alla descrizione delle principali caratteristiche dei servizi pubblici, in quanto
questi sono l’oggetto della privatizzazione che tratteremo.
Nel secondo capitolo effettueremo invece una rapida presentazione
dei tratti fondamentali delle “Tendenze in atto” a livello mondiale, nel
campo della gestione dei servizi pubblici e della revisione del ruolo della
Pubblica Amministrazione nei confronti del Settore Privato ; in breve,
analizzeremo il New Public Management (diffusosi nel mondo
anglosassone negli anni ’80), le teorie sulla privatizzazione di E. S. Savas
(Stati Uniti, dal libro pubblicato dall’autore nel 1987) ed il Reinventing
Government di Osborne e Gaebler (Stati Uniti, primi anni ’90).
Nell’ambito del terzo capitolo abbiamo, invece, esposto un’attenta
descrizione ed analisi della costruzione e dell’impiego degli indicatori ;
pertanto, dopo aver presentato le definizioni di efficienza, efficacia e
standard, abbiamo considerato l’utilizzo di un sistema di indicatori nella
valutazione della gestione aziendale, esemplificando, in seguito, le modalità
d’impiego tramite il vaglio di alcuni servizi pubblici (asili nido, biblioteca,
impianti sportivi, ecc.) forniti da enti locali italiani.
Nel quarto capitolo, al fine di preparare il lettore alla presentazione
del caso, forniremo un conciso quadro d’insieme degli enti che compongono
il Governo Locale inglese ; sempre nella quarta parte della tesi, coglieremo
l’occasione per illustrare sinteticamente il profilo generale della città di
Coventry ; storia, economia, prospettive future, ecc.
Nel quinto e ultimo capitolo presenteremo il caso della
Privatizzazione della gestione dei servizi del Comune di Coventry, caso
studiato sul campo nell’Ottobre 1996, nell’ambito del quale cercheremo di
valutare la validità e la rilevanza di un sistema di indicatori di efficienza ed
efficacia.
CAPITOLO I : I SERVIZI PUBBLICI E L’AZIENDA COMUNE
1.1 Definizione di servizio ; 1.2. Bisogni e servizi, 1.2.1 Il Marketing dei servizi pubblici ;
1.2.2 I prezzi dei servizi pubblici ; 1.2.3 Stato dei servizi pubblici ; 1.3. L’Azienda Comune,
1.3.1 Azienda di produzione o erogazione ? 1.3.2 Vincoli esterni e condizioni operative interne ;
1.4 Autonomia degli Enti Locali : la Legge n° 142 del 1990.
1.1 Definizione di servizio
In questo lavoro faremo riferimento alla definizione di servizio
fissata dal nuovo Sistema dei conti nazionali SNA
1
, secondo la quale “I
servizi sono output eterogenei prodotti su richiesta e che consistono
tipicamente in cambiamenti nelle condizioni delle unità di consumo
realizzati attraverso l’attività dei produttori che agiscono su domanda dei
consumatori”
2
.
Tale definizione riprende nella sostanza quella proposta da T.P.Hill
3
in un saggio del 1975, in base alla quale un servizio è “un’azione eseguita
da un’unità economica che coinvolge la persona o i beni appartenenti ad
un’altra unità economica con l’accordo di quest’ultima. In regime di
mercato, l’accordo viene manifestato dalla disposizione di quest’ultima a
pagare”.
La definizione prescelta, apparentemente così generica, in realtà è
d’importanza fondamentale al fine di distinguere fra servizio prodotto (e sua
misurazione) e altre categorie concettuali quali “attività” o “carico di lavoro
e risultati”. Essa, infatti, implica che :
- non è sufficiente che determinate attività abbiano luogo, affinché possano
1
Da “United nations et al.” 1993, Cap. VI.
2
Da “United nations et al.” 1993, 123.
3
Da Hill T.P. “Misure di prezzo e volume per i servizi non destinabili alla vendita”, Bruxelles,
Eurostat 1975.
essere considerate degli output ; al contrario è necessario che i servizi
prodotti siano scambiati, in altre parole che occorrano delle transazioni fra
produttori e consumatori (impartire una lezione ad una classe vuota non può
essere considerato un output di un processo produttivo) ;
- ai fini della valutazione del servizio, sono ininfluenti gli scopi o le finalità
ultime per le quali il servizio stesso è stato prodotto ; ciò che conta sono le
modalità con le quali il servizio si manifesta e gli effetti che determina
nell’economia delle parti coinvolte.
4
L’analisi della natura dell’output generato dai servizi, consente di
distinguere questi ultimi nelle tre seguenti categorie:
- servizi che generano output fisici o comunque misurabili (es.: trasporto,
erogazione gas, acqua, telefono) ;
- servizi alle persone (es.: istruzione, sanità) il cui output non è misurabile
se non valutando l’utilità reale di chi gode del servizio (es.: livello di
preparazione raggiunto dallo studente, nel caso dell’istruzione ; guarigione
o eventuali miglioramenti dello stato di salute del paziente, nel caso della
sanità, ecc.) ;
- servizi indivisibili, il cui consumo non esclude alcun individuo dal
godimento ; per essi non è possibile determinare con precisione la quantità
di risorse assorbite dai cittadini (es.: difesa, sicurezza, giustizia).
Nel contesto del nostro lavoro faremo riferimento alle definizioni di
servizio privato, semipubblico e pubblico fornite da Hill
5
:
1) “Il servizio privato può essere definito come un’azione compiuta da
un’unità economica che coinvolge la persona o i beni di un’altra unità
economica, e soltanto una, con il consenso di quest’ultima”.
4
Da Malizia R. “Le ragioni della ricerca”, in “Misura e valutazione dei servizi pubblici” pagg.
39-41, Il Mulino, Bologna 1995.
5
Da Hill T.P. “Misure di prezzo e volume per i servizi non destinabili alla vendita”, Bruxelles,
Eurostat 1975.
Si tratta in genere di servizi il cui consumo presuppone il consenso
da parte dell’utente e la cui produzione può essere quantificata sulla base
del numero di transazioni avvenute (es.: servizi di consulenza, servizi di un
parrucchiere).
La maggior parte dei servizi privati sono servizi destinabili alla
vendita, ma nulla impedisce la loro fornitura su base non commerciale da
parte delle Amministrazioni Pubbliche.
2) “Il servizio semipubblico può essere definito come l’azione di un'unità
economica che interessa le persone o i beni appartenenti a diverse altre unità
economiche con il consenso di ciascuna di esse”.
Questa tipologia di servizio (es.: istruzione, spettacolo, impianti
sportivi) comprende buona parte dei servizi resi dalla Pubblica
Amministrazione
6
, i quali possono essere gestiti anche su base commerciale
e possiedono una caratteristica importante: esiste sempre un limite superiore
al numero delle unità economiche che possono farne uso, limite
rappresentato dalle dimensioni del bene (es. : numero massimo di spettatori
che possono assistere ad uno spettacolo, numero massimo di persone che
possono usufruire dei servizi di un impianto sportivo, ecc.) e che non esiste
per i servizi pubblici puri.
Elemento caratterizzante il servizio semipubblico è che, essendo
fruito contemporaneamente da più utenti, è soggetto a congestione, fattore
che ne deteriora la qualità.
3) “Il servizio pubblico puro può essere definito come un’azione da parte di
un’unità economica che interessa la persona o i beni appartenenti a tutte le
unità economiche della collettività”.
6
Le Amministrazioni Pubbliche, in base alla definizione del Sistema dei Conti Nazionali, sono
costituite da quelle istituzioni che a titolo principale producono servizi non destinabili alla vendita,
ovvero operano una redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese, finanziando la propria
attività con prelevamenti di natura obbligatoria sulle altre unità del sistema economico.
I servizi semipubblici sono attività che coinvolgono gruppi specifici
d'unità economiche, al contrario i servizi pubblici puri interessano tutte le
unità economiche. Inoltre, mentre il servizio privato o semipubblico
richiede che le unità consumatrici prendano l’iniziativa al fine di beneficiare
dell’azione del servizio, nel caso del servizio pubblico puro non è
necessario che i consumatori potenziali prendano l’iniziativa né, tantomeno,
che essi manifestino il proprio consenso.
Caratteristiche essenziali di quest’ultimo tipo di servizio sono :
- il fatto che produttori e consumatori non possono attuare esclusioni dal
lato del consumo ;
- l’utilizzo del servizio da parte di un’unità economica non ne preclude
l’utilizzo da parte d'altre unità.
I sistemi dei conti nazionali prevedono due principali categorie di
servizi non destinabili alla vendita forniti dalla Pubblica Amministrazione
7
:
- servizi forniti ai singoli o individualizzabili, i cui consumatori o
beneficiari sono individualmente identificabili ;
- servizi puramente collettivi, di cui si serve collettivamente l’intera
popolazione.
I servizi individualizzabili sono caratterizzati dal fatto che :
- deve essere possibile individuare un’unità di transazione che coinvolge
una singola unità consumatrice ;
- l’azione di consumo richiede l’iniziativa e il consenso da parte dell’unità
consumatrice interessata ;
- l’azione di consumo da parte di un individuo o di un piccolo ristretto
gruppo di persone preclude il suo consumo da parte d'altri individui.
7
Da “European system of accounts” ESA, cap. X, Luxembourg, Eurostat 1995, e da “System of
national accounts 1993”, capp. 9 e 16, United Nations et al. 1993.
Esempi di servizi individualizzabili sono : l’istruzione, la sanità, ecc.
I servizi puramente collettivi sono caratterizzati da tre proprietà :
- sono forniti simultaneamente ad ogni membro della collettività o di una
parte rilevante di questa ;
- il loro utilizzo avviene passivamente e non richiede un esplicito consenso
o un’attiva partecipazione di tutti gli individui interessati ;
- non esiste alcuna rivalità nell’azione del consumo ; la fruizione da parte di
un individuo non limita in alcun modo l’azione di consumo da parte di tutti
gli altri individui della collettività.
Esempi di servizi puramente collettivi forniti dalla Pubblica
Amministrazione sono : la difesa e la sicurezza nazionale, gli affari esteri, la
giustizia, l’ordine pubblico, ecc.
Ulteriore e fondamentale prerogativa dei servizi è l’immaterialità,
dalla quale derivano i fattori caratterizzanti seguenti :
- la valutazione dei servizi è prettamente soggettiva ; quando, infatti, un
individuo opta per l’acquisto di un servizio, non è in grado di compiere
valutazioni sulla base d'elementi fisici (come nel caso dei beni materiali),
pertanto la valutazione diviene oggettiva solo dopo il consumo.
- non è possibile creare scorte di servizi, poiché essi non sono
immagazzinabili ; si creano, quindi, problemi di struttura produttiva, poiché
senza le scorte è necessario assumere il rischio di produrre a livello
inferiore, senza soddisfare il reale bisogno, o d’incorrere in costi elevati, al
fine di soddisfare le punte di domanda.
- i servizi creano problemi di localizzazione, poiché sovente non possono
essere trasportati ; la distribuzione avviene solo secondo due modalità : il
cliente acquista il servizio nel luogo di erogazione, oppure il servizio viene
venduto presso il domicilio del cliente. Nasce quindi una limitazione alla
domanda di servizi, rappresentata dal costo che il cliente o l’Azienda deve
sostenere per lo spostamento. La modalità d'erogazione del servizio diviene
una leva competitiva d’importanza strategica a disposizione delle aziende.
8
1.2 Bisogni e servizi
Ogni membro di una collettività ha determinati bisogni da soddisfare,
necessità che possono essere sentite, dall’uomo, come singolo o come parte
dell’intera popolazione ; nel primo caso si parla di bisogni individuali (es.:
quelli elementari), che ciascun individuo avrebbe anche se vivesse isolato
dalla società dei suoi simili, mentre nel secondo caso si parla di bisogni
collettivi, rappresentanti le necessità essenziali per la vita in una comunità
organizzata (es.: sicurezza del paese, infrastrutture).
Con il passare del tempo il novero dei bisogni collettivi si è
arricchito, inglobando anche una serie di bisogni che in precedenza erano
considerati più tipici della sfera individuale (es.: la tutela della salute, la
cultura) ed una tipologia di bisogni tipici di società altamente evolute,
indotti dalla crescita economica, quale la tutela dell’ambiente.
E’ al fine di soddisfare tali bisogni collettivi che le Pubbliche
Amministrazioni erogano i servizi collettivi, consistenti nelle prestazioni
che i vari organismi appartenenti alle amministrazioni pubbliche rendono
alla collettività ; data la particolare natura di tale categoria di servizi, non è
lecito attendersi il raggiungimento dell’equilibrio tra domanda e offerta
grazie a meccanismi di mercato, come invece avviene per i beni e servizi
privati.
9
8
Da Malizia R. “Le ragioni della ricerca”, in “Misura e valutazione dei servizi pubblici” pagg.
75-77, Il Mulino, Bologna 1995.
9
Da Collesi D., Di Veroli N., Guerrucci D. “La struttura metodologica”, in “Misura e valutazione
dei servizi pubblici”, Il Mulino, Bologna 1995.
1.2.1 Il Marketing dei servizi pubblici
Nell’effettuare la presente analisi dei servizi pubblici utilizziamo
l’ottica di Marketing, poiché essa appare la più pertinente ai fini del nostro
lavoro.
Considerando l’estensione e l’importanza dell’intervento pubblico,
risulta fondamentale la ricerca dei mezzi che consentono all’azienda
pubblica un esercizio efficiente delle proprie funzioni, al fine di sostenere
realmente l’economia nazionale e rendere alla collettività un servizio
efficace.
L’azienda pubblica deve saper riconoscere i bisogni della collettività,
al fine di produrre quei servizi che sono atti a soddisfarli : ogni azienda
“marketing oriented” parte dalla conoscenza dei desideri dei clienti,
acquisiti o potenziali, per essere in grado di soddisfarli nel migliore dei
modi.
Questo è anche uno dei mezzi principali cui fare riferimento per
raggiungere e mantenere un duraturo equilibrio economico, senza il quale
ogni azienda, sia essa privata o pubblica, non è in grado di espletare le
proprie funzioni statutarie.
Nel caso specifico, l’Ente Pubblico ha come funzione principale
quella di fornire servizi alla collettività, servizi che spesso sono di primaria
importanza. Ne deriva che i beni posti sul mercato dall’Ente Pubblico,
ormai entrati nella coscienza del cittadino come qualcosa che gli è dovuto,
vengono frequentemente considerati alla stregua di un diritto che il cittadino
ha acquisito nei confronti del Settore Pubblico, e che lo stesso Stato-
Azienda Pubblica è tenuto a fornirgli con le modalità richieste e consolidate
dalla prassi.
Malgrado tutti i problemi, l’Azienda Pubblica erogatrice non
dovrebbe rinunciare ad analizzare i bisogni della clientela, infatti, è
importante ricordare che, mediante l’applicazione delle tecniche di
Marketing, ogni azienda riesce a stabilire una comunicazione ed uno
scambio d’informazioni con il proprio pubblico, conseguendo dei vantaggi
notevoli (ad esempio, è più facile fare accettare decisioni politiche quando
c’è comunicazione).
10
1.2.2 I prezzi dei servizi pubblici
L’intervento pubblico nella gestione dei servizi si deve alla necessità
che questi vengano prodotti in ogni caso, al fine di evitare problemi al
regolare svolgimento dell’attività produttiva e alle condizioni di vita in
genere.
Spesso l’erogazione deve essere omogenea e costante su tutto il
territorio servito, garantendo la copertura integrale di un’utenza che a volte
non ha altre possibilità di scelta, di modo che i fruitori possano goderne
sostenendo costi minimi in termini di tempo e di informazioni.
Chiaramente, tale attività deve essere regolamentata in modo da
orientare la gestione del servizio verso il perseguimento di determinati
standard qualitativi, quantitativi e di impiego (il che vale per tutte le
categorie di servizi) ed evitando la creazione di posizioni di eccessiva forza
contrattuale da parte del produttore, nei casi di servizi in regime di
monopolio naturale o di oligopolio (es. : produttori di energia).
A tal fine è possibile scegliere tra due opzioni distinte, ossia :
- decidere per la produzione privata, supportata da un’efficace
regolamentazione in grado di limitare i problemi suindicati;
10
Da Orlandini P. “Il Marketing pubblico”, in “Il Management nell’area pubblica” pagg. 147-153,
Giuffrè, 1990 Milano.
- propendere per la produzione pubblica.
La scelta di costituire aziende che operino in maniera strumentale
rispetto agli obiettivi pubblici, comporta conseguenze importanti circa la
determinazione del prezzo di vendita dei servizi.
Il fine istituzionale delle molteplici aziende pubbliche fa si che la
variabile prezzo assuma significati e funzioni ben diversi dagli ordinari
prezzi di mercato : infatti, nonostante sia necessario impostare la gestione
dell’azienda sul principio di economicità
11
, talvolta è necessario divincolarsi
da considerazioni esclusivamente di tipo aziendale, in quanto la natura
intrinseca del servizio offerto impone il perseguimento di obiettivi che non
sempre trovano rappresentazione nel Conto Economico (es. : massima
capillarità ed accessibilità del servizio o concessione di agevolazioni a certe
categorie di utenti).
L’imposizione di un prezzo determina delle discriminazioni in merito
all’usufruibilità del servizio, poiché esso diviene accessibile solo a coloro
che possono sostenerne il costo.
D’altra parte, qualora il servizio venisse offerto ad un prezzo
eccessivamente basso, si determinerebbero delle distorsioni nel
comportamento degli utenti, i quali utilizzerebbero il servizio in misura
eccessiva ed inefficiente, poiché percepirebbero, erroneamente, la
11
“L’economicità è una regola di condotta che trova proprio nel perseguimento dei fini
economici o nel rispetto delle condizioni di funzionamento la sua concreta traduzione. In
particolare le condizioni da rispettare in modo simultaneo nel funzionamento delle aziende
appartengono a due gruppi di ordini : il primo, attinente alla dimensione piu propriamente
reddituale, comprende quelle condizioni che hanno impatto sull’equilibrio tra componenti positivi
e negativi di reddito (nelle famiglie e negli istituti pubblici territoriali la capacità di risparmio) ; il
secondo ordine di condizioni riguarda invece la dimensione monetaria, cioè accoglie quelle
condizioni che assicurano la continuità, momento per momento, dell’azienda, soddisfando
l’equilibrio tra entrate e uscite di mezzi monetari. L’economicità come regola di condotta
aziendale, come perseguimento dei fini economici, come rispetto delle condizioni di svolgimento
duraturo e autonomo, come verifica delle condizioni d’equilibrio reddituale e di congiunto
equilibrio finanziario e monetario, vale per qualsiasi classe d’istituti (famiglie, imprese e istituti di
amministrazioni pubbliche) che debba tendere a raggiungere fini di natura economica.” Da Airoldi
G, Brunetti G., Coda V. “Lezioni di economia aziendale”, pag 330, Il Mulino, Bologna 1989.
produzione dello stesso come sganciata da qualsivoglia costo; esempio
classico è l’introduzione dei ticket per la sanità.
Se il prezzo dovesse essere fissato pari a zero, la decisione di
ricorrere al servizio si baserebbe non più su considerazioni monetarie, bensì
sul costo opportunità del tempo relativo alle code, alle attese, ecc., che un
individuo dovrebbe sopportare.
In termini generali, i prezzi politici appena considerati (fissati
eccessivamente bassi o pari a zero) inducono alla deresponsabilizzazione
anche in coloro che offrono il servizio, poiché percepiscono quest’ultimo
come un bene che viene “elargito” invece che destinato alla vendita sul
mercato, causando una notevole diminuzione d’efficienza.
Gli effetti dell’introduzione di un prezzo monetario, al fine di
riportare i criteri di scelta degli utenti sui binari della razionalità economica,
vanno attentamente considerati ; infatti, la contrazione della domanda
dipende innanzitutto dall’elasticità della stessa (è pertanto opportuno
accertarsi che tale grandezza sia sufficientemente elevata), e potrebbe non
rivelarsi nulla più che un effetto immediato e transitorio, che prelude ad
aumenti futuri anche più consistenti. Nella pratica, dal punto di vista
economico-aziendale i criteri di determinazione dei prezzi sono basati sul
costo sostenuto per produrre il servizio (imputandoli al consumatore),
oppure sull’intensità o elasticità della domanda (stabilendo il prezzo in base
al valore attribuitovi da parte dell’utente) ; ovviamente la determinazione
del prezzo sarà informata al compromesso tra queste due impostazioni.
Nell’ambito dei servizi pubblici si ricorre spesso al primo principio,
che si appoggia a diverse configurazioni di costo (es. : costo marginale,
medio, standard), ma che provoca incertezze a causa delle produzioni
congiunte e dei costi comuni.
12
12
Per approfondimenti sul tema vedi Del Bene L. “I prezzi dei servizi pubblici”, in “Il
management nell’area pubblica” Giuffrè, 1990 Milano pagg. 72-80.
1.2.3 Stato dei servizi pubblici
“E’ indispensabile (valutare lo) stato dei servizi pubblici, poiché
ormai sembra essersi compreso appieno come una delle cause principali del
ritardo nello sviluppo economico e sociale del nostro paese è la
trascuratezza culturale, prima che economica e finanziaria, in cui sono
relegati i servizi pubblici.”
13
E’ importante quindi che la comunità comprenda che il sistema dei
pubblici servizi rappresenta il vero fattore limitazionale della nostra crescita
economica e sociale.
Anche i servizi gestiti dagli enti locali, ed in primo luogo dal
comune, non sono all’altezza della domanda presente e potenziale .
Per i servizi che dipendono dal Comune, contrariamente a quelli
nazionali, è possibile l’esercizio di una continua azione di stimolo da parte
del cittadino, in virtù della “vicinanza” dell’amministrazione locale.
Davanti al degrado cui sono ridotti i servizi pubblici comunali una
delle proposte potrebbe essere la richiesta del massimo grado di
privatizzazione degli stessi, al fine di allontanare l’agente pubblico dalla
gestione effettiva, attribuendogli solo funzioni di guida e controllo.
Questa alternativa in Italia non ha trovato vasta applicazione,
contrariamente all’estero, ove si sono registrati risultati positivi ed
incoraggianti, come vedremo nel capitolo successivo, dedicato alle tendenze
in atto, a livello mondiale, nel campo della gestione dei servizi pubblici.
In realtà, “più che parlare di privatizzazioni “sic et simpliciter”,
occorre riferirsi all’impostazione di un nuovo rapporto tra pubblico e
privato mirante a potenziare il ruolo di governo del Comune, al fine di
orientare il mercato verso il perseguimento di fondamentali interessi
13
Da Anselmi L. “La gestione dei servizi pubblici locali”, in “L’Azienda Comune” pag. 5,
Fondazione Einaudi, 1990 Roma.
collettivi.”
14
Il punto focale risiede nella necessità di uscire dall’impasse dovuta
all’alternativa tra privatizzazioni solo ipotizzate e la continuazione del
degrado .
Si tratta di ricercare una soluzione ragionevole quale
l’aziendalizzazione della gestione dei servizi che consenta di distinguere
due momenti fondamentali :
- le grandi scelte d’indirizzo, spettanti ai cittadini tramite gli organi politici
deputati alla loro rappresentanza ;
- la gestione ordinaria dei servizi, che deve essere ispirata a criteri di
efficacia ed efficienza.
Una volta aziendalizzati, i servizi pubblici fanno riferimento ad
imprese i cui risultati potrebbero essere valutati dai cittadini sulla base del
rapporto tra qualità conseguita e costo sostenuto.
15
1.3. L’azienda comune
Nella presente analisi facciamo riferimento alla seguente definizione
di “azienda” di G. Zappa :
“l’azienda è un istituto economico destinato a perdurare che, per il
soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua
coordinazione la produzione o il procacciamento e il consumo della
ricchezza”
16
e di “Azienda-Comune” di L. Anselmi :
“l’Azienda-Comune è un’unità elementare del più generale ordine
economico che, attraverso la produzione d'alcuni servizi, deve accrescere la
14
Da Nieri M. “Le privatizzazioni negli Enti Locali”, in “L’Azienda Comune” pag. 91, Fondazione
Einaudi, Roma 1990.
15
Cfr. Anselmi L. “La gestione dei servizi pubblici locali”, in “L’Azienda Comune” pagg5-7,
Fondazione Einaudi, 1990 Roma.
16
Da Zappa G. “Le produzioni nell’economia delle imprese”, pag 87, Giuffrè Milano, 1959.
ricchezza complessiva della collettività dalla quale riceve i mezzi necessari
per la copertura dei costi sopportati, in vista del raggiungimento e del
mantenimento del proprio equilibrio economico.”
17
A somiglianza di tutte le altre aziende, l’Azienda-Comune svolge la
sua attività di produzione caratteristica impiegando risorse nel modo più
efficiente ed è dotato di una propria sfera decisionale da preservare, poiché
è condizione del corretto funzionamento e dell’efficienza del sistema, tra i
più complessi ed aperti nei confronti dell’ambiente.
18
I Comuni sono l’espressione più elementare della struttura
istituzionale ed erogativa che lo Stato articola sul territorio ; l’Ente Locale
rappresenta un’azienda pubblica poiché è costituito con un atto di diritto
pubblico che riconosce, appunto, la personalità giuridica pubblica
all’organismo territoriale stesso.
Il Comune presenta sul piano istituzionale caratteri di partecipazione,
democrazia e decentramento che gli attribuiscono finalità politiche di
spiccata rilevanza e, sul piano funzionale, si qualifica come ente gestore di
una serie di servizi essenziali tra quelli che, gestiti in regime diretto o
indiretto, sono deputati a garantire un certo livello di “qualità della vita”.
L’Ente Locale comunale è un’unità amministrativa che opera, in
un’area geografica definita, in veste d'ente autarchico, poiché gli si
riconosce una propria autonomia amministrativa disciplinata da norme
costituzionali e statali.
17
Da Anselmi L. “La gestione dei servizi pubblici locali”, in “L’Azienda Comune” pag 9,
Fondazione Einaudi, 1990 Roma.
18
Da Anselmi L. “La gestione dei servizi pubblici locali”, in “L’Azienda Comune” pagg. 8-9,
Fondazione Einaudi, 1990 Roma.