Pianificazione e partecipazione - Il caso del ponente genovese
L’elaborato tratta il tema della pianificazione partecipata, ossia l’inclusione degli abitanti di un luogo all'interno dei processi decisionali che determinano le trasformazioni sul territorio. Si tratta di una pratica che ricolloca il cittadino in primo piano nella conoscenza, nella gestione e nella cura del proprio territorio ed al tempo stesso colma nella pianificazione le lacune lasciate dall’ente pubblico che, oramai molto meno potente in termini economici rispetto al passato, spesso non riesce più a gestire in maniera coerente e proficua l’iniziativa dei privati. Per questi motivi, nella nostra epoca, in cui ci si sta faticosamente e lentamente avviando verso grossi cambiamenti, la pianificazione partecipata rappresenta uno dei punti di svolta verso il nuovo tipo di pianificazione del territorio che si va delineando.
La tesi è suddivisa in cinque sezioni e si propone di realizzare un percorso tematico che possa inquadrare la pratica della pianificazione partecipata nel contesto attuale e possa descriverne, attraverso numerosi esempi, le diverse modalità con cui essa prende forma.
La prima sezione rielabora, con l’aggiunta di diverse integrazioni di altri autori e riflessioni personali, la tesi esposta da Alberto Magnaghi ne “Il progetto locale”, che è sembrato particolarmente utile per inquadrare la partecipazione nell’attuale contesto sociale e pianificatorio. In questa sezione della tesi viene descritto il fenomeno di sradicamento di persone ed attività umane rispetto al territorio in cui si collocano che ha preso piede nell’ultimo secolo, con un breve cenno storico sulle cause che lo hanno generato. Quindi ne vengono elencati gli effetti negativi, economici e societari, che il fenomeno genera a scala globale e tenderà a generare ancor più violentemente in futuro con l’affacciarsi di nuovi paesi in via di sviluppo nel sistema economico e produttivo mondiale. Viene sottolineata quindi la necessità di ricostituire comunità locali attive e coscienti che, anche grazie alla collaborazione reciproca e con le amministrazioni, possano prendersi cura del territorio in cui vivono e contribuire alla sua gestione ed al suo governo. È forte quindi il richiamo alla partecipazione come elemento fondante di questo nuovo auspicabile corso.
La seconda sezione individua, su due livelli (comunitario e regionale) direttive e normative vigenti in Italia che trattano nella maniera più diretta il tema della partecipazione, analizzandole e confrontandole. A livello comunitario sono stati selezionati documenti e pubblicazioni che promuovono, ad un livello più o meno generale le pratiche di coinvolgimento dei cittadini evidenziandone l’evoluzione da un ambito strettamente promozionale nei confronti della partecipazione verso un ridisegno del sistema di governance che regola le trasformazioni territoriali, volto a dare maggior peso al rapporo fra privati ed istituzioni e soprattutto maggior voce alla cittadinanza. A livello regionale sono state prese in considerazione i testi legislativi di Toscana ed Emilia-Romagna, al 2010 le uniche due regioni italiane ad aver realizzato un’apposita normativa per promuovere i processi partecipativi sul proprio territorio.
Le ultime tre sezioni invece sono costituite da una casistica di situazioni legate alla pianificazione partecipata o ai movimenti spontanei sorti all’interno delle comunità locali. Nel primo caso si tratta della stesura o della presentazione di progetti in cui si è fatto ricorso a procedure partecipative che hanno visto il coinvolgimento dei cittadini come cosiddetto “terzo attore” attraverso dibattiti pubblici o altri strumenti; nel secondo dell’imposizione da parte dei cittadini in prima persona delle proprie posizioni all’amministrazione pubblica o ai grandi interessi privati. La prima di queste tre sezioni, ossia la terza, si occupa di individuare, descrivere e commentare alcuni fra i più importanti ed innovativi esempi di pianificazione partecipata che si sono avuti in Italia. La quarta si cala nel contesto provinciale genovese ed è costituita da una serie di schede elaborate dalla sezione ligure dell’apposita commissione sulla partecipazione costituita dall’INU. L’ultima invece, che costituisce la parte di maggior ricerca dell’elaborato, si propone come una sorta di atlante, non esaustivo, dei processi partecipativi che animano le comunità del ponente genovese. Non esistendo letteratura in materia, le principali fonti per la stesura di questa parte sono state le interviste ai principali promotori dei movimenti partecipativi e la partecipazione ad assemblee pubbliche e momenti di confronto con le istituzioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Roberto Ferrara |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Interfacoltà (architettura-ingegneria) |
Corso: | Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale |
Relatore: | Luigi Lagomarsino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 77 |
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