte al controllo di governi e istituzioni e interamente gestite da gruppi di privati. Vocaboli fino a poco tempo fa poco conosciuti come ‘Blockchain’, ‘Bitcoin’, ‘ICO’ ed ‘Ethereum’ sono entrati a far parte del linguaggio quotidiano, non solo di broker finanziari e addetti ai lavori, ma anche della gente comune, che può utilizzare tali strumenti sia per fare transazioni e acquisti che per speculare sulle stesse. Al giorno d'oggi, grazie all’avvento di tecnologie sempre più innovative chiunque può, in pochi minuti, creare un proprio wallet presso una delle miriadi di piattaforme presenti in rete e, con una manciata di euro, acquistare frazioni di monete virtuali presso un exchanger (un convertitore di valuta reale in valuta virtuale), semplicemente digitando un tasto sul proprio device. Il valore delle stesse ha superato ogni aspettativa: ad esempio il bitcoin, pur con qualche oscillazione ha raggiunto numeri impressionanti, arrivando a superare oltre 68.000 $ nel novembre del 2021. Ma qual è la forza motrice delle criptovalute? Alla base delle valute virtuali, come prima anticipato, vi è la c.d. "catena di blocchi" (o Blockchain). Si tratta di un meccanismo assai complesso, una sorta di registro contabile del tutto assimilabile a quello utilizzato dalle banche per la registrazione delle transazioni, dei movimenti o dei saldi in conto corrente. Tratto peculiare della catena, che differenzia questo 1 Per convenzione, mentre il vocabolo 'bitcoin', scritto in minuscolo, indica la moneta virtuale, il termine 'Bitcoin', con l'iniziale maiuscola, sta ad indicare il protocollo, ovvero la tecnologia e la rete utilizzata per generare e trasferire la moneta virtuale.

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Informazioni tesi

  Autore: Massimiliano Ambrosino
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Libera Università Mediterranea "Jean Monnet"
  Facoltà: Amministrazione Finanza e Controllo
  Corso: Economia e Management
  Relatore: Antonio Maria  La Scala
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 232

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Parole chiave

riciclaggio
crimini informatici
diritto penale commerciale
money laundering
criptovalute
crypto

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