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Definizione di curve caratteristiche resistività-contenuto d'acqua di terreni piroclastici dei versanti del Mt. Faito (C/mmare di Stabia, Napoli)

La Regione Campania è una delle regioni d’Italia maggiormente suscettibile all’innesco di fenomeni franosi ed in particolar modo allo sviluppo di colate di detrito, chiamate più comunemente debris flows. Questa instabilità è legata alla particolare tettonica e morfologia del territorio campano, il quale è caratterizzato da rilievi molto ripidi, di natura carbonatica o tufacea, ricoperti da depositi piroclastici cinerei che derivano dalle eruzioni passate del Somma-Vesuvio e dei Campi Flegrei. In concomitanza di eventi pluviometrici di elevata intensità e durata, tali depositi, costituiti da materiale sciolto e poco coesivo, possono raggiungere condizioni di parziale/totale saturazione che favoriscono condizioni di instabilità del pendio e, quindi, l'innesco di movimenti di massa (colate detritiche) lungo il versante. Per tale motivo, questi terreni rappresentano un significativo rischio naturale per le numerose aree urbane ubicate a valle di pendii acclivi.
Il presente lavoro di tesi mira a fornire un contributo nell’ambito della problematica di cui si discute attraverso l’analisi di misure di laboratorio di resistività elettrica su campioni di materiale piroclastico prelevati su un versante suscettibile a fenomeni franosi di tipo debris flow. Si ritiene, infatti, che la definizione dei valori di resistività al variare del contenuto d’acqua, congiuntamente alla conoscenza di parametri geotecnici, possa contribuire alla stima del contenuto d’acqua del versante oggetto di studio previa misura della resistività elettrica in situ (e.g., De Vita et alii, 2012; Di Maio and Piegari, 2012). In particolare, l’obiettivo del presente lavoro di tesi è stato quello di definire le curve caratteristiche resistività-contenuto d’acqua di campioni di materiale piroclastico prelevati in un’area test del Mt. Faito (Castellammare di Stabia, Napoli), appartenente al complesso montuoso dei Monti Lattari, al fine di risalire al livello di saturazione dei diversi orizzonti che costituiscono la coltre piroclastica oggetto di studio.
Inoltre, il confronto di dati fisico-volumetrici degli orizzonti esaminati forniti dalle misure geofisiche con quelli ottenuti da analisi geologico-tecniche pregresse (De Vita, comunicazione personale) su campioni prelevati in un’area prossima all’area di studio, oltre a fornire una validazione delle misure di resistività eseguite, hanno consentito di valutare il grado di saturazione in condizioni naturali di alcuni degli orizzonti esaminati. La bontà del confronto testimonia altresì che l’integrazione di metodi geologico-tecnici e geofisici può fornire informazioni utili per una migliore comprensione della risposta dei terreni piroclastici ad elevati contenuti d’acqua, responsabili della instabilità dei versanti.
Infine, è opportuno evidenziare che i risultati dello studio affrontato in questo lavoro di tesi costituiranno un valido supporto per la definizione della stabilità del versante esaminato, in quanto consentiranno di interpretare, in termini di contenuto d’acqua, i risultati delle tomografie 2D di resistività attualmente in corso di realizzazione sul versante oggetto di indagine.

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1 INTRODUZIONE La Regione Campania è una delle regioni d’Italia maggiormente suscettibile all’innesco di fenomeni franosi, ed in particolar modo allo sviluppo di colate di detrito, chiamate più comunemente debris flows. Questa instabilità è legata alla particolare tettonica e morfologia del territorio campano, il quale è caratterizzato da rilievi molto ripidi, di natura carbonatica o tufacea, ricoperti da depositi piroclastici cinerei che derivano dalle eruzioni passate del Somma-Vesuvio e dei Campi Flegrei. In concomitanza di eventi pluviometrici di elevata intensità e durata, tali depositi, costituiti da materiale sciolto e poco coesivo, possono raggiungere condizioni di parziale/totale saturazione che favoriscono condizioni di instabilità del pendio e, quindi, l'innesco di movimenti di massa (colate detritiche) lungo il versante. Per tale motivo, questi terreni rappresentano un significativo rischio naturale per le numerose aree urbane ubicate a valle di pendii acclivi. A titolo di esempio si ricorda l’evento calamitoso che colpì Pizzo d’Alvano (Salerno) il 5 e il 6 maggio del 1998, dove persero la vita ben 160 persone e si registrarono ingenti danni alle infrastrutture. A partire da questo evento, la Comunità Scientifica ha avviato numerosi studi finalizzati alla definizione dei fattori determinanti nei meccanismi di innesco e di evoluzione successiva del corpo di frana e all’individuazione di soglie di allarme basate su dati pluviometrici. Il presente lavoro di tesi mira a fornire un contributo nell’ambito della problematica di cui si discute attraverso l’analisi di misure di laboratorio di resistività elettrica su campioni di materiale piroclastico prelevati su un versante suscettibile a fenomeni franosi di tipo debris flow. Si ritiene, infatti, che la definizione dei valori di resistività al variare del contenuto d’acqua, congiuntamente alla conoscenza di parametri

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Informazioni tesi

  Autore: Alessia Ferrante
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze geologiche
  Relatore: Rosa  Di Maio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

resistività
geotecnica
debris flows
monte faito

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